La strage di via Medina a Napoli : uccisi 9 monarchici ed oltre 150 feriti.
11 giugno 1946
Dopo 75 anni anni, ricordiamo la brutale repressione anti monarchica, avvenuta in via medina di Napoli, nella quale 9 giovani monarchici furono uccidi dagli ausiliari di pubblica sicurezza, voluti dal Ministro dell'Interno Romita.Il 10 giugno la Corte di Cassazione ufficializza il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 ma non proclama la repubblica in attesa di esaminare le numerose contestazioni.
La repubblica non è MAI stata proclamata!
Il governo De Gasperi cerca un accordo con il Re Umberto II per avviare il trapasso dei poteri, ma la Corona rifiuta, in attesa che sia fatto chiarezza sui risultati del referendum.
Non solo le contestazioni non furono esaminate ma le schede furono cancellate ...
A questo punto i monarchici protestano, ed a Napoli davanti alla sede del PCI, in via Medina, accanto alla bandiera rossa con falce e martello, è esposta una strana bandiera tricolore, con l’effigie di una testa di donna turrita nel campo bianco al posto dello stemma sabaudo.
Per Napoli, che ha votato per l’80% la Monarchia, è una provocazione.
In via Medina scoppia una violenta battaglia, risolta dalle mitragliatrici della polizia ausiliaria (repubblicani) che spara sui dimostranti: sul terreno restano diversi morti e decine di feriti, tutti monarchici.
Due giorni dopo Umberto II lascia l'Italia per evitare una guerra civile...
La storiografia repubblicana non ricorda questo eccidio che, in questo modo, continua ad uccidere quei giovani italiani, colpevoli solo di manifestare apertamente e pacificamente i loro ideali e la contrarietà all'esito falsificato del referendum istituzionale.
Ricordiamo i giovani morti in via Medina, uccisi per essere rimasti fedeli al Re ed alla Patria : Ida Cavalieri (19 anni), Vincenzo Di Guida (20 anni), Gaetano D'Alessandro (16 anni), Mario Fioretti (21 anni), Michele Pappalardo (22 anni), Francesco D'Azzo (21 anni), Guido Beninato, Felice Chirico, Carlo Russo (14 anni).