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martedì, ottobre 02, 2007

Il quirinale costa sempre di più



Per diminuire i costi della politica, napolitano ha ordinato dieta per il personale del Quirinale, ma a quanto pare la realtà è un'altra, anzi è sempre la stessa :
il quirinale costa sempre di più.

Quirinale, verso spesa 241 mln 2007, 17 milioni piu' dei 224 indicati nel bilancio di previsione 2007.

Questi dati, resi noti in ambienti parlamentari, sono ricavati da una nota informativa del segretario generale della presidenza della repubblica, Donato Marra.

Il segretario generale, nel confermare la decisione del presidente Napolitano di fornire periodicamente una dettagliata informativa sulle linee essenziali del bilancio dell'amministrazione del Quirinale, sottolinea che la spesa complessiva del Quirinale è caratterizzata da "forte rigidità".


Quirinale, verso spesa 241 mln 2007
Dati dal colle a commissione camera per indagine conoscitiva

(ANSA)-ROMA, 2 OTT-
La spesa del Quirinale si assestera' quest'anno su circa 241 milioni di euro, 17 milioni piu' dei 224 indicati nel bilancio di previsione 2007.
Questo "anche per effetto del recepimento degli effetti del contratto del personale del Senato", a fronte del quale e' stata chiesta una dotazione, a carico del bilancio dello Stato, del 3,26% rispetto all'anno precedente (un po' meno del tetto del 3,50% concordato nel 2005 tra gli organi costituzionali).

ansa

lunedì, giugno 04, 2007

napolitano non parla


Napolitano dice : è improprio tirarmi in ballo per il caso visco.
Perchè?

Allora seguendo la stessa logica:
E' anche improprio chiedere a napolitano di diminuire i costi della gestione del quirinale?

E' improprio chiedere che tutte le spese del quirinale siano ufficialmente pubblicate?

mercoledì, maggio 02, 2007

Quirinale repubblicano


Per mantenere il Quirinale gli italiani sborsano una somma quattro volte superiore al capitolo di spesa per Buckingham Palace. I dipendenti sono pagati il doppio rispetto a quelli della Regina d'Inghilterra, le spese sono cresciute in 10 anni del 61%. (senza tener conto della inflazione).

Il confronto con i costi degli altri stati è disarmante, gli sprechi della repubblica italiana non hanno limiti a partire dal quirinale.
Mentre nel Regno Unito si sa tutto sui costi della Famiglia Reale, in Italia quelli della repubblica sono top secret.
In tema di trasparenza, guardare gli inglesi c’è da impallidire. La Regina pubblica i bilanci su internet e non solo li fa certificare da KPMG.( royal.gov.uk )
Un atto di estrema onestà e trasparenza, che purtroppo non viene replicato nella nostra amata repubblica.

La disgustosa speculazione repubblicana ha fatto credere ai cittadini che la repubblica era giusta anche perchè "era tempo di finirla con i Re che sbafano sulle spalle dei lavoratori".
In realtà la repubblica costa molto di più della monarchia e che è la repubblica che succhia sul sudore del Popolo!
Altro che rigore e trasparenza.
La repubblica trasforma in spreco tutto ciò che tocca, ed anche il Quirinale è diventato un lusso eccessivo. c'è uno spreco sbalorditivo dei soldi degli italiani.

I costi del Quirinale sono sbalorditivi, e' impensabile che nella situazione economica in cui versa l'Italia, in cui la stessa sussistenza di milioni di persone e' minacciata dalla crisi economica, possano essere spese simili cifre per il mantenimento dell'apparato del presidente della repubblica.

Inoltre è opportuno ricordare che nel Regno d'Italia i costi della Monarchia, facendo i dovuti calcoli, erano di venti volte inferiori; lo stesso Re Vittorio Emanuele III non volle mai aumentare il suo appannaggio nei 46 anni in cui regno.

Trovo sgradevole che non ci sia una scusa o spiegazione dell'oblio che c'è stato finora da parte della repubblica sui costi del quirinale.
Perchè questo silenzio?

