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mercoledì, giugno 21, 2006

Caso savoia : politica e propaganda repubblicana

Non mi occupo di Giustizia ed inoltre non ho la presunzione di sapere se il principe Vittorio Emanuele sia innocente o colpevole, ma visto che ho un profondo rispetto per Casa Savoia non nascondo che spero e penso che il principe Vittorio Emanuele sia innocente.
Purtroppo però il giustizionalismo piace a molti italiani, e già molti giornalisti, politici ed italiani hanno già emesso la loro condanna.
Dov'è in Italia lo stato di diritto ?

Lasciando da parte l'aspetto penale, sposto l'attenzione su un altro aspetto, forse ancora più importante, e cioè cosa si nasconde dietro il “caso Savoia”.
La dietrologia è un termine che non piace molto neanche a me, ma è impossibile non chiedersi perchè adesso e come mai è nata questa vicenda.
Evidentemente i motivi che hanno creato questa indagine sono molteplici, e ritengo che quelli scatenanti non sono certo quelli penali o morali.

Innanzitutto il clima di veleni scaturiti dall'inchiesta sta pesantemente contaminando il dibattito politico.
Tra gli indagati ci sono anche politici come il portavoce di fini, nelle intercettazioni compare anche la moglie di fini e, se non sbaglio, ci sono collegamenti alla vicenda delle firme false del partito di mussolini.
Inoltre colpisce anche la vicinanza temporale con il referendum costituzionale indetto per il 25-26 giugno, anche perchè probabilmente questo caso influenzerà i risultati del referendum. Infatti lo scandalo sta invadendo l'attenzione pubblica e sta occupando lo spazio che altrimenti sarebbe riservato al referendum costituzionale, tanto che molti dicono che questa vicenda favorisce chi si oppone alla nuova costituzione.

Inoltre il polverone mediatico-giudiziario sul “caso Savoia” è una pacchia per un governo che annaspa tra le proprie contraddizioni e che finora ha fatto nulla.
Insomma parlare dei Savoia serve per nascondere le incapacità del governo prodi e dimenticare i gravi ed irrisolti problemi degli italiani.

Sempre sul fronte politico, le ipotetiche ambizioni di Emanuele Filiberto di entrare in politica (Valori e Futuro) hanno preoccupato molti politici, al contrario di quanto possa sembrare il mondo politico è instabile, sicuramente ci saranno profondi cambiamenti, e quindi è logico pensare che molti hanno l’interesse a bloccare tale iniziativa sul nascere.

Un altro evidente motivo è quello dei beni di Casa Savoia confiscati nel 46, non si deve dimenticare che l'esilio non è stato ancora completamente superato e risolto, ci sono i gioielli di Casa Savoia, ancora nascosti nella banca d'Italia, palazzi, castelli ecc....non si sa ancora chi ha il diritto di appropriarsi di molti beni.

Altrettanto vero è che il sistema repubblicano ha sempre cercato di screditare la Monarchia, e quindi i Savoia, i giacobini repubblicani hanno sempre seminato odio verso i Savoia, la propaganda repubblicana ha imposto la storia dal “suo punto di vista”, ed è difficile trovare libri e giornali liberi dalla propaganda repubblicana.

Se non c’è un vero e proprio complotto anti-monarchico (e comunque rimangono i dubbi), di sicuro c'è una fortissima propaganda repubblicana e quindi sono convinto che questa indagine è stata benedetta e favorita dal “Potere repubblicano”.

Infine i motivi da me esposti fanno ipotizzare un’idea, non certo banale e fantasiosa :
“Non è che la repubblica ha ancora paura ed invidia dei Savoia ?”

PS.
In ogni caso comunque io continuo a preferire la monarchia alla repubblica.

lunedì, giugno 19, 2006

In difesa di Casa Savoia






CONTINUA IL MASSACRO PER CASA SAVOIA E PER VITTORIO EMANUELE

Le notizie sconvolgenti relative all’arresto di Sua Altezza Reale il Principe Vittorio Emanuele di Savoia infangano ulteriormente il nome di una Famiglia che ha realizzato l’unità d’Italia, per la quale milioni e milioni d’Italiani sono vissuti con senso di lealtà e di devozione in ottantacinqueanni di storia nazionale quasi sempre luminosa, per la quale centinaia di migliaia di italiani hanno consapevolmente donato la propria vita in guerra.

Al Principe vengono oggi attribuiti reati infamanti e miserabili. Senza poter anticipare gli esiti di un giudizio che si auspica possa essere emanato in tempi brevissimi, le Guardie d’Onore al Pantheon affermano la propria certezza dell’assoluta estraneità ai fatti di un Uomo esiliato all’età di nove anni solo per il nome che porta, per tutta la vita ingiustamente perseguitato da gran parte degli organi d’informazione e a cui sono stati attribuiti fatti che la magistratura francese ha giudicato insussistenti.

Chi lo conosce sa che si tratta di Persona buona e generosa, cui oggi va la piena solidarietà di tutti gli italiani che amano la propria Patria e di tutti coloro che sono devoti a Casa Savoia.Oggi più che mai è il momento di trovare compattezza e unità contro chi vuole inquinare e deturpare il nome di Casa Savoia, contro soggetti di malaffare e contro chi non ha coscienza dell’idea di Nazione.

Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon

domenica, giugno 18, 2006

Esiste lo stato di diritto in Italia ?



La repubblica fondata sulle intercettazioni

Il degrado repubblicano continua irreversibile, e purtroppo ci sono persone indagate, non solo rinviate a giudizio ma neanche imputate, che sono sottoposte a un giudizio popolare mediatico molto pesante.

Mi pare evidente che il Principe Vittorio Emanuele di Savoia è stato esposto al pubblico ludibrio ed a una condanna preventiva.

Dov'è lo stato di diritto nel nostro paese ?


Savoia: figlio, violazione intima

Emanuele Filiberto, pezzi frasi fuori da ogni contesto
(ANSA) - ROMA, 18 GIU -'Non pensavo potesse esserci una violazione cosi' intima e sconvolgente'.
Cosi' Emanuele Filiberto sulla pubblicazione delle intercettazioni. Sono apparse su diversi organi di stampa le intercettazioni telefoniche che coinvolgono il padre Vittorio Emanuele, in carcere da ieri a Potenza.
'Mi da' molta amarezza - scrive Emanuele Filiberto in una nota - leggere brandelli di conversazioni telefoniche private della nostra famiglia sui giornali. Pezzi di frasi fuori da ogni contesto'.

ansa