La Principessa Caterina Amalia festeggia il suo 18° compleanno.
7 dicembre 2021
Da quando suo padre, il Re Guglielmo Alessandro, è salito al trono, in data 30 aprile 2013, la Principessa Caterina-Amalia ha portato il titolo di Principessa d'Orange, titolo che può essere tenuto solo dall'erede al trono.
La principessa d'Orange un giorno sarà la regina dei Paesi Bassi, ed adesso che è maggiorenne domani per la prima volta parteciperà al Consiglio di Stato, insieme la Re, Presidente del Consiglio di Stato, ed alla regina Máxima.
L'articolo 74 della Costituzione dice che la Principessa "ha diritto" ha un seggio in Consiglio di Stato dal suo diciottesimo compleanno, ed in quest'incontro straordinario, che si svolgerà nella sala da ballo del Palazzo Kneuterdijk a L'Aia, la principessa d'Orange terrà il suo primo discorso ufficiale ed ascolterà i discorsi del re Guglielmo Alessandro e del vicepresidente de Graaf
Se suo padre, il re Guglielmo Alessandro, dovesse morire o abdicare al trono, adesso la principessa Amalia diventerà la nuova regina secondo la successione prevista dalla Costituzione. Finché era minorenne, era stabilito per legge che la regina Máxima o il principe Costantino avrebbero agito come reggenti in quel caso, fino a quando Amalia non avesse compiuto 18 anni.
La principessa Amalia ha anche ricevuto un dono da suo padre, il re Guglielmo Alessandro, ed è stata nominata Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi e Cavaliere dell'Ordine della Casa del Leone d'Oro di Nassau. Inoltre ha ricevuto la sua bandiera premio. Anche le sue sorelle, la principessa Alessia e la principessa Ariane, ricevono una bandiera premio quando compiono 18 anni.
La Principessa Caterina-Amalia è la maggiore delle 3 figlie del Re Guglielmo Alessandro e della regina Máxima, nonché seconda nipote della principessa Beatrice e di Claus von Amsberg.
La principessa Amalia è stata battezzata il 12 giugno 2004, ed i suoi padrini sono stati il Principe Costantino, Vittoria di Svezia, Herman Tjeenk Willink, Samantha Deane, Martín Zorreguieta e Marc ter Haar.
