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martedì, giugno 04, 2024

Premi di Giornalismo Re di Spagna

Il Re Felipe di Spagna consegna i Premi Internazionali di Giornalismo “Re di Spagna” 2024

3 giugno 2024

Sua Maestà il Re Felipe VI di Spagna ha consegnato i Premi Internazionali di Giornalismo “Re di Spagna” 2024, che premiano, nella loro 41° edizione, opere impegnate nella società che aiutano a sensibilizzare su problemi di interesse sociale.

Don Felipe ha sottolineato l'importanza della responsabilità, onestà e trasparenza nel giornalismo, riconoscendo il contributo dei professionisti che lavorano per sensibilizzare su temi cruciali come la crisi climatica e l'abuso sui minori. La cerimonia ha visto la partecipazione di illustri personalità e ha premiato opere straordinarie in varie categorie.

La Cerimonia di Premiazione

Al suo arrivo, il Re di Saogna è stato accolto da diverse autorità, tra cui il presidente del Consiglio Generale della Magistratura per procura, Vicente Guilarte, e il ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska. La cerimonia è iniziata con interventi significativi e la proiezione di video sui conflitti bellici e sui vincitori dei premi.

Le Parole di Don Felipe

Durante il suo intervento, Don Felipe ha evidenziato come ogni edizione dei premi rappresenti un rinnovamento dell'impegno per un giornalismo esercitato con responsabilità, onestà e trasparenza. Ha celebrato l'importanza dell'eccellenza giornalistica in un mondo vasto come quello ispano-portoghese, rimarcando i legami storici e culturali tra i paesi.

I Premiati

I Premi Internazionali di Giornalismo "Re di Spagna" 2024 hanno riconosciuto opere di grande impatto sociale:

  • Categoria Fotografia: Diego Herrera per "Ucraina, cronaca per immagini di un anno di guerra", un progetto che ha sensibilizzato l'opinione pubblica sul conflitto ucraino.
  • Categoria Culturale: "El puzle Voynich" di Toni Martínez, un podcast che ha combinato giornalismo e fantasia per narrare storie storiche e culturali.
  • Categoria Media Iberoamericani: Il colombiano Mutante per il suo approccio innovativo al giornalismo partecipativo.
  • Categoria Giornalismo Ambientale: Il quotidiano argentino La Nación per il documentario "Pampa Seca", che ha trattato il problema della siccità in Argentina.
  • Categoria Cooperazione Internazionale e Azione Umanitaria: "Predatori nelle aule" di Alejandra Mabel Crail Pérez e Daniela Guazo Manzo, un'opera che denuncia gli abusi sessuali nei confronti dei bambini nelle scuole messicane.
  • Categoria Giornalismo Narrativo: "El Gran Padrino" del quotidiano ecuadoriano La Posta, per il suo impatto sulla vita politica dell'Ecuador.

Premi Internazionali di Giornalismo "Re di Spagna"

I Premi Internazionali di Giornalismo "Re di Spagna" rappresentano un importante riconoscimento per il giornalismo di qualit. Durante l'evento, il Re Felipe VI ha sottolineato l'importanza di un giornalismo responsabile e trasparente, capace di sensibilizzare l'opinione pubblica su temi cruciali e di contribuire a un mondo migliore.


Giornata Infanzia al Palazzo Bianco

Il principe Alessandro e la principessa Caterina di Serbia ospitano un concerto al Palazzo Bianco nella Giornata Mondiale dell'Infanzia

1 giugno 2024

Il principe Alessandro e la principessa Caterina di Serbia hanno ospitato un concerto eseguito dal coro "BeoBalet" al Palazzo Bianco,  in occasione della Giornata Mondiale dell'Infanzia, che si celebra ogni anno il 1° giugno, per sottolineare l'importanza della cultura e dell'istruzione nella crescita dei bambini.

L'evento, patrocinato dalla Fondazione Principe Ereditario Alessandro per la Cultura e l'Istruzione, ha anche segnato il 15° anniversario della creazione del coro. 

E la 3° volta che il principe Alessandro e la principessa Caterina ospitano il concerto del coro "BeoBalet" al Palazzo Bianco. 

Il tema principale del concerto di quest'anno è stato ispirato dalla citazione di Goethe: "Il più grande uomo rimane sempre un bambino". Questa scelta ha voluto evidenziare la purezza e l'innocenza dei bambini, nonché la necessità di proteggerli e sostenerli durante la loro crescita. 

Discorso del principe Alessandro

Nel suo discorso il principe Alessandro ha enfatizzato l'importanza di garantire ai bambini un ambiente sicuro e ricco di opportunità. nel quale ha affermato: "I bambini sono il futuro del mondo in cui tutti viviamo, e dobbiamo a loro, così come a tutta l'umanità, aiuto e sostegno nel loro cammino; facilitare loro la crescita, affinché possano avere l'infanzia che meritano, spensierata e gioiosa." 

Ha sottolineato come, osservando i bambini provenienti da diverse nazioni e culture unirsi attraverso la musica, si possa trarre un importante insegnamento di pace e unità.

Il 15° Anniversario di BeoBalet

L'evento ha anche celebrato il 15° anniversario del coro "BeoBalet", un'iniziativa che ha offerto a numerosi bambini la possibilità di esprimersi attraverso la musica, la danza e altre arti performative. 

Considerazione

Il concerto al Palazzo Bianco è stato un momento di celebrazione per la Giornata Mondiale dell'Infanzia, ma anche un'opportunità per riflettere sull'importanza di investire nelle future generazioni. 

