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martedì, novembre 07, 2023

Vittorio Emanuele II a Napoli

Re Vittorio Emanuele II entra a Napoli accompagnato da Garibaldi

7 novembre 1860

Dopo il plebiscito del 21 settembre  e il famoso incontro di Teano, durante il quale Garibaldi, togliendosi il cappello, disse a Vittorio Emanuele II : “Saluto il primo Re d’Italia!”, era giunto per il Re il momento di arrivare a Napoli.

Il 7 novembre 1860, Re Vittorio Emanuele II, accompagnato da Garibaldi, fa il suo ingresso ufficiale a Napoli, come fu annunciato dal ministro dell’Interno al ministro di Grazia e Giustizia.

Garibaldi accompagna il Re Vittorio Emanuele II nel suo itinerario alla reggia ed al duomo, nella appena ribattezzata piazza del Plebiscito.

Il giorno successivo, l’8 novembre, nella sala del trono di Palazzo Reale presentando i risultati del plebiscito (1.302.064 favorevoli, 10.312 contro) Garibaldi proclama Vittorio Emanuele II Re d’Italia.



sabato, novembre 04, 2023

4 novembre 1918

4 novembre 1918 : la più grande Vittoria Italiana

Il 4 novembre 1918 è una data di fondamentale importanza per la Storia Italiana. Centocinque anni fa, il Regno d'Italia vinse la guerra della 1° Guerra Mondiale, una vittoria epocale che segnò un punto di svolta nella costruzione dell'identità nazionale. Per questa data memorabile si deve ricordare il ruolo chiave che il Re Vittorio Emanuele III svolse nel guidare la Nazione verso la vittoria.

Prima Guerra Mondiale

La Prima Guerra Mondiale coinvolse nazioni di tutto il mondo e soprattutto per l'Italia è stato un momento cruciale. Gli italiani, uniti dall'ideale patriottico, si trovarono a fronteggiare insieme le difficoltà della guerra, e questa guerra fu un catalizzatore per la formazione del popolo italiano, indipendentemente dalle differenze regionali.

Re Vittorio Emanuele III

Nel corso di questo conflitto, la figura di Re Vittorio Emanuele III emerse come un simbolo vivente della Patria. Il Re si distinse per il suo impegno straordinario, recandosi personalmente al fronte per valutare la situazione militare e sollevare il morale delle truppe. La sua leadership e la sua presenza furono determinanti per il raggiungimento della vittoria.

Un momento significativo che testimonia le doti del Sovrano avvenne durante il Convegno di Peschiera, l'8 novembre 1917, quando dimostrò una padronanza assoluta della situazione militare ed una fiducia incondizionata nell'esercito italiano. Da quel momento, la direzione della guerra tornò sotto la guida del Re, unendo tutti gli italiani intorno alla Casa Savoia.

La Deformazione dell'Evento

Purtroppo, nel corso degli anni, la celebrazione del "4 Novembre" ha subito delle distorsioni, spinte dalla propaganda repubblicana. Alcuni lo vedono come una "vittoria militare" o addirittura come un primo passo verso il fascismo. Tutte falsità, ed è importante riaffermare che il 4 novembre rappresenta, innanzitutto, la più grande vittoria italiana.

La data è oggi festeggiata come "il Giorno dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate". Questa celebrazione è un tributo doveroso ai sacrific dei soldati caduti nella difesa della Patria e all'Unità Nazionale, ma è essenziale ricordare che il 4 novembre è, prima di tutto, una celebrazione della straordinaria vittoria del Regno d'Italia.

Festa Nazionale

Va notato che con il Regio decreto n.1354 del 23 ottobre 1922, il 4 novembre fu dichiarato Festa nazionale, sottolineando ulteriormente la sua importanza nella storia del paese.

Trento e Trieste all'Italia

Un aspetto spesso trascurato riguarda la conseguenza storica della vittoria del 4 novembre: l'annessione dei territori di Trento e Trieste all'Italia. Questo evento segnò il compimento dell'Unità Nazionale, che aveva avuto inizio con il Risorgimento Nazionale.

Conclusione

Il 4 novembre 1918 è una data che dovremmo onorare con orgoglio, ricordando la vittoria italiana e il ruolo determinante del Re Vittorio Emanuele III nel guidare il paese verso questo trionfo. È un giorno che simboleggia l'unità e la forza della Nazione italiana, un capitolo fondamentale nella nostra storia nazionale.