Il 2 maggio esce nelle librerie: ecco una sintesi
Dai dipendenti ai giardini. I costi del Colle
Libro-inchiesta dei giornalisti del Corriere: spese cresciute del 61% in 10 anni, fermo lo «stipendio» del Presidente

ROMA — Giorgio Napolitano non ha mai messo i cappellini della regina Elisabetta. Dio lo benedica. Non ha un marito gaffeur come il principe Filippo che a una donna cieca col cane guida che vedeva per lei disse: «Lo sa cara che ci sono cani che mangiano per le anoressiche?». E Dio lo benedica. Preferisce i babà del caffè Gambrinus alle cakes di patate, frutta secca e pancetta affumicata. E Dio lo benedica. Sulla trasparenza, però, Dio salvi la regina. La quale ha messo on line tutti i suoi conti: tutti. Precisando quanto spende per questo e quanto spende per quello fin nei dettagli. Fino all'ultimo centesimo. Da noi no: segreto. Il bilancio del Quirinale è vietato ai cittadini. (…) O meglio, alcuni dati generici il Colle li ha dati. Per la prima volta, come se volesse farsi britannicamente carico dei nomignoli di «Sir George» e di «Lord Carrington» che si trascina da una vita, il presidente ha deciso, nel gennaio del 2007, di render note le «fondamentali scelte contenute nel bilancio interno». (…) La fitta coltre di nebbia sui costi della Presidenza, però, è stata appena scalfita. (…) Tutto pubblico, in Gran Bretagna.

Su Internet: www.royal.gov.uk/output/page3954.asp. Con 33 pagine ricche di dettagli sulle tabelle entrate-uscite dedicate alla prima voce, 54 alle residenze, 33 ai viaggi. Sei un cittadino? Hai diritto di sapere che i dipendenti a tempo indeterminato a carico della Civil List alla fine del 2005 erano 310, cioè 3 in più rispetto all'anno prima. Che la regina ha avuto regali ufficiali per 152.000 euro. Che nelle cantine reali sono stoccati vini e liquori «in ordine di annata», per un valore stimato in 608.000 euro. Che le uniformi del personale sono costate 152.000 euro e «catering e ospitalità» 1.520.000. Che sul volo di Stato numero tale, il giorno tale, in viaggio da qui a lì c'erano i passeggeri Tizio, Caio e Sempronio. La convinzione democratica che chi sta ai vertici del potere abbia il dovere (non la facoltà: il dovere) di rendere conto del pubblico denaro è talmente radicata che una tabellina indica, con nome e cognome, lo stipendio dei massimi dirigenti. Sappiamo quindi che la busta paga di Lord Chamberlain (Richard Luce fino all'11 ottobre del 2006, poi William Peel) è stata di 97.000 euro, quella del segretario particolare della regina Robin Janvrin di 253.000, quella del responsabile del Portafoglio privato Alain Reid di 276.000, quella del Maestro di Casa David Walker 191.000 euro. E da noi? Boh... (…)

Certo è che i costi, stando all'unica fonte a disposizione (la comunicazione annuale con cui il Quirinale informa il governo di aver bisogno di «tot soldi» senza spiegare nulla su come vengano spesi) hanno continuato inesorabilmente a lievitare senza che mai sia stato segnalato un taglio e senza che mai sia stata fornita una risposta alle richieste di aggiornamento dei dati conosciuti e mai smentiti. Ci sono ancora 71 alloggi a disposizione dei massimi dirigenti e dei collaboratori più stretti? I cavalli della ex Guardia del re sono ancora 60? (…) Dall'altra parte, in Inghilterra, la regina ha deciso di fornire ai cittadini non solo tutti i particolari del bilancio ma di far certificare questo bilancio dalla Kpmg. (…) Altra cultura.
Un giorno di qualche anno fa, per dire, il governo inglese si accorse che la Civil List aveva calcolato un'inflazione (7,5%) più alta di quella poi effettivamente registrata, col risultato che la famiglia reale aveva ricevuto 45 milioni di euro in più. Bene: Tony Blair e il cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown, come riportarono tutti i giornali, decisero il congelamento dell'appannaggio per andare al recupero dei soldi. Invitata a «dimagrire», Elisabetta II ha preso l'impegno molto sul serio. Taglia di qua e taglia di là, per fare un solo esempio, a Buckingham Palace ci sono oggi 6 centralinisti a tempo pieno. La metà di quelli assunti dalla Asl di Frosinone nella tornata del dicembre del 2002. (…) Gli operai (falegnami, tappezzieri, orologiai...) impegnati nelle manutenzioni di Buckingham Palace sono in tutto 15, compreso il supervisore. Va da sé che la situazione finanziaria è letteralmente rifiorita. (…) Nel 1991-1992 la spesa pubblica per la Corona era di 132 milioni di euro, oggi è sotto i 57 milioni. Un taglio radicale. E il Quirinale? Negli ultimi anni, una sola voce è rimasta uguale: la busta paga del capo dello Stato. Che a partire da Enrico De Nicola, che non toccava gli 11 milioni di lire l'anno di indennità, è ancora praticamente la stessa. (…)

