Comunicato del conte di Parigi sul coronavirus e come affrontare la crisi
29 marzo 2020Il conte di Parigi, ha pubblicato un comunicato stampa sull'attuale situazione in Francia.
Dopo aver parlato della sua famiglia, confinata nella Residenza Reale di Dreux, il conte di Parigi ha commentato come il governo ha gestito questa crisi sanitaria che colpisce il paese, ed ha fatto eco alle paure dei francesi riguardo alla restrizione delle libertà pubbliche.
Il Conte di Parigi ha detto che questa crisi ci rivela quanto ristabilire la fiducia del popolo francese nei confronti dalla classe politica sarà la posta in gioco fondamentale della ricostruzione del Paese, e che la ripresa della economia sarà al centro delle preoccupazioni.
Infine il Conte di Parigi ha affermato che è necessario difendere la sovranità nazionale e mobilitare la solidarietà internazionale.
Ecco il comitato del Conte di Parigi :
In famiglia affrontiamo la terza settimana di contenimento, e come tutti i francesi, ci siamo adattati e organizzati di conseguenza. Dei nostri cinque figli, tre erano già scolarizzati a casa. Abbiamo anche recuperato il principe Gaston, il maggiore. Limitiamo i nostri spostamenti alle prime necessità, nei limiti di ciò che la legge autorizza. Intorno a noi molte persone non possono muoversi e spesso sono sole e senza risorse; all'esempio di Ferdinando d'Orléans durante l'epidemia di colera del 1832 cerchiamo di fornire loro assistenza e sostegno morale. Questo tempo è anche l'occasione di lavorare su alcuni dossier in sospeso, dedicare tempo ai bambini ed alla preghiera familiare, come per occuparci delle nostre galline. Abbiamo anche seguito l'emozionante intervento del Santo Padre, da solo davanti alla Basilica di San Pietro per la benedizione Urbi e Orbi.
A Dreux, dopo un momento di galleggiamento in cui il rispetto delle regole di contenimento erano talvolta mal rispettate, la legge è ormai meglio applicata, anche nei cosiddetti quartieri sensibili. Come del resto in altre parti del nostro paese, esiste una buona concertazione tra i rappresentanti dello Stato, quelli degli enti territoriali e le autorità morali che fungono da staffetta. Nella nostra città in cui la popolazione anziana è importante, la solidarietà si è organizzata bene, grazie a personale infermiere e servizi pubblici mobilitati. I francesi sono sempre stati generosi nella difficoltà.
Mi sembra che anche la Francia abbia preso la strada per un migliore adattamento alla crisi che ci colpisce, prendendo coscienza dell'importanza del rispetto delle regole di prudenza per porre fine il più rapidamente possibile con l'epidemia. Il nostro governo, dopo una comunicazione talvolta contraddittoria sullo stato della situazione e sulle misure da applicare, preso anche in alcune polemiche mediche che hanno fatto perdere tempo prezioso, sembra essersi messo in ordine di marcia riprendendo a suo conto le buone pratiche di alcuni paesi. Resta ancora da applicarli in particolare per quanto riguarda lo screening e la ricostituzione delle scorte di materiale medico.
Anche se bisogna stare vigili sulla restrizione delle libertà pubbliche che essa ha potuto generare e potrebbe generare in situazioni simili, questa crisi ci rivela quanto ristabilire la fiducia del popolo francese nei confronti dei suoi leader sarà la posta in gioco fondamentale della ricostruzione.
La ripresa della nostra economia sarà anche, credo, al centro delle preoccupazioni dei nostri leader. Dovremo basarci sulla difesa della nostra sovranità nazionale ed essere in grado di mobilitare la solidarietà internazionale. E soprattutto, come il compianto Uderzo ci ha insegnato bene, il villaggio Galli che siamo, dopo l'impugnata sul mercato, dovrà poter riunirsi di nuovo intorno al banchetto !
Principe Giovanni, Conte di Parigi
Residenza reale di Dreux, 29 marzo 2020