W il Regno d'Italia !!!
W il Re !!!
W le Forze Armate !!!
W il 4 Novembre !!!

venerdì, ottobre 27, 2023

Teano Vittorio Emanuele II e Garibaldi

163 anni fa lo storico incontro tra Vittorio Emanuele II e Garibaldi a Teano

26 ottobre 1860

Lo storico incontro di Teano tra Re Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi fu l'episodio del Risorgimento con il quale si concluse la spedizione dei Mille, un importante evento per la realizzazione dell'Unità d'Italia.

Garibaldi assisteva al passaggio delle truppe piemontesi, quando ad un certo momento si sentì suonare la Marcia reale d'ordinanza e gridare le parole "Il re! Viene il re!".

"Salute al Re d’Italia” furono le parole che Garibaldi disse a Vittorio Emanuele II.

Due settimane dopo l'incontro di Teano, il 7 novembre, Vittorio Emanuele II e Garibaldi entrano trionfalmente in Napoli.

Di fronte alla decadenza portata da una repubblica oligarchica e incapace, l'Italia potrà risorgere solo onorando il glorioso passato del Risorgimento e del Regno d'Italia !!!

W il Risorgimento ! 
W la Monarchia !
W' l'Italia !


martedì, ottobre 24, 2023

Nozze Vittorio Emanuele - Elena

127° anniversario del matrimonio tra il Principe Vittorio Emanuele di Savoia e la Principessa del Montenegro Elena 

24 ottobre 1896

Il 24 ottobre 1896 al Quirinale si svolse il matrimonio civile tra il Principe ereditario Vittorio Emanuele, Principe di Napoli, e la principessa di Montenegro Elena. La cerimonia religiosa alla Basilica di S. Maria degli Angeli.

Il fidanzamento ufficiale fu annunciato il 16 agosto 1896 dopo l'arrivo del Principe ereditario Vittorio Emanuele di Savoia nel Montenegro.

Essendo di religione ortodossa, Elena, per motivi di opportunità politica e per assecondare la regina Margherita madre di Vittorio Emanuele, lasciò il Montenegro ed il 21 ottobre 1896 con Vittorio Emanuele sbarcarono a Bari, dove nella basilica di S. Nicola, prima del matrimonio abiurò il credo ortodosso e si convertì alla fede cattolica.

In viaggio di nozze gli sposi si recarono con il panfilo Jela (Elena in lingua montenegrina) sull'isola di Montecristo dove vissero il loro amore evitando gli appuntamenti mondani. 

Dal matrimonio tra Vittorio Emanuele III ed Elena sono nati 4 figlie, Iolanda (1901-1986), Mafalda (1902-1944), Giovanna (1907-2000) e Francesca (1914-2001), e un figlio, Umberto (1904-1983), Re d'Italia.

LEGGI ANCHE : Il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena in Italia ma purtroppo non al Pantheon ...

Dopo essere stata sepolta per 65 anni in una tomba del cimitero di Montpellier (Francia), il 15 dicembre 2017, la salma della Regina Elena è stata rimpatriata in Italia e sepolta nel santuario di Vicoforte (Cuneo), nella cappella di San Bernardo,

Due giorni dopo (17 dicembre)  anche i resti del Re Vittorio Emanuele III sono stati sepolti nel santuario di Vicoforte accanto alla Regina Elena, dopo essere stati traslati in aereo da Alessandria d'Egitto in Italia.


94 anni fa fidanzamento Umberto José

94° anni fa il fidanzamento tra il Principe Umberto e la Principessa Maria Josè.

24 ottobre 1929

Il principe ereditario Umberto e la principessa Maria José si incontrano per la prima volta nel 1918 a Venezia, insieme alle loro famiglie, quando Umberto aveva 14 anni e Maria José 12 anni, che studiava a Firenze all'Istituto Statale S. Annunziata.

Il principe ereditario Umberto e la principessa Maria José si fidanzano privatamente il 7 settembre 1929 presso il Chateau de Losange, vicino a Bastogne.

Il Principe Umberto torna a Bruxelles il 23 ottobre 1929, e il fidanzamento ufficiale viene annunciato il giorno successivo.

Il Principe Umberto e la principessa Maria José si sposano l'8 gennaio 1930, nella cappella Paolina del palazzo del Quirinale, a Roma. Decine di migliaia di persone accorsano a Roma per vedere la coppia mentre i giornali di tutto il mondo riportano dettagli di queste nozze reali. 