Ancora una volta, il principe Alessandro e la principessa Caterina hanno dimostrato il loro impegno nel promuovere la cultura e l'istruzione, offrendo ai bambini un palcoscenico per realizzare i loro sogni. 


Principe Emanuele Filiberto Savoia

Il ritratto ufficiale del Principe Emanuele Filiberto, Gran Maestro degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia

3 giugno 2024

E' stato pubblicato il primo ritratto ufficiale di Sua Altezza Reale il Principe Emanuele Filiberto, Principe di Piemonte e Principe di Venezia, XXVII Duca di Savoia, XXIX Gran Maestro dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata, XVIII Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e VII Gran Maestro dell'Ordine Civile di Savoia.

Nella immagine, il il Principe Emanuele Filiberto di Savoia porta le insegne dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata, dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, dell'Ordine al Merito di Savoia e del Sovrano Militare Ordine di Malta. 

Inoltre i Principe indossa la placca della Consulta dei Senatori del Regno d'Italia.

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Ordine supremo della Santissima Annunziata

Nel 1364 Amedeo VI di Savoia,istituì l'Ordine del Collare e fece realizzare per sé e per altri 14 cavalieri un collare. L'ordine del collare, il cui scopo era di "indurre unione e fraternità tra i potenti sicché si evitassero le guerre private", era riservato ai nobili più illustri e fedeli e la regola statutaria prevedeva che tutti gli insigniti fossero considerati pari e si chiamassero tra loro "fratelli". Le insegne originarie erano costituite da un collare d'argento dorato con il motto FERT, chiuso da un anello con tre nodi sabaudi. I Milites Collaris Sabaudiae, così come erano chiamati gli insigniti, erano in origine limitati a quattordici, sotto la guida di Amedeo VI, primo gran maestro dell'ordine, per un totale complessivo di quindici membri a onore delle quindici allegrezze di Maria Vergine

Le attuali insegne dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata sono costituite da un gran collare in oro, formata da 14 maglie, dentro ognuna delle quali ci sono le ultime due e le prime due lettere del motto FERT serrate da un nodo sabaudo, chiuso e smaltato di bianco e di rosso. Le maglie sono fra loro separate da quattordici rose d'oro, alternativamente smaltate sette di bianco e sette di rosso. 

Dal collare, al centro, scende un pendente in oro pieno e sospeso da tre catenelle, racchiuso da tre nodi sabaudi e con, nel mezzo, l'immagine della Santissima Annunziata ornata con smalti bianchi, rossi e blu. 

L’Ordine Supremo della Santissima Annunziata rimane la massima onorificenza della Reale Casa di Savoia, e nei manuali dell’araldica europea è paragonato per importanza all’Ordine della Giarrettiera.

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Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro

L’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nasce ufficialmente con le Bolle Pontificie “Christiani Populi” e “Pro Commissa Nobis” firmate da Papa Gregorio XIII rispettivamente il 16 settembre ed il 13 novembre 1572, con le quali si poneva l’Ordine Militare Religioso di San Maurizio sotto la Regola di San Benedetto della Congregazione Cistercense prima e di quella di Sant’Agostino poi e fondendolo de jure con l’Ordine Ospitaliero Gerosolimitano di San Lazzaro, uno dei quattro più antichi Ordini Crociati (gli altri erano quelli dei Cavalieri di San Giovanni, i Templari ed i Cavalieri Teutonici) risalente alle prime Crociate in Terrasanta e per qualche tempo con giurisdizione anche sui Cavalieri di San Giovanni (attuale Sovrano Militare Ordine di Malta). 

L’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, data la sua natura dinastica, appartenente jure sanguinis ad una Casa Sovrana conserva intatta la sua validità indipendentemente da ogni rivolgimento politico.

Ordine al Merito di Savoia

Venne fondato il 29 ottobre 1831 da Carlo Alberto, Re di Sardegna, con una sola classe, per premiare le virtù civili ed il merito di chi non apparteneva alla classe militare. Gli statuti originali attestano che “può essere conferito dal Gran Maestro dell’Ordine, che è il Capo di Casa Savoia”.

La decorazione consiste in una Croce di Savoia d’oro, smaltata d’azzurro, caricata da uno scudetto bianco con la cifra “C.A.” (Carlo Alberto) in oro, sostituita dalla cifra “V.E.” (Vittorio Emanuele II) dopo la morte di Carlo Alberto, e sul retro “al Merito Civile 1831”.

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Consulta dei Senatori del Regno d'Italia

La Consulta dei senatori del Regno d'Italia è un'associazione costituita il 20 gennaio 1955 da circa 160 ex senatori del Senato del Regno come "Gruppo vitalizio dei senatori del Regno", il cui atto di volontà fu riconosciuto quale massima autorità monarchica residente in Italia da Umberto II, in una lettera del 3 febbraio dello stesso anno.

La rinascita del Senato, come associazione privata, avvenne nel 1955 a seguito del proclama di Umberto II, che, il 13 giugno 1946, denunciò supposte illegalità compiute nello svolgimento del referendum istituzionale e si considerò sempre come sovrano non abdicatario, allorché egli inviò ai senatori del regno un messaggio invitandoli a riprendere la loro attività sotto forma "consultiva" verso la nazione. A questo messaggio aderirono quasi tutti i senatori del disciolto Senato, la cui nomina era vitalizia,