Intorno a lui, però, il Palazzo si è gonfiato e gonfiato e gonfiato negli anni senza che neppure Ciampi, che del risanamento dei conti pubblici e della sobrietà aveva fatto una ragione di vita riuscisse a fare argine. Eppure il nostro amatissimo Carlo Azeglio, già nel febbraio del 2001, aveva sotto gli occhi una fotografia nitida della situazione. Il rapporto del comitato che lui stesso aveva voluto subito dopo l'insediamento e guidato da Sabino Cassese. Le 49 pagine, allegati compresi, non furono mai rese note. E si capisce: le conclusioni, fra le righe, non erano lusinghiere. Nonostante i paragoni non fossero fatti con la monarchia inglese ma con la presidenza francese e quella tedesca.
Al 31 agosto del 2000 il personale in servizio da noi era composto da 931 dipendenti diretti più 928 altrui avuti per «distacco», per un totale di 1.859 addetti. Tra i quali i soliti 274 corazzieri, 254 carabinieri (di cui 109 in servizio a Castelporziano!), 213 poliziotti, 77 finanzieri (64 della Tenenza di Torvajanica, che è davanti alla tenuta presidenziale sul mare sotto Ostia, e 14 della Legione Capo Posillipo), 21 vigili urbani e 16 guardie forestali, ancora a Castelporziano. Numeri sbalorditivi.
Il solo gabinetto di Gaetano Gifuni era composto da 63 persone.
Il servizio Tenute e Giardini da 115, fra cui 29 giardinieri (…) e 46 addetti a varie mansioni.
Quanto ai famosi 15 craftsmen di Elisabetta II, artigiani vari impegnati nella manutenzione dei palazzi reali, al Quirinale erano allora 59 tra i quali 6 restauratrici al laboratorio degli arazzi, 30 operai, 6 tappezzieri, 2 orologiai, 3 ebanisti e 2 doratori. (…) Nel rapporto si sottolineava che la presidenza tedesca, dai compiti istituzionali simili, aveva dimensioni molto più contenute: 50 addetti alle tre direzioni organizzative, 100 ai servizi logistici e di supporto e 10 agli uffici degli ex presidenti. Totale: 160. Cioè 29 in meno dei soli addetti alla sicurezza di Castelporziano.

Quanto all'Eliseo, il confronto era almeno altrettanto imbarazzante: nonostante il presidente francese abbia poteri infinitamente superiori a quello italiano, aveva allora (compresi 388 militari) 923 dipendenti. La metà del Quirinale. E infatti costava pure quasi la metà: 86 milioni e mezzo di euro in valuta attuale, contro 152 e mezzo.
Per non dire del confronto, umiliante, con la presidenza tedesca che sulle casse pubbliche pesava per 18 milioni e mezzo di euro: un ottavo della nostra. (…) Eppure, dopo quella denuncia interna sull'elefantiasi della struttura, non solo sono aumentati perfino i corazzieri ma il personale di ruolo è salito (…) a 1.072 persone. E ancora più marcato è stato l'aumento sul versante del «personale militare e delle forze di polizia distaccato per esigenze di sicurezza del presidente e dei compendi»: poliziotti, carabinieri e uomini di scorta vari sono 1.086. Cioè 382 in più rispetto a dieci anni fa. Con un balzo del 54%. Fatte le somme: nelle tre sedi rimaste in dotazione alla presidenza dopo la cessione alla Regione Toscana della tenuta di San Rossore, e cioè il Colle, Castelporziano e Villa Rosebery a Napoli, lavorano oggi 2.158 persone. Il doppio, come abbiamo visto, di quelle impiegate dalla corte inglese o dall'Eliseo. (…)
Col risultato che il solo personale costa oltre 160 milioni di euro. Pari, grossolanamente, a una busta paga pro capite di oltre 74.000 euro. Il doppio dello stipendio di uno statale medio. E il doppio di un dipendente della regina. I numeri più ustionanti, tuttavia, sono quelli assoluti.
La «macchina» del Quirinale costava nel 1997 «solo» 117 milioni di euro. Dieci anni dopo ne costa 224 (più altri 11 milioni che arrivano al Colle da «entrate proprie quali gli interessi attivi sui depositi e le ritenute previdenziali»). Un'impennata del 91%. Si dirà: c'è stata l'inflazione. Giusto. Fatta la tara, però, l'aumento netto resta del 61%. Per non dire del paragone con vent'anni fa. Sapete quanto costava la presidenza della Repubblica nel 1986? In valuta attuale meno di 73 milioni e mezzo di euro. Il che significa che in vent'anni la spesa reale, depurata dall'inflazione, è triplicata. Mentre lassù in Gran Bretagna veniva più che dimezzata. Col risultato che oggi Buckingham Palace costa un quarto del Quirinale.