Marie-Jose indossa un abito bianco con un lungo strascico che il suo sposo, il principe Umberto, aveva contribuito a disegnare. Il velo della sposa era tenuto fermo da un'ornata tiara di diamanti che un tempo era appartenuta alla nonna di Umberto, la regina Margherita, che era morta nel 1926 lasciando l'ordine che le gemme fossero passate alla sposa del principe. 


domenica, ottobre 08, 2023

452° anniversario battaglia di Lepanto

La battaglia di Lepanto che salvò l'Europa,  grazie anche ai Savoia

7 ottobre 1571

La battaglia di Lepanto fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa.

La coalizione cristiana era stata promossa da Papa Pio V per soccorrere la veneziana città di Famagosta, sull'isola di Cipro, assediata dai turchi.

La coalizione cristiana riuniva le forze navali del Regno di Spagna, del Regno di Napoli, del Regno di Sicilia, dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana, del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca, del Ducato di Ferrara, dal Ducato di Mantova e della repubblica di Venezia.

Lo Stato sabaudo partecipò con tre galee (la "Capitana", la "Margherita" e la "Piemontesa"), al comando di Andrea Provana di Leynì. Papa Pio V aveva addirittura proposto quale comandante supremo di tutta la flotta cristiana il Duca Emanuele Filiberto di Savoia, ma il Duca sabaudo respinse l'offerta perchè, pur essendo stato un grande condottiero sulla terraferma, non era esperto di battaglie navali.

Durante la battaglia i piemontesi si batterono eroicamente come sempre, che si concluse con una schiacciante vittoria della Lega Santa che salvò la Cristianità da uno dei più massicci tentativi di invasione islamica.


domenica, settembre 24, 2023

Maria Pia di Savoia compie 89 anni

La Principessa Maria Pia di Savoia festeggia il suo 89° compleanno

24 settembre 2023

Sua Altezza Reale la principessa Maria Pia di Savoia è nata a Napoli, il 24 settembre 1934, è la figlia maggiore di Re Umberto II e della Regina Maria José, e dunque la sorella maggiore di Vittorio Emanuele di Savoia, Principe di Napoli, della principessa Maria Gabriella di Savoia e della principessa Maria Beatrice di Savoia.

Dopo il primo matrimonio assunse il titolo di "Principessa di Jugoslavia" e "Principessa di Parma" per le sue seconde nozze.

Ha sposato a Cascais (Portogallo), il 12 febbraio 1955, Alessandro Karađorđević, principe di Jugoslavia da cui ha avuto 4 figli: Dimitri, Michele, Sergio, Elena. La coppia si è separata nel 1967.

Maria Pia si è risposata a Manalapan, in Florida, il 15 maggio 2003 con il principe Michele di Borbone-Parma, che è morto il 7 luglio a Neilly-sur-Seine, in Francia, all'eta di 92 anni.

Il principe Michele di Borbone-Parma era il 3° figlio del Principe Renato di Borbone-Parma e della principessa Margherita di Danimarca.

Molto legata a Sua Altezza Reale il Principe Vittorio Emanuele di Savoia, è Dama di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e partecipa alle iniziative benefiche promosse dalle Opere Ospedaliere di Francia delle Milizie Cavalleresche Sabaude.

VIDEO

venerdì, settembre 15, 2023

Nascita di Re Umberto II

119 anni fa nasceva Re Umberto II

15 settembre  1904


Umberto II di Savoia è nato a Racconigi, il 15 settembre 1904 , ed è scomparso a Ginevra, il 18 marzo 1983 lasciando un vuoto incolmabile agli italiani.

Umberto II è figlio di Vittorio Emanuele III e di Elena del Montenegro e ha 4 sorelle: la principessa Iolanda, la principessa Mafalda, Re Giovanna e la principessa Maria Francesca.

L'8 gennaio 1930 il principe Umberto, erede al trono del Regno d'Italia, sposa Maria Josè, principessa del Belgio, ed il matrimonio si celebra nella cappella Paolina del Quirinale. Il principe Umberto, 25 anni, è in alta uniforme con i gradi di colonnello, Maria Josè indossa un abito disegnato personalmente da Umberto.

Dopo il Referendum Monarchia-repubblica (la repubblica nasce con brogli, sangue e un colpo di Stato) Sua Maestà il Re Umberto II lascia l'Italia per evitare ulteriori scontri nel Paese.

