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venerdì, novembre 07, 2008

Europa, droga, Italia


Anche se molti studi scientifici hanno dimostrato i danni cerebrali provocati dalle droghe ed anche l'alterazione della normale maturazione del cervello degli adolescenti, nonostante ciò, molti giovani ne fanno sempre più uso.

È allarmante il risultato del rapporto annuale dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, Oedt.
C'è un continuo aumento dell'uso della droga, in particolare salgono le quotazioni della cocaina, scendono gli spinelli, crolla l'ecstasy e l'eroina rimane stabile.
L'Italia purtroppo è tra i Paesi europei che nell'ultimo anno ha fatto registrare il più alto consumo di cocaina: il 3,2% dei giovani tra i 15 e i 34 anni
Con molta amarezza registro il triste primato di cui il nostro paese è protagonista, l’Italia ai primi posti in Europa per consumo di droga.

Sembra dai dati si scopre che in questa Europa ogni ora un giovane muore per un’overdose.
A livello europeo circa 2 milioni di giovani (15-34 anni) hanno provato le anfetamine nell'ultimo anno e circa 2,5 milioni l'ecstasy.
Nonostante il calo di popolarità nel consumo di cannabis, oltre 71 milioni di persone ne ha fatto uso almeno una volta nella vita e circa il 7% (23 milioni) ad averla consumata nell'ultimo anno, la sostanza illecita più utilizzata in Europa.

Di fronte a questo allarme - già noto da molto tempo - significa che c'è assolutamente bisogno di un forte intervento della società civile e delle autorità al fine di sensibilizzare i giovani sui seri rischi dell’assunzione di stupefacenti.

Mesi fa si era aperta una polemica sull'uso di stupefacenti da parte di molti parlamentari, e quindi se anche le istituzioni sono colpite da flagello della droga, come si può sperare che i giovani siano sensibili ad una propaganda antidroga proposta dalle istituzioni?

Un'Europa sempre più drogata e l’Italia patria della canna
E' questa l'europa che vogliamo?
Cosa fa la repubblica per combattere la droga?

L'enorme consumo di droga è indice di una società in profonda crisi dove non ci sono più punti di riferimento e dove gli uomini hanno paura del futuro.

giovedì, novembre 06, 2008

Obama e dollari


La vittoria di Obama è stata netta, ha conquistato il 52 per cento dei consensi contro il 47 per cento di McCain, ed adesso Barack Obama è il primo afroamericano a diventare Presidente degli Stati Uniti.

Questo evento suscita diversi interrogativi tra i quali quello di chiedersi sulle ragioni della vittoria di Obama.
Nei quotidiani e nel web si trovano molti articoli che analizzano queste elezioni per trovare delle risposte.
I motivi sono tanti :
- crisi economica
- insoddisfazione di Bush
- alta affluenza alle urne
- McCain ha pagato il peso dell’eredità di Bush
- gli errori commessi in una campagna elettorale da McCain
- eccezionale organizzazione di Obama
- comunicazione vincente di Obama
- Obama ha usato i mezzi di comunicazione con bravura e astuzia, in particolare internet
- la giovane età di Obama contro quella più avanzata di McCain
- Obama ha retto allo stress di una campagna elettorale lunghissima
- una convincente immagine di Obama
...

Tutti questi punti sono stati importanti ma io però sono convinto che il motivo principale della vittoria di Obama è stato un altro, non sottolineato dai massmedia.
Il fattore determinante è stato l’enorme quantità di denaro che Obama ha avuto a disposizione.
Infatti Obama è riuscito a battere tutti i record nella raccolta di fondi: più di 620 milioni di dollari contro i 237 milioni di dollari raccolti da McCain (quasi il triplo), prima ha sconfitto il formidabile clan politico dei Clinton e quindi ha conquistato la Casa Bianca.

Grazie ad una disponibilità economica spaventosa Obama ha potuto mettere in moto una propaganda senza precedenti, ha potuto muoversi in modo capillare e metodico in tutto il territorio americano e questo sin dai tempi della primarie.
Con questo capitale la campagna elettorale di Obama è stata vincente e spettacolare, ha stregato e stordito molti americani (e non solo).

Questa disponibilità economica, determinante per la vittoria, è stato anche un merito di Obama, in particolare al reclutamento di denari via internet, ma questo scopre un altro problema.
Vogliamo credere alla favola della campagna autofinanziata o solo grazie al web?
Da dove provenivano i fondi che hanno permesso al neo presidente di vincere una campagna elettorale durata più di due anni?

Senza dubbio le elezioni presidenziali americane dimostrano che per vincere basta avere molto più denaro degli altri concorrenti.
Insomma Obama ha vinto perchè possiede la dote più importante per un politico americano cioè la capacità di raccogliere quanti più soldi possibili.
La domanda da chiederci è :
Obama avrebbe vinto lo stesso se la disponibilità finanziaria fosse stata uguale a quella di McCain?
Ma in una repubblica presidenziale il candidato politico più ricco è anche il più bravo?

Come avviene in tutte le repubbliche – soprattutto in quelle presidenziali - adesso Obama dovrà ringraziare tutti coloro che lo hanno aiutato a vincere, in particolare i grandi gruppi finanziari e società multinazionali che hanno investito su di lui milioni di dollari.

Secondo voi, i grandi gruppi finanziari – che non si vergognano di aver rovinato migliaia di piccoli investitori - hanno regalato milioni di dollari ad Obama solo per la gloria ?

Purtroppo molti ignorano questa amara realtà, altri (repubblicani presidenzialisti) la nascondano.

mercoledì, novembre 05, 2008

Il nuovo giovane Re del Bhutan


Jigme Khesar Namgyel, il monarca più giovane al mondo eredita la corona, ma anche la sfida di traghettare il Paese nel mondo moderno, conservandone la cultura.

Jigme Khesar Namgyel nuovo re del Bhutan, sarà incoronato domani nella capitale Thimpu.
Durante la cerimonia di investitura, il giovane Re riceverà il corvo imperiale (corona del re), diventando il più giovane monarca al mondo. Alla solennità seguiranno 3 giorni di festa nazionale, di danze in maschera e riti antichi. La data dell’incoronazione è stata fissata seguendo calcoli astrologici.

Il giovane re, laureato ad Oxford, dovrà essere il segno dell’unità nazionale in un Paese che si sta adattando con difficoltà alla modernità e alla democrazia.
La struttura democratica è stata introdotta da Jigme Singye Wangchuk, padre del nuovo monarca, solo nel 2006, quando egli ha abdicato diventando solo reggente. Lui è l’architetto del nuovo Bhutan, in cui l’apertura la mondo è stata calibrata con cura per non smarrire l’identità e i valori spirituali.

Questa nuova monarchia costituzionale, disegnata dal padre nel nuovo sovrano, dimostra ancora una volta che la monarchia è sinonimo di progresso, democrazia e coesione.

La Monarchia è una garanzia per non smarrire l’identità di un popolo.
Un popolo non rinuncia al suo Re!
Lunga vita al Re!


fonte bbc
Profile: Jigme Khesar Namgyal Wangchuck