ilcorrieredellasera

domenica, marzo 25, 2007

Il carrozzone del Presidente




Il carrozzone del Presidente
Una repubblica fondata sul privilegio


Nel 1946 l’Italia divenne una repubblica e la monarchia dovette fare le valigie. Eravamo diventati un paese “democratico”.
Però non si capiva perché il Presidente della Repubblica eletto dal popolo guadagnava più del re che non era stato eletto da nessuno. Qualcuno fece qualche conto e ci si accorse che la democrazia non tornava.
L’ultima “lista civile” di re Vittorio Emanuele III era di 11 milioni e 250 mila lire l’anno. L’assegno personale del Presidente della Repubblica era di L.12.000.000, più la dotazione di L.180.000.000 per il pagamento degli stipendi del personale, più L.730.000.000 per il Segretariato Generale della Presidenza, più L.20.000.000 per la manutenzione dei beni demaniali assegnati al presidente, più L.129.000.000 di reddito della tenuta di San Rossore.
Totale: L.1.071.000.000.
Cifra che superava la dotazione della regina Elisabetta d’Inghilterra (L.800.000.000), di re Federico IX di Danimarca (L.200.000.000), della regina Giuliana d’Olanda (L.450.000.000), di re Gustavo di Svezia (L.250.000.000), di re Baldovino del Belgio (L.400.000.000).

Re Vittorio Emanuele pagava di tasca propria gli stipendi del personale. Con la Repubblica questi stipendi vennero messi a carico del Tesoro invece che sul conto della dotazione del Presidente.

Quanto agli immobili il Capo dello Stato italiano, come il monarca prima di lui, disponeva del palazzo del Quirinale, del castello di Caprarola, della tenuta di San Rossore, della villa Rosebery a Napoli, della tenuta di Castelporziano dove venne costruita una villa con denaro prelevato sul fondo per la ricostruzione dei fabbricati distrutti dalla guerra.

Diego Calcagno sul “Tempo” di Roma del 1952 commentò: “Mentre non è ancora spenta l’eco del dramma di Primavalle sorto nel clima della miseria, della promiscuità, della crisi edilizia delle case popolari, giunge notizia che gli uffici della Presidenza della Repubblica stanno innalzando in quella tenuta, a spese dello stato, non nel conto dei 180 milioni della lista civile, ma con i mezzi e l’opera del Genio, un’altra casa. I tanti cittadini senza tetto che ne penseranno?”.

La conclusione malinconica di Calcagno era che nei boschi di Castelporziano una casa c’era già ed essa bastava ai rudi e sempliciotti re sabaudi, mentre agli uomini della repubblica non bastava più.

Le spese del Quirinale son tornate oggetto di critiche sessant’anni dopo, quando a proposito del bilancio del Quirinale appena pubblicato si è osservato che una maggiore sobrietà converrebbe allo stile di una repubblica, mentre la pletora di dipendenti e di clienti fa piuttosto venire in mente gli intrecci di sangue e di clan delle affollate e colorite corti orientali.
2181 i dipendenti complessivi del Quirinale, di cui 1095 addetti al ruolo della presidenza; 1086 militari, comprendenti i 297 corazzieri, e addetti alla polizia e alla sicurezza.

In appena dieci anni, restando inalterate le funzioni, il personale del Quirinale è aumentato di 587 unità.
Spese previste dal Colle per quest’anno: 235 milioni euro; il 60% in più rispetto a dieci anni fa. Stabile l’assegno personale del capo dello stato: 218.407 euro.

Mario Cervi sul “Giornale” ha fornito questi dati di confronto. La regina d’Inghilterra dispone di 300 dipendenti; il re di Spagna di 543; il presidente Bush di 446, l’imperatore del Giappone di mille circa. Gli Stati Uniti hanno 2.000.000 di dipendenti pubblici, l’Italia con un quinto di abitanti ne ha più del doppio.

Siamo forse il paese più costoso e peggio amministrato d’Europa.
Il nostro ministero delle Finanze, il più attivo, ha otto volte il numero dei dipendenti degli stessi dicasteri degli Stati Uniti e del Giappone. In nessun altro paese d’Europa vige l’orario unico continuato negli enti pubblici. Una riforma in senso contrario provocherebbe una rivoluzione.