Condannato nel 1946 ad un ingiusto esilio, Umberto si comporta sempre da Re nello spirito e in tutti i suoi atti fino alla morte a Ginevra il 18 marzo 1983.

Umberto II, come tutti i Sovrani che l'hanno preceduto, fa parte della Storia della nostra Patria.

Aspettiamo che questa "piccola repubblica" faccia finalmente rientrare al Pantheon di Roma, in Italia, le salme di tutti i Re e Regine d'Italia.

Nato a Racconigi (Cuneo) il 15 settembre 1904

Si sposa a Roma con Maria José l’8 gennaio 1930

Luogotenente Generale del Re il 5 giugno 1944

Re d’Italia dal 9 maggio 1946 al 18 marzo 1983


venerdì, agosto 04, 2023

Regina Maria José

Nascita della regina d'Italia Maria Jose

4 agosto 1906

Maria José, principessa del Belgio, figlia del Re Alberto del Belgio e della Regina Elisabetta, nasce a Ostenda il 4 agosto 1906, e da consorte del principe ereditario Umberto diventa principessa di Piemonte e poi Regina d'Italia.

Le nozze con il Principe di Piemonte furono celebrate a Roma l'8 gennaio del 1930 nella Cappella Paolina del palazzo del Quirinale. 

La coppia ha avuto 4 figli : la principessa Maria Pia (1934), il principe Vittorio Emanuele (1937),  la principessa Maria Gabriella (1940) e la principessa Maria Beatrice (1943).

Quando il 9 maggio 1946 Umberto salì al trono Maria Josè divenne regina d'Italia. 

Era una donna di grande intelligenza, ed aveva un grande senso di dovere che non è mai stato scosso, anche nei momenti di difficoltà.

La Regina Maria José è scomparsa il 27 gennaio 2001 e per suo espresso volere è stata sepolta nell'abbazia di Altacomba, in Francia, a fianco di Re Umberto II.

Che la Regina Maria Josè, come il Re Vittorio Emanuele III, la Regina Elena ed il Re Umberto II siano sepolti al Pantheon di Roma, dove riposano Re Vittorio Emanuele II, Re Umberto I e la Regina Margherita ! 


sabato, luglio 29, 2023

Omaggio a Re Umberto I

123 anni fa il genocidio di Umberto I, Re d'Italia. 

29 luglio 1900

Umberto I (Torino, 14 marzo 1844 – Monza, 29 luglio 1900) era figlio di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, e fu Re d'Italia dal 1878 al 1900.

Dopo una formazione militare divenne Generale nel 1866, quando partecipò alla terza guerra d’indipendenza, combattendo nella battaglia di Custoza.

Nel 1868 Umberto sposò la Margherita di Savoia, figlia del duca di Genova, che gli diede un figlio, il futuro Vittorio Emanuele III. Dopo la presa di Roma (1870) si stabilì nella nuova capitale.

Salito al trono alla morte del padre, nel 1878, Umberto I ebbe alto il senso dell’Unità Nazionale, che manifestò con numerosi viaggi in tutta Italia.

In occasione di alcune catastrofi – un’inondazione nel Veronese nel 1882, un terremoto a Casamicciola (Ischia) nel 1883, la diffusione di un’epidemia di colera a Napoli e in Piemonte nel 1884 – Re Umberto I partecipò personalmente, insieme alla regina Margherita, ai soccorsi, meritandosi l’appellativo di «re buono».

Il 29 luglio 1900 re Umberto I fu ucciso nei pressi della Villa Reale di Monza, mentre si allontanava in carrozza dove aveva presenziato a un concorso di ginnastica. Il re Umberto I fu colpito a morte da tre colpi di rivoltella da un anarchico.


giovedì, luglio 13, 2023

Vittorio Emanuele I fonda Carabinieri

209 anni fa Vittorio Emanuele I di Savoia fonda l'Arma dei Carabinieri

13 luglio 2023

La fondazione del Corpo dei Carabinieri Reali fu istituita da Vittorio Emanuele I di Savoia, Re di Sardegna, con le “Regie Patenti” del 13 luglio 1814, che aveva il duplice compito di tutelare l’ordine pubblico e garantire la difesa del Regno di Sardegna.

Fra i sovrani spodestati da Napoleone Bonaparte, il primo a rientrare in Italia fu proprio Vittorio Emanuele I di Savoia. Il re di Sardegna non aveva perso la corona, ma si era trasferito in Sardegna (in esilio, praticamente).dopo che il Piemonte era stato occupato dai francesi.

