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sabato, settembre 20, 2014

Principessa Mabel Zambia

La Principessa Mabel in Zambia

settembre 2014

La Principessa Mabel di Orange-Nassau, cognata di re Guglielmo Alessandro e della regina Maxima dei Paesi Bassi, è andata in Zambia con l'arcivescovo Desmond Tutu - Premio Nobel per la pace - per conoscere e combattere la pratica dannosa del matrimonio infantile.
Zambia ha il più alto tasso di matrimoni infantili nel mondo, il 42% delle ragazze si sposano primo di compiere18 anni.



La Principessa Mabel, presidente di "Girls Not Brides: The Global Partnership to End Child Marriage", ha detto :
"Il numero di spose bambine è sconcertante: ogni anno 15 milioni di bambine si sposano ancora bambine. Durante questo viaggio mi sono ricordato delle singole storie dietro questi numeri: le ragazze che abbandonano la scuola per sposarsi, che subiscono violenza dai loro mariti, che partoriscono quando sono ancora bambine e che non hanno le possibilità si avere un futuro prospero".

L'arcivescovo Desmond Tutu ha commentato: "Come nonno, mi duole sentire le storie di ragazze che si sposano da bambine. La sofferenza di queste figlie di Dio mi porta ad un profondo dolore, ma lo spirito delle ragazze con cui parlo è indomabile, ma sono contento per i passi che il governo dello Zambia stava prendendo per porre fine a questa pratica".

Il matrimonio precoce causa l'analfabetismo (le ragazze sposate quasi sempre abbandonano la scuola), la mortalità materna (le ragazze sotto i 18 anni hanno un alta probabilità di morire durante la gravidanza), la violenza (le ragazze sposate sono altamente vulnerabili), e le ragazze sposate hanno più probabilità di essere infettate con l'HIV rispetto alle ragazze non sposate della stessa età.

venerdì, settembre 19, 2014

Scozia Monarchia Democrazia Europa

Nel Regno Unito, guidato dalla Corona, il popolo ha scelto il suo futuro, invece l'UE, dominata da burocratici e banche, umilia le persone.

Nello storico referendum sull'indipendenza della Scozia gli scozzesi hanno deciso di continuare a far parte del Regno Unito: il 55,3% dei votanti ha votato contro l’indipendenza, solo il 44,7% ha votato a favore.
Dal risultato referendario gli scozzesi hanno detto “NO” all'indipendenza dal Regno Unito, e questo evento ha importanti significati politici.
Intanto nessuno ha perso ma hanno vinto la Monarchia, il Regno Unito, la Scozia, la Democrazia, il popolo britannico.


Chiariamo subito che in questo referendum la Monarchia non è mai stata messa in discussione (Elisabetta II sarebbe rimasta anche Regina della Scozia indipendente), anzi la Corona si è ulteriormente rafforzata per l'altro valore unitario dimostrato.
Inoltre con la vittoria del "sì" gli scozzesi, una volta indipendenti, non avrebbero rinunciato alla monarchia, la Scozia è sempre stato un regno ...

Alcuni politici o politologi da 4 soldi, che in Italia la fanno purtroppo da padroni - spacciando la loro visione come verità - hanno già detto che la Regina e la nascita del nuovo Royal Baby avrebbero influenzato il voto.
La Regina Elisabetta ha rotto il silenzio solo di fronte alla chiesa di Crathie Kirk, quando ha detto : "Spero che la gente rifletta". 
E non solo perché un portavoce di Buckingham Palace non ha voluto commentare quanto attribuito alla sovrana perché si tratta solo di “conversazioni private"...

In realtà l'affetto degli scozzesi nei confronti della Famiglia Reale è grande, un affetto che nessun presidente della repubblica può sperare di avere ...

La Corona ha giocato un ruolo importante e non trascurabile, ma non perché possa aver influenzato i risultati, ma piuttosto perché ha consentito il dialogo democratico, permettendo lo svolgimento del referendum in un ambiente sereno, democratico e senza timori di pericolose richieste di secessione.