In nessun altro paese il “lavoro” viene chiamato “posto”, parola molto più comoda e riposante.
La posta prioritaria è diventata posta ordinaria, così si è tornati ai tempi di prima a prezzo maggiorato.
L’Italia ha la metà della rete ferroviaria francese, ma il doppio dei dipendenti. Anni fa per rimediare ai perpetui ritardi le ferrovie allungarono i tempi di percorrenza di mezz’ora. I treni continuano ad arrivare con mezz’ora di ritardo. Com’era bella la repubblica sotto l’impero!


di Romano Bracalini
opinione
(05/02/2007)

mercoledì, gennaio 31, 2007

Lusso repubblicano

Un interessante articolo è stato pubblicato su Il Giornale (30-gennaio-2007) sui costi del quirinale ed ho deciso di postarlo nel mio blog.
Se ce ne fosse bisogno, questo articolo dimostra che - anche - al quirinale c'è uno spreco sbalorditivo dei soldi degli italiani.

Altro che rigore e trasparenza.

La repubblica trasforma in spreco tutto ciò che tocca, ed anche il Quirinale è diventato un lusso eccessivo.

Mi sia concesso che trovo sgradevole che non ci sia una scusa o spiegazione dell'oblio che c'è stato finora da parte della repubblica sui costi del quirinale.
Perchè questo silenzio?

Uno può continuare a preferire la repubblica, ma non certo perchè costa meno della monarchia.
Cari repubblicani dovete accettare che la repubblica costa molto di più della monarchia!




Ma quanto ci costa il Quirinale

Un gesto di buona volontà del Quirinale - dove è stato finalmente deciso di rendere pubblico il bilancio interno - ha riattizzato il dibattito sui costi spropositati della politica in Italia. Risulta dalla nota del Colle che il personale complessivo è di 2181 dipendenti. Di questi, gli addetti di ruolo alla Presidenza ammontano a 1095 unità. Tra loro ci sono 108 dipendenti in diretta collaborazione con i vertici della Presidenza: e poi 1086 militari - tra loro i 297 corazzieri - e addetti alla polizia e alla sicurezza. Un organico superiore di unità a quello del 1998. Questo apparato - e la manutenzione dell'immenso palazzo che fu dei Papi e dei re d'Italia, nonché dei suoi giardini - imporrà quest'anno una spesa di 235 milioni di euro: il che in valori monetari depurati dell'inflazione significa il 60 per cento in più rispetto a dieci anni or sono, e il triplo rispetto a vent'anni or sono. Il bilancio di previsione è inferiore d'un milione di euro a quanto stabilito dal bilancio pluriennale dello Stato, 3,23 per cento di aumento anziché 3,5.
Cioè si spenderà un pochino meno di quanto previsto, ma più che l'anno prima.

L'unica voce praticamente stabile, e oltretutto ragionevole, è quella dell'appannaggio presidenziale, fermo a 218.407 euro (e soggetto, per una decisione presa a suo tempo da Oscar Luigi Scalfaro, alla normale tassazione). Alle critiche per la spesa quirinalizia si è associato Emanuele Filiberto di Savoia affermando che i costi della monarchia erano «venti volte inferiori» (prescindendo, è ovvio, dal costo, dalle distruzioni, dalle perdite umane di una guerra perduta). Seccato per i rilievi negativi, il Quirinale li ha detti «inappropriati» ed ha sottolineato che sono affiorate ultimamente nuove esigenze di sicurezza e di valorizzazione del patrimonio artistico.

Fermissima impressione del cittadino comune è che il Quirinale sia un lusso eccessivo, e sia gestito con lusso eccessivo.
Impressione giusta o impressione sbagliata? I raffronti risultano impietosi per il mastodonte burocratico del colle più alto. Raffaele Costa scrisse nel suo libro «L'Italia dei privilegi» che la regina Elisabetta II d'Inghilterra dispone di 300 dipendenti, il re di Spagna di 543, il presidente Usa di 466, l'imperatore del Giappone di mille all'incirca. Ma proviamo a esaminare i casi di presidenze vicine all'italiana, ossia la tedesca e la francese. Ho fatto ricorso, per avere dati recenti e precisi, alla cortesia dei colleghi Salvo Mazzolini (Berlino) e Alberto Toscano (Parigi).