Vittorio Emanuele fece ritorno a Torino, il 19 maggio 1914 (un mese e mezzo dopo l’abdicazione di Napoleone). Il 21 maggio Vittorio Emanuele annunciò l’abrogazione di tutte le leggi approvate durante l’occupazione e la reintroduzione di tutte le istituzioni pre rivoluzionarie.

Vittorio Emanuele I volle ai vertici del Corpo dei Carabinieri Reali uomini di grande preparazione e di assoluta fedeltà, ed il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica del corpo il 13 agosto 1814.

Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina.

I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno 1833 dal Re Carlo Alberto. Il blu rappresenta la nobiltà dell’Istituzione, il valore militare, la fedeltà, la giustizia, l’amor di patria, mentre il rosso l’audacia, il coraggio, il sacrificio. 

Durante la battaglia di Pastrengo, avvenuta il 30 aprile 1848 a Pastrengo, gli "Squadroni da Guerra" dei Carabinieri Reali, assegnati alla protezione personale del Re Carlo Alberto di Savoia, salvarono la vita al Sovrano.

Il motto araldico dell'Arma dei Carabinieri è “Nei Secoli Fedele”, divenuto ufficiale nel maggio del 1932.

W i Carabinieri Reali !
W Casa Savoia !
W il Re !

domenica, luglio 09, 2023

Valentino al Castello Chantilly

Le principesse Clotilde e Vittoria di Savoia alla sfilata di Valentino al Castello Chantilly 

7 luglio 2023

La Principessa Vittoria di Savoia e sua madre, la Principessa Clotide, hanno partecipato alla sfilata della collezione Valentino d’Alta Moda Autunno Inverno 2023-2024  che si è svolta al Castello di Chantilly, un luogo che incanta i turisti con la sua storia millenaria e la bellezza senza tempo.

La Principessa Vittoria di Savoia è primogenita del principe Emanuele Filiberto di Savoia, e se la Storia avesse preso una direzione diversa, sarebbe stata destinata a diventare Regina d'Italia. Purtroppo non è stato così (per i brogli), e viviamo in una repubblica che inesorabilmente ha trascinato il Paese verso la decadenza ....

L’eleganza e lo stile però non mancano alle principesse di Savoia. Alla sfilata di Valentino, la Principessa Vittoria ha sfoderato uno stile personale che ha colpito nel segno, indossando  una giacca sovradimensionata, una camicia bianca e cravatta che contrastavano con i suoi pantaloncini. 

La principessa Clotilde ha optato per un abito con scollo asimmetrico a pois argento, coordinati alle scarpe con plateau e cinturino alla caviglia. 

L'importanza della moda italiana

La sfilata di Valentino al Castello di Chantilly è solo un esempio dell'importanza e dell'influenza che la moda italiana ha nel panorama internazionale. L'Italia è rinomata per il suo stile sofisticato, la qualità artigianale e la creatività senza confini. Marchi di moda italiani come Valentino rappresentano l'eccellenza e l'eleganza che il mondo intero ama e ammira.

Il Castello Chantilly

Il Castello Chantilly è nato come fortezza medievale, che nel corso dei secoli ha subito varie modifiche, diventando la dimora signorile della famiglia Montmorency, che lo ampliò e lo modernizzò. Nel Seicento il castello passò alla casata dei Condé, ramo minore dei Borbone. Nonostante i saccheggi ai tempi della Rivoluzione Francese, Chantilly ospita una collezione impressionante di opere d'arte, forse seconda dopo il Louvre. 


giovedì, giugno 22, 2023

Emanuele Filiberto compie 51 anni

Il principe Emanuele Filiberto di Savoia festeggia il suo 51° compleanno.

22 giugno 2023

Sua Altezza Reale il Principe Emanuele Filiberto di Savoia è nato a Ginevra (Svizzera), il 22 giugno 1972, figlio del Principe Vittorio Emanuele, Duca di Savoia, e della principessa Marina Ricolfi Doria, e quindi nipote di Re Umberto II di Savoia e della regina Maria José.

Emanuele Filiberto e suo padre Vittorio Emanuele sono entrati in Italia alla fine del 2002, in seguito alla legge costituzionale del 23 ottobre 2002, entrata in vigore il 10 novembre del medesimo anno, con la quale si esaurirono gli effetti del primo e secondo comma della XIII disposizione transitoria della Costituzione, consentendo ai discendenti maschi di casa Savoia di entrare in Italia.