Tutto sommato anche la vittoria del Si non sarebbe stata una tragedia, l'indipendenza si sarebbe realizzata con armonia e senza guerra, garantita anche dalla presenza della Corona, Elisabetta sarebbe stata la regina della Scozia ...

Comunque se la Scozia non è riuscita ad ottenere l'indipendenza, grazie alla vittoria misurata dei NO, si rafforza politicamente ed economicamente. Infatti il Governo di Sua Maestà, in prima persona col Premier David Cameron, si è già impegnato a venire incontro alle richieste scozzesi in ambito di autonomia e devolution.

Un altro punto da sottolineare è che solo le Monarchie moderne possono garantire l'Unità di una Nazione, assicurando il pieno rispetto e la valorizzazione delle realtà territoriali.
Il referendum scozzese insegna che solo uno stato monarchico con piena consapevolezza e forza di sé, può fornire il massimo baluardo dell'Unità, ridimensionando le pericolose richieste di secessione.
Un altro esempio è il Belgio dove il paese rimane unito grazie alla presenza della Corona che garantisce l'armonia tra le diverse popolazioni.

Infine da questo referendum si capisce un altro importante aspetto, e cioè la profonda differenza tra uno Stato e la Unione Europea.
Con il referendum il Regno Unito ha ancora una volta dimostrato di essere uno stato democratico, dove il popolo, unito sotto la Corona, ha potuto scegliere il suo futuro.
Al contrario l’Unione Europea che è una oligarchia guidata da burocrati e banche, impedisce ai popoli di fare altrettanto.

Insomma il caso della Scozia dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto i politici e politologi nostrani.
E' assurda l'idea che questo referendum avrebbe diffuso timori in Europa per aver rafforzato gli stati nazionali.
Non si possono creare uno Stato ed un Popolo su dei parametri economici, come gli spread, la moneta e le tasse .... questa Unione Europea senza anima e popolo è destinata a morire.

W la Scozia
W il Regno Unito
W la Monarchia

Abdullah e Rania a Parigi

Re Abdullah e la regina Rania di Giordania a Parigi, Francia

18 settembre 2014

Sua Maestà, accompagnato da Sua Maestà la Regina Rania, è in visita ufficiale di 2 giorni in Francia prima di raggiungere New York, dove parteciperà alla 69° Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il presidente francese François Hollande ha ricevuto al Palazzo dell'Eliseo, il re Abdullah II e la regina Rania di Giordania.
Sua Maestà il Re Abdullah ha poi incontrato il primo ministro francese Manuel Valls e diversi altri funzionari francesi e leader religiosi per discutere come migliorare le relazioni bilateral tra i due paesi.
Re Abdullah ha evidenziato gli sforzi per raggiungere la pace e la stabilità nella regione, sottolineando la centralità della questione palestinese, ed ha ammonito che la crisi del Medio Oriente incoraggerà le tendenze radicali, il fanatismo e il terrorismo, sottolineando l'importanza di un'efficace cooperazione internazionale per porre fine a tali tendenze, che rappresentano una minaccia per la sicurezza e la stabilità regionale e internazionale.  

Nel pomeriggio, Sua Maestà la Regina Rania di Giordania ha visitato l'Ufficio Generale dell'UNESCO, dove ha incontrato il Direttore generale dell'UNESCO, Irina Bokova, dove si è discusso:
"... sulla cooperazione tra l'UNESCO e la Giordania. Il ruolo crescente delle tecnologie dell'informazione in materia di istruzione. Sottolineando le pressioni crescenti sulle scuole a causa di instabilità nella regione araba, la Regina Rania ha espresso l'intenzione di concentrarsi sulla formazione via internet."

In serata, la coppia reale è ritornato al Palazzo dell'Eliseo per la cena offerta da Francois Hollande.

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jordantimes.com