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giovedì, aprile 04, 2013

I monarchici sostengono i Marò

A Roma manifestazione per i due marò. 

Le bandiere del Regno d'Italia sventolano sotto al Colosseo.


3 aprile 2013

A ridosso del Colosseo si è svolta una manifestazione di sostegno ai due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, processati in India.
La manifestazione è stata promossa dal sindaco di Roma Alemanno e per dimostrare la vicinanza della città di Roma ai Marò sono state spente le luci del Colosseo.

Dispiace che erano presenti solo alcuni esponenti politici legati alla Giunta Capitolina, anzi direi che è stata grave l’assenza dell’opposizione.
Mentre la destra e la sinistra litigano anche quando insieme dovrebbero sostenere i nostri soldati, molti monarchici hanno partecipato alla manifestazione e, come si vede dalle foto, le bandiere che sventolavano sotto al Colosseo erano per la maggior parte quelle del Regno d'Italia.

Il fatto che non tutte le forze politiche abbiano partecipato all'evento è indice di quanto la "dignità nazionale" - un fattore che è certamente molto legato alla vicenda dei marò - sia stata calpestata e dimenticata dal comportamento della repubblica.

D'altronde la repubblica ha abbandonato i marò .
Le dimissioni del ministro Terzi, le sue accuse su Monti (e indirettamente a Napolitano) sono state un disastro politico - governativo e istituzionale che non ha precedente.

Inoltre anche la maggior parte della stampa non ha messo in giusto rilievo l’importanza simbolica dell’evento.
Ad esempio il quotidiano "la repubblica" (il punto di riferimento del regime repubblicano ... ) ha preferito focalizzare l’attenzione su una polemica secondaria e burocratica, cioè che la Soprintendenza non aveva comunicato la sua autorizzazioni per un palco montato a ridosso del Colosseo.

Anche questa brutta polemica è un'altra figuraccia delle istituzioni repubblicane : non sono state capace di organizzare a dovere una manifestazione a sostegno dei marò e dimostra la mancanza di coordinamento tra le istituzioni.
Aggiungo che se davvero non c'era autorizzazione, pur di sostenere i due poveri marò, era meglio chiudere un occhio ...

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mercoledì, aprile 03, 2013

Alberto di Monaco riceve Ban Ki-moon

Il Principe Alberto II di Monaco ha ricevuto il segretario generale delle Nazioni Unite a Monaco.

3 aprile 2013

Le loro Altezze Serenissime il Principe Alberto II e la Principessa Charlene di Monaco hanno ricevuto il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, e sua moglie, la signora Ban Soon-teak, a Monaco.

Ban Ki-moon è in visita al Principato in occasione del 20° anniversario dell'ingresso del Principato di Monaco all'ONU.

Principe Alberto riceve Ban ki -Moon

Al loro arrivo Ban Ki-moon e la signora Ban Soon-teak sono stati calorosamente accolti dal sovrano principe e dalla principessa Charlene nel cortile del Palais di Monaco.

Dopo gli onori militari e la presentazione reciproca delle delegazioni nel cortile del Palais, il signor Ban Ki-moon e il Principe Alberto II hanno discusso tra di loro in una sala.

Nel pomeriggio, il Principe Alberto II e il signor Ban Ki-moon si sono recati al Museo Oceanografico, dove hanno tenuto un discorso.

In serata, il Principe Alberto II e la Principessa Charlene hanno offerto una cena di gala in onore della visita ufficiale del signor Ban Ki-moon e la signora Ban Soon-tek.

LINK
Visite officielle du Secrétaire Général de l’ONU, S.E. M. Ban Ki-moon, en Principauté


martedì, aprile 02, 2013

La roulette della repubblica

Per uscire dal caos nel quale è caduta la repubblica, Napolitano dilata i suoi poteri e spinge il Parlamento a votare il nuovo presidente prima della nascita del nuovo governo.
Ma il golpe presidenziale di Napolitano, che congela il Parlamento e sottopone i partiti alla sua volontà, invece complica le elezioni del prossimo presidente.
Chi sarà eletto? Cosa farà?
Quali sono i poteri del Presidente della repubblica?
Qual'è il confine tra partiti e il Quirinale ?

roulette della repubblica
Napolitano ha affidato a 10 saggi(?!) il compito di stabilire l'agenda politica del prossimo governo, affinché l'Italia sia in perfetta sintonia con l'ordine supremo della Commissione europea di rispettare la stabilità economica, con la quale l'elitè europea può pronunciarsi sui bilanci nazionali della zona euro.

Si è anche saputo di una telefonata tra Napolitano e il presidente BCE Mario Draghi per "approfondire la situazione politica". Questo colloquio è un chiaro sintomo del panico che circola nei palazzi del potere repubblicano e di quanto l'Italia sia succube ai poteri burocratici-finanziari europei.

Il presidente Napolitano ha ancora una volta chiarito che il fondamento ultimo della politica del nostro Paese è rappresentato dagli interessi e dalla volontà della Commissione Europea e della BCE.
L'Italia è diventata la provincia dell'UE, una colonia della BCE....

Diciamo anche che nell’elenco dei saggi compaiono cariatidi in politica da decenni e dinosauri della burocrazia del regime repubblicano. La lista dei saggi è una perfetta fotografia della classe dirigente e incompetente che ha affossato il Paese.