Il 25 settembre 2003 il principe Emanuele Filiberto di Savoia ha sposato Clotilde Courau nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma.

La coppia ha 2 figlie: la principessa Vittoria e la principessa Luisa entrambe nate a Ginevra, rispettivamente il 28 dicembre 2003 ed il 16 agosto 2006.

Tanti Auguri Principe !!! 
Viva Casa Savoia !!!


martedì, giugno 13, 2023

Umberto lascia l'Italia

Il Re Umberto II di Savoia lascia l'Italia

13 giugno 1946

Senza verificare la regolarità del voto, nella notte tra il 12 e 13 giugno, il Governo "in spregio alle leggi ed al potere indipendente e sovrano della Magistratura" (come disse Umberto II) nomina Alcide De Gasperi capo provvisorio dello stato.

Di fronte al rischio di scatenare una guerra civile in quello stesso giorno il Re Umberto II decise di lasciare l'Italia per raggiungere il Portogallo.

La repubblica nasce con i brogli,

col sangue (strage di via Medina a Napoli) 

e con un colpo di Stato.

Comincia la repubblica ed il declino dell'Italia ....

W Re Umberto II !

W la Monarchia !


lunedì, giugno 05, 2023

209 anni dei Carabinieri

L'Arma dei Carabinieri festeggia il 209° anniversario della sua Fondazione.

5 giugno 2023

Dal 1920 il 5 giugno è stata assunta la data per la celebrazione annuale della Festa dell'Arma dei Carabinieri, in occasione della ricorrenza della concessione della prima Medaglia d'Oro al Valor Militare per l'eroica partecipazione dei Carabinieri al conflitto mondiale con la seguente motivazione : "Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia".

La fondazione del corpo dei Carabinieri Reali fu ideata nel giugno 1814 dal Re di Sardegna, Vittorio Emanuele I di Savoia, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie.

I Carabinieri Reali furono poi istituiti con le “Regie Patenti” del 13 luglio 1814.

Nello stesso anno della loro creazione, il 13 agosto 1814, Giuseppe Thaon di Revel divenne il primo Generale dei Carabinieri Reali.

Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina, mentre i colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno 1833 dal Re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo.

Viva l’Arma dei Carabinieri !

Viva l’Italia!


venerdì, giugno 02, 2023

2 giugno festa dei brogli

Festa della repubblica
Festa dei brogli !

2 giugno

Massimo Caprara ricorda quello che disse Palmiro Togliatti sul referendum Monarchia repubblica (Lui era il suo segretario) : 

"Quando un parto non esce bene bisogna aiutarla"

Il parto era la nascita della repubblica, ed evidentemente gli aiuti sono stati i brogli dei risultati e la decisione (illegittima) di non ricontrollare le schede. 

Togliatti aveva ordinato di distruggere le schede, e quindi non era possibile fare la verifica .....




2 giugno non è giorno di festa

Per l'Italia il 2 giugno non è un giorno di festa,  porta lutti e sciagure, ed inizio il declino dell'Italia !


  • Morte di Giuseppe Garibaldi (2 giugno 1882)

  • In Italia Giuseppe Garibaldi partecipa al Risorgimento e combatte a fianco di Casa Savoia per realizzare l'Unità Nazionale. Famosa la frase "Obbedisco" riferita a Re Vittorio Emanuele II
  • Giuseppe Garibaldi muore il 2 giugno 1882, all'età di quasi 75 anni.

  • Falsificati i risultati del Referendum Monarchia repubblica (2 giugno 1946)

  • Molti italiani non poterono votare (i cittadini della Venezia Giulia, della Dalmazia, dell’Alto Adige ed i numerosi soldati ancora all'estero).
  • Il 4 giugno il vantaggio della Monarchia appariva inattaccabile, ma improvvisamente la situazione si capovolse a favore della repubblica, con l'arrivo di una valanga di voti di dubbia provenienza....
  • Senza verificare la regolarità dei voti, tra il 12 e 13 giugno 1946 il Governo "in spregio alle leggi ed al potere indipendente e sovrano della Magistratura" (come disse Re Umberto II nel suo ultimo proclama) prese il potere, nominando De Gasperi capo provvisorio dello Stato.
  • Per evitare una guerra civile Re Umberto II decise di partire per l'esilio in Portogallo in quello stesso giorno.
  • Il 16 giugno 1946 la Corte di Cassazione si limita a leggere i risultati del referendum trasmessi dal Ministro degli Interni Romita senza dire qual'era il numero dei votanti.
  • Inoltre le schede scrutinate furono distrutte al fine di evitare che si possano effettuare accertamenti riguardo a ricorsi per brogli e alterazioni dei verbali di seggio.
  • che si possano fare degli accertamenti sui ricorsi per brogli e alterazioni dei verbali di seggio.
  • La repubblica non è mai stata proclamata !