In Germania il presidente della Repubblica - attualmente Horst Kohler - ha, come il nostro, compiti soprattutto di rappresentanza e di garanzia, ma rispetto al nostro più affievoliti. Lo si può paragonare ai sovrani scandinavi. Il potere vero spetta al cancelliere. Ecco allora le informazioni di Mazzolini: «Nel 2006 sono stati stanziati per le spese della Presidenza diciannove milioni 354mila euro. Questa cifra è comprensiva di tutto, stipendio del presidente e del personale, spese ordinarie e straordinarie, viaggi all'estero, manutenzione delle due residenze (Bonn e Berlino). Il presidente ha uno stipendio annuo netto di 199mila euro, e dispone inoltre d'uno straordinario (78mila euro nel 2006) per spese di rappresentanza e interventi di vario tipo. Gli organici della presidenza ammontano a 160 unità tra consiglieri, funzionari, impiegati, personale addetto alla manutenzione e alla sicurezza. Il numero dei dipendenti è fissato per legge. «Meno d'un decimo di quella del Quirinale la spesa tedesca, molto meno d'un decimo il personale».

Il presidente francese non è una figura rappresentativa e notarile: ha un forte ruolo operativo - e in settori come quello degli esteri e della difesa prevalente - nella politica francese. L'Eliseo di Jacques Chirac - ancora per poco - non è un osservatorio o un luogo di verifiche, è una plancia di comando. Ecco il ragguaglio di Toscano: «Effettivi della Presidenza: 941 persone di cui 365 militari. Tra quei 941 gli addetti al Capo dello Stato, alla sua famiglia, alla sua abitazione e alle sue relazioni personali sono 192 di cui 29 militari; gli addetti ai servizi della presidenza sono 749 di cui 336 militari. La presidenza include le sedi staccate o di vacanza di palazzo Marigny (accanto all'Eliseo), castello di Rambouillet, forte di Bregancon e altri immobili. Tra questi un appartamento, vicino alla torre Eiffel, dove Mitterrand ospitava la madre di Mazarine, la sua figlia segreta.

La dotazione del presidente della Repubblica, comprese le spese di rappresentanza e di viaggio, è di un milione 736mila euro. Aggiungendo le retribuzioni del personale si arriverà per il 2007 a circa 32 milioni di euro, in lieve calo sul 2006. Inoltre sono previsti «fondi speciali» per oltre cinque milioni di euro annui. Il Presidente paga l'Irpef su un salario mensile lordo di 6627,45 euro. Lasciato l'Eliseo Mitterrand ebbe 4300 euro mensili della pensione di ex presidente e 4400 euro mensili di altre pensioni: gli spettavano inoltre, come ex, lo stipendio per due addetti al segretariato, una guardia del corpo, auto blu e autista». La disparità enorme tra la spesa per l'Eliseo - 32 milioni di euro - e la spesa per il Quirinale - 235 milioni - lascia supporre che in Francia alcune voci importanti siano contabilizzate a parte. Poco più di un anno fa un'inchiesta di Nouvel Observateur sostenne che i bilanci dell'Eliseo erano truccati, e che la spesa era tripla di quella resa nota, ossia 90 milioni di euro. La cifra parve ai francesi mostruosamente alta.

Perché il Quirinale è così caro?
Intanto perché la politica e la burocrazia italiana tendono a dimensionarsi, nei piani alti, al livello delle cinque stelle lusso. Ci comportiamo - o meglio loro si comportano - come un Paese straricco. Parlamentari ed europarlamentari sono i più pagati d'Europa, i consiglieri regionali sfiorano - e in Sicilia raggiungono o superano - la retribuzione sontuosa di deputati e senatori, il governatore della Banca d'Italia è il banchiere centrale meglio retribuito del mondo - tranne pare Hong Kong -, anche nelle propaggini manageriali della politica non si scherza e chi guida l'Alitalia in bancarotta incassa più di chi guida la Lufthansa.
Si sciala nelle retribuzioni, si sciala nell'assegnazione di personale anche se da ogni ufficio pubblico si levano strazianti invocazioni perché «gli organici non sono completi». Qualche giorno fa s'è accennato all'istituzione d'una «autorità» per la tutela dei diritti dei detenuti, e veniva ventilato un organico di cento (cento!) dipendenti. A far che?

Torniamo al Quirinale. Per strutturare una presidenza che è forte per la stabilità - sette anni - ma debole per l'ambito decisionale potevano essere seguite due strade: un Quirinale leggero e un Quirinale pesante. L'opzione della leggerezza era suggerita dal fatto che il Presidente della Repubblica «non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni» tranne che per Alto Tradimento o per attentato alla Costituzione. Nessun suo atto è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti (e s'è visto quale diatriba giuridica sia stata inscenata per la grazia a Sofri e altri).

