Ricordiamo la strage di via Medina a Napoli, causata dalla polizia ausiliaria, che aprì il fuoco contro i manifestanti, numerosi morti e oltre 150 feriti, tutti monarchici.
11 giugno 1946Il 10 giugno la Corte di Cassazione ufficializza il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 ma non proclama la repubblica in attesa di esaminare le numerose contestazioni.
La repubblica non è MAI stata proclamata!
Il governo De Gasperi cerca un accordo con il Re Umberto II per avviare il trapasso dei poteri, ma la Corona rifiuta, in attesa che sia fatto chiarezza sui risultati del referendum.
Non solo le contestazioni non furono esaminate, le schede furono cancellate ...
A questo punto nel Sud si scatena la protesta dei monarchici, ed a Napoli davanti alla sede del PCI, in via Medina, accanto alla bandiera rossa con falce e martello, è esposta una strana bandiera tricolore, con l’effigie di una testa di donna turrita nel campo bianco al posto dello stemma sabaudo.
Per Napoli, che ha votato per l’80% la Monarchia, è una vera e propria provocazione.
In via Medina scoppia una violenta battaglia, risolta dalle mitragliatrici della polizia ausiliaria (repubblicani) che spara sui dimostranti: sul terreno restano diversi morti e decine di feriti, tutti monarchici.
Due giorni dopo Umberto II lascia l'Italia per evitare una guerra civile...
La storiografia repubblicana non ricorda questo eccidio, che così continua ad uccidere quei giovani italiani, colpevoli solo di manifestare apertamente e pacificamente i loro ideali e la contrarietà all'esito falsificato del Referendum istituzionale.
La strage di via Medina, proprio perché continuamente negata, risulta essere una enorme vergogna per la repubblica.
Ricordiamo i giovani morti in via Medina, uccisi per essere rimasti fedeli al Re ed alla Patria.
Non dimentichiamo questi valorosi monarchici!