mercoledì, maggio 24, 2023

Guerra e Risorgimento

108 anni fa : Il Regno d'Italia entra in Guerra e completa il Risorgimento

24 maggio 1915

La Prima Guerra Mondiale è stata un evento di portata mondiale e per l'Italia un importante momento di svolta per la Nazione, in quanto ha permesso la realizzazione del compimento dell'Unità Nazionale. Questa guerra ha trasformato l'Italia in una Nazione, unendo tutti gli italiani, indipendentemente dalle loro diverse fazioni politiche o origini, nella lotta comune contro i pericoli e gli svantaggi della guerra.

Durante la Prima Guerra Mondiale, la guida di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III si rivela essenziale per la vittoria italiana. Per i soldati il Re è il simbolo vivente della Patria che si reca personalmente al fronte per comprendere la situazione militare e per sollevare il morale dei soldati. La sua presenza costante e il suo impegno personale fornisce alle truppe, una guida morale ed un senso di unità.

La presenza del Re Vittorio Emanuele III al fronte, vicino ai soldati, incoraggia le truppe a lottare con determinazione per la Patria, ed il suo impegno personale nel comprendere la situazione militare e sollevare il morale delle truppe sono essenziali per la Vittoria .

Incoraggiata dal Re, i soldati combattono con un coraggio straordinario ed una dedizione senza pari. affrontando condizioni avverse nelle trincee e battaglie, tutto per difendere la nostra terra e il nostro popolo.

Insomma la Prima Guerra Mondiale agisce come catalizzatore per l'Unità Nazionale italiana. Durante il conflitto, gli italiani di diverse regioni e tradizioni si uniscono sotto il Re e sotto la bandiera del Regno d'Italia, combattendo fianco a fianco per un obiettivo condiviso. Questa lotta comune contribuisce a superare divisioni interne ed a consolidare l'Identità Nazionale Italiana.

Onorare la memoria del Re Soldato Vittorio Emanuele III e dei valorosi soldati italiani è un atto di gratitudine e rispetto verso coloro che hanno dato tanto per il bene del nostro paese.

Anche se la repubblica evita di ricordare la Prima Guerra Mondiale per far dimenticare il profondo legame tra Monarchia e l'Unità d'Italia, ancor oggi, rimane un valore fondamentale. La Prima Guerra Mondiale insegna l'importanza di superare divisioni interne, di lavorare insieme per il bene comune e di difendere la Patria. Questi valori sono ancora attuali e guideranno le generazioni future nel perseguire un'Italia unita e prospera.

Onore al Re Soldato Vittorio Emanuele III !
Onore ai Soldati della Grande Guerra !
W la Patria !


domenica, maggio 14, 2023

Umberto II con Giovanni Paolo II

41 anni fa l'incontro tra Umberto II e Giovanni Paolo II

14 maggio 1982

Oggi ricorre il 41° anniversario dello storico incontro tra Sua Maestà il Re Umberto II e Sua Santità Giovanni Paolo II, che si trovava in visita in Portogallo per ringraziare la Madonna di Fatima per lo scampato pericolo nell'anniversario dell'attentato di Piazza San Pietro.

Umberto II, gravemente malato, volle a tutti i costi incontrare Giovanni Paolo II, ed all'incontro, che si svolse nella sede della Nunziatura Apostolica, il Re Umberto d’Italia era accompagnato dal figlio Vittorio Emanuele, Principe di Napoli, e da sua sorella la Regina Giovanna, vedova del Re Boris di Bulgaria.

Quando lo incontra Re Umberto prega d'intercedere presso il governo italiano, di poter morire in Patria a causa dell'avanzamento della malattia. Il Papa ne assicura l'interessamento. In quel periodo al parlamento italiano si dibatteva se era il caso o meno di concedere al Re di morire in Italia, ma il regime repubblicano rifiuta di accelera le decisioni, anzi ...