È stata invece prescelta, non disinteressatamente, la formula della pesantezza, e d'un fatato universo quirinalizio dove per esempio all'ufficio postale - Raffaele Costa dixit - erano adibite 16 persone. Il Quirinale così messo in piedi è una sorta di bonsai - ma anche un bonsai può essere gigantesco - che riproduce quasi tutte le varietà della selva burocratica italiana. Tre boiardi stanno alla sommità della piramide, il segretario generale e i suoi due vice. Ci sono poi i consiglieri, ciascuno di loro è un miniministro a capo di un miniministero: consigliere per gli affari giuridici e le relazioni costituzionali (ministro della Giustizia), consigliere diplomatico (ministro degli Esteri), consigliere militare (ministro della Difesa), consigliere per gli affari interni (ministro dell'Interno) e così via. Il tocco quirinalizio fa lievitare le retribuzioni. Chi è «comandato» al Quirinale da altre amministrazioni riceve, anche se le sue mansioni in sostanza non cambiano, una vistosa gratifica monetaria (successivamente avrà anche, il più delle volte, gratificazioni di carriera).

Non si può dare addosso al solo Quirinale: men che meno nel momento in cui dal colle più alto viene, dopo troppo lunghe reticenze, un esempio di trasparenza. Semplicemente si vorrebbe che la questione dei costi della politica, messa sul tappeto, non finisse presto nel cestino. La politica - e con termine più alto la democrazia - è necessaria e ha costi che dobbiamo accettare: così come li ha l'automobile, egualmente necessaria. Ma non è indispensabile muoversi in Rolls Royce, va bene anche la Panda.

Mario Cervi

ilgiornale

sabato, gennaio 27, 2007

Quirinale repubblicano




Finalmente dopo più di mezzo secolo, la repubblica si degna di pubblicare i costi del quirinale.

Infatti i costi del quirinale sono un segreto di stato da più di mezzo secolo e la repubblica italiana non ha mai pubblicato i suoi bilanci.
Che io sappia il Segretario generale della presidenza della repubblica ha sempre detto che il bilancio del quirinale per “consuetudine costituzionale” ha “natura di atto interno non pubblico”.



Ma più che trasparenza direi che si scopre l'acqua calda !

Infatti si continua a non sapere come sono spesi tutti questi soldi.
Dov'è la trasparenza?
Si scoprono cose già note come ad esempio il numero enorme del personale di ruolo (987 unità, di cui 84 appartenenti alla carriera direttiva, 124 alla carriera di concetto, 228 alla carriera esecutiva e 551 ausiliari ..).

Cosa serve tutto questo esercito?
Quanto guadagna il personale ?
Come sono stati scelti? .... Su questo non si sa nulla.

Ma non basta.
Nella nota del bilancio di previsione dell’amministrazione della presidenza della repubblica per il 2007 si legge solo che la richiesta è inferiore rispetto alle previsioni, ma le spese del Quirinale continuano ad essere sbalorditive.

Altro che rigore, sobrietà e trasparenza.
In dieci anni il personale di ruolo del Quirinale è aumentato del 20% e le spese del Quirinale sono cresciute del 91% in cifra assoluta e del 61% al netto della inflazione.
Sono aumentati i corazzieri, saliti a 297, e il personale per la sicurezza, 1086 persone. Mentre i dipendenti (tra dirigenti, quadri e ausiliari) sono saliti a quota 1072.

Non è un mistero che tra le mansioni di un ausiliario assunto ci fosse quella di tenere sempre aggiornata l'ora dei pendoli e degli orologi a cucù.
L'11% del totale delle spese, 23 milioni di euro circa se ne va per il cerimoniale e il mantenimento dei palazzi e delle tenute presidenziali.

Quanto ci costa la repubblica?
Come sono spesi i soldi degli italiani?
Non basterebbe un quinto di quanto si spende per il quirinale?


quirinale

giovedì, giugno 29, 2006

Quanto costa la repubblica?

Come ogni anno nel Regno Unito i costi della monarchia inglese sono pubblicati, e si vede che quest'anno la Corona ha costato ai contribuenti meno di un caffè al giorno.

Invece in Italia fin dal 1946, i costi della repubblica, cioè della gestione dei palazzi presidenziali (Quirinale, Castelporziano, Villa Rosebery), dei viaggi del presidente della repubblica ecc., sono top secret.
Il segretario generale della presidenza della repubblica ha sempre detto che il bilancio del quirinale per “consuetudine costituzionale” ha “natura di atto interno non pubblico”.
Mi chiedo, perchè ? Quanto ci costa la repubblica?

