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sabato, ottobre 21, 2006

La first lady iscritta al partito



La first lady clio bittoni in napolitano resta iscritta al partito

Clio Napolitano: al Quirinale protocollo fermo ai Savoia.
La first lady confessa l'insofferenza per le "procedure" in un dibattito con degli studenti.
"Io, una contestatrice al Colle e resto iscritta al partito"


"Il Quirinale si porta dietro il retaggio dell'essere stato dimora dei Papi e poi dei Savoia con tutta la retorica propria di un papato e di una monarchia" spiega. Poi confessa: "Cerco di contestare tutto ciò, ma mi viene risposto che è la procedura. Io replico che sarà anche vero, ma mi pare che questa procedura non sia scritta in nessuna legge né nella Costituzione".

"Faccio di tutto per mantenere vivi i miei interessi" racconta. Compresa la vita politica. "Sono iscritta a un partito, non vedo perché non dovrei continuare a esserlo e a partecipare alle iniziative come facevo prima".

larepubblica

venerdì, ottobre 20, 2006

Napolitano, tutore di prodi



Come noto, abbiamo un presidente della repubblica, napolitano, votato solo dalla maggioranza (risicata) dell’attuale governo.

Nei momenti difficili del governo, già diverse volte napolitano, con alcuni interventi e dichiarazioni, ha preso per mano il presidente del Consiglio prodi.
Insomma napolitano è il tutore del centro sinistra.

Qualcuno (io no) può considerare questa ruolo apprezzabile, in quanto alle volte ha ridotto danni maggiori, ma il punto essenziale è che questo ruolo è un atto squisitamente politico.
La conseguenza è che, così facendo, napolitano non può più essere considerato una figura super partes, non solo perchè prima era stato votato solo dalla maggioranza ma adesso perchè addirittura aiuta ed indirizza il governo.

Forse il Capo dello Stato non può essere già accusato di aver infranto la Costituzione, ma se legittimamente si giudica napolitano il tutore di prodi, allora noi italiani abbiamo il diritto di non sentirsi rappresentati dall’ultimo inquilino del Quirinale.

Io non mi sento rappresentato da napolitano !!

giovedì, ottobre 19, 2006

La repubblica declassata



Le agenzie di valutazione finanziaria (Fitch, Standard and Poor's) declassano l'Italia.


La Fitch diminuisce il rating dell'Italia, da AA a AA-, perchè considera difficile per l'Italia, in continua perdita di competitività, riportare il deficit sotto il 3%.

La Standard and Poor's ha declassato il debito pubblico italiano riducendolo da 'AA-' ad 'A+' perchè la risposta del nuovo governo ai problemi strutturali economici e di bilancio dell'Italia non sono adeguati e manca la disciplina di spesa.

La decisione di queste due importanti agenzie finanziarie è un chiaro segnale di sfiducia, non solo della Finanziaria 2007 e del Governo che la sostiene, ma di tutta il sistema Italia, e quindi della repubblica.
Infatti abbiamo una classe politica (destra e sinistra) inadeguata, i politici italiani scherzano con il fuoco e purtroppo si sa che, se le cosa continueranno a peggiorare, quelli che pagheranno le conseguenze saranno i cittadini e le imprese che sono sul mercato.

La repubblica si sta sempre più indebitando, non è capace di far crescere l'economia, non difende il lavoro, perde competitività, continua a sprecare denari, ci tassa sempre più, ....

a quando la bancarotta?



Italia declassata dalle agenzie di rating

Nel giro di mezz'ora sui conti pubblici italiani si abbatte la scure della agenzie di valutazione finanziaria.
Prima Fitch, poi Standard and Poor's bocciano la manovra economica e declassano l'Italia tagliandone il "rating", ovvero il livello di affidabilità per gli investitori stranieri.
Per l'Italia si tradurrà in un miliardo e mezzo di euro di interessi in più da pagare sul debito pubblico, secondo una prima stima. Ecco la pagella: da AA- l'Italia scende ad A+ in una scala di 22 gradi di giudizio (il più alto è la tripla A).
L'Italia aveva la tripla A poco più di 10 anni fa, l'ultimo passo indietro risale al luglio 2004, oggi siamo davanti solo alla Grecia (ciò significa che bot e cct e altri titoli italiani sono considerati meno rischiosi solo di quelli greci). Gli altri paesi forti dell'euro mantengono la tripla A.

Per Standard and Poors la risposta data dal governo italiano con la finanziaria ai problemi economici è inadeguata, deludente e lontana dai progetti di riforma delle pensioni e dell'amministrazione indicati in giugno. Ci sono nella manovra economica, secondo gli analisti, troppe concessioni all'ala più radicale della maggioranza e ai sindacati mentre servono interventi strutturali sulla spesa e non più tasse. Fitch invece apprezza lo sforzo di correzione dei conti anche se osserva che resterà difficile tagliare la spesa e che il debito pubblico continuerà a crescere.

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