Un sondaggio televisivo rivelava che il 72% degli intervistati in Italia è favorevole a far rientrare Re Umberto II, ed i giornali raccontavano l'agonia di Umberto, la commozione cresceva e l'opinione pubblica premeva sui parlamentari.

Durante il viaggio apostolico in Portogallo, il Re Umberto fece i passi necessari per ufficializzare la sua decisione di donare alla Santa Sede la Sacra Sindone, che per secoli fu proprietà di Casa Savoia.

In seguito la principessa Gabriella ha raccontato un aneddoto sull'incontro con Giovanni Paolo II, cioè  alla domanda su cosa avesse detto il Papa alla notizia del lascito della Sindone, Gabriella ha risposto che in quella occasione Umberto preferì non parlare per non essere ringraziato.

La foto dell'abbraccio commovente tra il Santo Padre ed Umberto illustra l'eccezionalità dell'evento. Con questo gesto, il successore di San Pietro andava a rendere omaggio ad un Sovrano ed a Casa Savoia che avevano Custodito la Sacra Sindone di Gesù e difeso la Cristianità in Europa.

10 mesi dopo Umberto II moriva in esilio, lontano dal Paese che Lui amava più di tutti gli altri italiani.

Col cuore gonfio di malinconica ma fiero di questo italiano, ricordo la Grandezza di Re Umberto II.

Viva il Regno d’Italia !

Viva il Re d’Italia !


mercoledì, maggio 10, 2023

Umberto sale al trono

Il Principe Umberto di Savoia diventa Re d'Italia

9 maggio 1946

In seguito all'abdicazione di suo padre Vittorio Emanuele III, Umberto di Savoia, Principe di Piemonte, saliva al trono del Regno d’Italia.

Di conseguenza Maria José, Principessa di Piemonte, diventava  Regina d'Italia.

Il giorno successivo viene diramato il primo messaggio ufficiale del nuovo sovrano :

Italiani!

Il mio augusto genitore effettuando il proposito manifestato da oltre due anni, ha oggi abdicato al trono nella fiducia che questo suo atto possa contribuire ad una più serena valutazione dei problemi nazionali nella pace imminente.

Nello assumere da Re quegli stessi poteri  che già esercitavo da Luogotenente Generale,  ho la piena consapevolezza della responsabilità dei doveri che mi attendono.

Fiero e commosso ricordo i caduti della lunga guerra, i morti nei campi di concentramento,, i martiri della liberazione e rivolgo il mio primo pensiero agli  italiani della Venezia Giulia e delle terre d’oltremare che invocano di rimanere cittadini della Patria comune. Ai prigionieri di cui aneliamo il ritorno, ai reduci a cui dobbiamo ogni riconoscenza, a tutte le incolpevoli vittime  della immane tragedia della Nazione.

La volontà del popolo espressa nei comizi elettorali determinerà la forma e la nuova struttura dello Stato, non solo per garantire la libertà del cittadino

E l’alternarsi delle parti al potere, ma per porre altresì la costituzione al riparo di ogni pericolo e da ogni violenza. Nella rinnovata monarchia costituzionale , gli atti fondamentali della vita nazionale saranno subordinati alla volontà del Parlamento dal quale verranno anche le iniziative e le decisioni per attuare quei propositi di giustizia sociale che , nella ricostruzione della Patria, unanimi perseguiamo.

Io non desidero altro che di essere il primo fra gli italiani nelle ore dolorose, ultimo nelle liete, e nelle une e nelle altre, restare vigile custode delle libertà costituzionali e dei rapporti internazionali che siano fondati su accordi onorevoli e accettabili.

Italiani!

Mentre nel mondo sussistono divergenze e divisioni e affannosamente si ricerca la via della pace, diamo esempio di concordia nella nostra civiltà cristiana.

Stringiamoci tutti intorno alla bandiera, sotto la quale si e’ unificata la patria che quattro generazioni di italiani hanno saputo laboriosamente vivere  ed eroicamente morire.

Davanti a Dio giuro alla Nazione di osservare lealmente  le leggi fondamentali dello Stato che la volontà popolare dovrà innovare e perfezionare.

Confermo altresì l’impegno di rispettare , come ogni italiano, le libere determinazioni dell’imminente suffragio, che  ne sono certo, saranno ispirate al migliore avvenire della Patria.

Roma, 10 Maggio 1946

W Re Umberto II !!!