Come mai i massmedia italiani non hanno mai segnalato questa grave mancanza di trasparenza ?
Al contrario i giornali, radio e tv non esitano a pubblicare le intercettazione telefoniche di persone indagate, non solo rinviate a giudizio ma neanche imputate, che spesso poi la Giustiza li dichiara innocenti.

Perchè i massmedia non hanno mai svolto un'indagine su perchè la repubblica non ha mai pubblicato questi costi ?

Forse la repubblica si vergogna di pubblicarli!
W la monarchia !



GB:REGINA COSTA A CONTRIBUENTI MENO DI UN CAFFE' A GIORNO
Mantenere la regina Elisabetta II e tutta la famiglia reale costa ai contribuenti britannici 62 pence al giorno, pari a 89 centesimi di euro. In nome della trasparenza Buckingham Palace, residenza della sovrana, ha deciso di rendere pubblico il bilancio di casa Windsor. A presentare i dati e' stato Alan Reid, il tesoriere dei reali, che non ha mancato di sottolineare quanto poco costi ai sudditi mantenere Elisabetta, a dispetto delle proteste dei repubblicani.
"Nell'anno dei Mondiali, con 62 pence si comprerebbe un biglietto per assistere a 1 minuto della partita Inghilterra-Portogallo di sabato", ha sottolineato Reid. La stessa cifra serve per un litro di latte biologico o mezzo caffe' espresso da Starbuck.
Nel complesso, la monarchia e' costata nell'anno fiscale terminato il 21 marzo 37,4 milioni di sterline (54 milioni di euro), il 4,2 per cento in piu' rispetto all'anno precedente.
In parte, ha spiegato il tesoriere, l'aumento delle spese e' dovuto alle nuove misure di sicurezza varate dopo che due giornalisti in incognito hanno cercato di farsi assumere nei palazzi reali. Hanno pesato pero' anche l'aumento dell'inflazione, piu' 2,2 per cento in maggio, e il maggior numero di visite all'estero compiute dai membri della famiglia Windsor.

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giovedì, aprile 20, 2006

quirinale lottizzato

Questa è bella.

E' già da mesi che i partiti stanno litigando per piazzare uno di loro al quirinale, ogni giorno i politici dicono chi preferirebbero come presidente, cercano di convincere ciampi a fare il bis, ed ora d'alema (che tra parentesi è uno dei nominati) afferma che il quirinale non è lottizzato.

Ma finora come è stato eletto il presidente?

come barzelletta è bella .....
Caro d'alema, l'Italia non è un paese normale

D'ALEMA: QUIRINALE BENE INDISPONIBILE A LOTTIZZAZIONE

"Il Quirinale e' un bene indisponibile che non puo' essere lottizzato dai partiti". Lasciando il suo studio della Fondazione Italianieuropei il presidente dei Ds, Massimo D'Alema, nel giorno del suo compleanno, conversa con i giornalisti e dice chiaramente cio' che pensa della 'corsa al Colle'.

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domenica, marzo 26, 2006

Il quirinale dei politici



Non riesco a capire come si possa continuare a chiamare il presidente della repubblica "al di sopra delle parti" quando lui stesso proviene dal mondo politico ed è scelto dai partiti.

Ad esempio l'ultima dichiarazione di berlusconi è chiara :

"Quirinale?Nome uscirà da partiti"
Lo dice Silvio Berlusconi al Mattino

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervistato dal Mattino di Napoli, è tornato sul tema della prossima candidatura al Quirinale. "Per la scelta del Capo dello Stato ci confronteremo con gli altri partiti, come è accaduto al tempo dell' elezione di Ciampi", ha dichiarato il presidente del Consiglio.

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In una repubblica tutto è controllato dai partiti, e purtroppo anche il quirinale e quindi il presidente della repubblica si dovrebbe chiamare il presidente dei partiti.

martedì, dicembre 27, 2005

I Costi del Quirinale, top secret

I costi del quirinale sono un segreto di stato da più di mezzo secolo e la repubblica italiana non hai mai pubblicato i suoi bilanci.

Che io sappia il Segretario generale della presidenza della repubblica ha sempre detto che il bilancio del quirinale per “consuetudine costituzionale” ha “natura di atto interno non pubblico”.

Mi chiedo, perchè ?
Quanto ci costa la repubblica?