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giovedì, giugno 14, 2007

Vaglia da un euro alla repubblica


In maniera provocatoria, un pensionato ha spedito un vaglia da un euro ai presidenti delle Camere per contribuire al sostentamento di deputati e senatori.

Prendiamo tutti esempio da questo pensionato per svergognare la repubblica che sperpera denaro pubblico.


BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) - Un vaglia da un euro spedito ai presidenti delle Camere per contribuire al "sostentamento" di deputati e senatori, una piccola offerta sottratta alla sua magra pensione per "i poveri rappresentanti del popolo italiano". L'iniziativa provocatoria è di un pensionato di 66 anni di Bassano del Grappa, Domenico Grego, che al vaglia inviato a Bertinotti e Marini, come rappresentanti di tutti i parlamentari italiani, ha allegato anche una breve letterina.

"Chi scrive è un pensionato che, come molti, fatica ad arrivare alla fine del mese dopo 40 anni di lavoro - sottolinea la lettera riportata sulle pagine locali del Gazzettino - Ora, vedendo i privilegi dei politici italiani, con il loro record mondiale che detengono in quanto a stipendio, mi vergogno per loro per questa situazione".
Il pensionato continua puntando l'indice contro il "dissanguamento che recano all'economia italiana a causa della loro bramosia di sperpero de denaro pubblico" e chiede come i politici possano non rendersene conto.
"Mio padre sicuramente si starà rivoltando nella tomba vedendo questa povera Repubblica", conclude Grego, figlio di un uomo che combatté nella Resistenza e che 50 anni fa "invitava a pranzo i poveri che chiedevano l'elemosina".

ansa

mercoledì, giugno 13, 2007

Re Umberto II lascia l'Italia



Il 13 giugno 1946, Re Umberto II lasciava il Quirinale e partì da Roma per un definitivo esilio.
I Granatieri di Sardegna e Reali Corazzieri rendono per l'ultima volta gli onori al Sovrano.

Il confronto tra Re Umberto II e tutti i presidenti della repubblica non da scampo alla repubblica .
I trentaquattro giorni che lo hanno visto Re onorano l'Italia più dei 60 anni successivi.

W il Re !

lunedì, giugno 11, 2007

Demagogia di napolitano


Non capisco come napolitano possa non rispettare la scelta di altri popoli europei che con un referendum popolare hanno rifiutato la costituzione europea.
A questo punto il presidente napolitano da l'impressione di ignorare il più banale principio democratico, quel trattato è stato bocciato da milioni di cittadini europei, ed è molto grave la sua dichiarazione.

C'è il grosso problema politico se sia preferibile giungere all'Unione Europea via referendum popolare o via parlamentare, se sia meglio procedere dall’alto verso il basso o viceversa.
Il metodo parlamentare mi sembra una scorciatoia che avvalora la tesi del deficit di legittimità del sistema istituzionale europeo.
Forse solo un referendum popolare può garantire la democrazia in europa e secondo me il trattato europeo dovrebbe comunque sempre passare al vaglio del corpo elettorale.
Purtroppo in Italia succede esattamente l'opposto.
La repubblica italiana non solo non ha chiesto agli italiani se sono favorevoli oppure no al trattato europeo, ma non rispetta neanche i popoli che hanno rifiutato il trattato..

Napolitano (come ciampi) spinge i politici a ed essere europeisti ad ogni costo e quindi svolge un ruolo politico di primo piano che è in contrasto con la costituzione.
La solita falsità della costituzione repubblicana.
Il presidente della repubblica è considerato il capo di stato apolitico e superpartes, mentre in realtà è un politico, per mestiere e passato, imposto dai partiti (anzi solo dalla maggioranza) al quirinale.

No a questa UE
W l'Europa delle Patrie


Napolitano: salvare il Trattato Ue

'Superare il 'punto morto' dopo i no di Francia e Olanda'

(ANSA)- SIENA, 11 GIU - Di fronte agli studenti di Siena, a fianco al presidente tedesco Koehler, il capo dello Stato Napolitano chiede di salvare il Trattato Ue. Secondo il presidente della Repubblica occorre superare il 'punto morto' nato dai 'no' dei referendum francese e olandese, e non arrendersi di fronte 'alla reticenza di altri paesi che pur avendo firmato il Trattato non lo hanno ratificato'.
Sul Trattato 'si fa spesso molta demagogia' ha aggiunto il capo dello Stato.
ansa