I motivi che hanno spinto Napolitano a istituire due commissioni di saggi sono due : il primo sorge dalla preoccupazione di tranquillizzare l'UE e i mercati finanziari-internazionali (e questo gli ha impedito di dimettersi), l'altro è legato all'elezione del nuovo presidente.

La scelta del nuovo inquilino del Quirinale è davvero un serio problema, quasi irrisolvibile, che sta devastando gli equilibri e i palazzi dei poteri.
Il regime è terrorizzato dal fatto che le elezioni del prossimo presidente della repubblica si trasformi in un Vietnam, e ci sono tutti i presupposti perché succeda proprio così, tutti i partiti vogliono occupare il Quirinale, tutti vogliono piazzare al Colle uno di loro.
Ecco allora che Napolitano ha deciso di prendere tempo affinché i partiti si mettano d'accordo per scegliere il nuovo capo di Stato.
Bersani aveva complicato tutto: aveva conquistato le presidenze del Senato e della Camera, sino a ieri e senza i numeri necessari, voleva conquistare Palazzo Chigi, e pretendeva pure piazzare uno di sinistra al Quirinale.  Una mossa eccessiva che ha scatenato la reazione degli altri partiti.

Oltre alla mancanza di stima reciproca tra i partiti è proprio la scelta del nuovo presidente della repubblica che blocca il malfunzionamento della repubblica, è diventata solo terreno di polemica e battaglia, il Parlamento è fermo, i partiti litigano più di prima, il nuovo Governo ancora non esiste.

Per uscire dal caos nel quale è caduta la repubblica, la strategia di Napolitano è quella di approfittare dello stallo politico e di dilatare i suoi poteri per forzare il Parlamento a scegliere il nuovo presidente prima della nascita del nuovo governo.

La pessima classe politica e il risultato elettorale hanno creato i presupposti perché si arrivasse a questo caos istituzionale e politico, ma il responsabile di questo scempio è anche il presidente dello repubblica Giorgio Napolitano che, oltre che consegnare il Paese nelle mani delle organismi burocratici e finanziari sovranazionali, compie un golpe presidenziale e complica ulteriormente la situazione.

L'inedito esperimento istituzionale di Napolitano, che di fatto commissiona i partiti, congela il Parlamento, rende quasi inutile le elezioni, non fa altro che buttare benzina sul fuoco, perché chiarisce bene quanto può essere potente e pericoloso il presidente della repubblica, quanto lo scontro tra presidente e parlamento può essere aspro .

D'altronde la scelta del presidente della Repubblica non è mai stata un’operazione tranquilla, basta ricordare il succedersi delle tante votazioni a vuoto.
Anche Napolitano è stato eletto soltanto al 4° scrutinio, allorché fu sufficiente la maggioranza semplice. Fu eletto solo dalla sinistra che riuscì a portarlo sul Colle.
Adesso quando le Camere in seduta comune inizieranno a votare il nuovo presidente (15 aprile) sarà ancora più difficile.
Innanzitutto c'è l'agonia dei partiti, sempre più lontani dagli italiani, che non riescono a dialogare tra loro, poi le ultime elezioni che non hanno indicato un vincitore e che hanno modificato i già deboli equilibri.
Altro fattore è l'arrivo in Parlamento di una nuova forza politica anti sistema, il Movimento 5 Stelle, che ha l’obiettivo dichiarato di affossare la Casta (la casta è sinonimo di regime repubblicano...)

L'aspetto che complica definitivamente la scelta del presidente è che negli ultimi anni i poteri del Quirinale si sono dilatati di continuo, tanto che la repubblica parlamentare ha acquistato tratti tipici delle repubbliche presidenziali.

Un esempio è la cosiddetta "moral suasion", la capacità di persuasione che avrebbe il presidente ad un altro potere, ossia l’emanazione degli atti normativi del governo che hanno validità soltanto se vengono firmate anche dal capo dello Stato.
Beh la "moral suasion" è solo un termine altisonante e affascinante usato ad arte per nascondere il fatto che che il presidente della repubblica non è al di sopra delle parti, non è una persona esterna alla classe politica, ma fa politica e vive di politica.
Il presidente della repubblica invece che garante è un governante, il presidente può addirittura paralizzare l’azione del governo e sottoporlo alla propria volontà senza neanche violare norma costituzionale. (vedi i 10 saggi e il governo Monti...)

Capisco che ci debba essere rispetto verso il Capo di Stato, ma davanti a decisioni irrituali e abnormi, come quelle compiute da Napolitano, perché i giornalisti principali continuano ad osannarlo?
Dov'è finito il vero giornalismo, dove sono i costituzionalisti indipendenti ?
Possibile che non ci sia nulla di anomalo in quello che sta succedendo ?
A nessuno viene il dubbio che la sovranità popolare non conti proprio nulla?

Tutti si affannano a cercare un nuovo presidente della repubblica imparziale, che non abbia legami con la casta partitica
E' una fatica inutile, in una repubblica è impossibile avere un capo di stato che possa avere queste virtù.

I repubblicani devono essere un pò masochisti: vogliono come capo di stato un presidente della repubblica che sia superpartes, e poi sono i partiti a votarlo; per loro le elezione del presidente dovrebbe essere una festa, invece ogni volta è solo fonte di preoccupazione e guerra;  vorrebbero un presidente che sia di tutti gli italiani e poi proprio perché è eletto dai partiti c'è chi vince e chi perde.

Ma allora non sarebbe meglio un Re che, proprio perché non eletto e non fa parte della politica, è davvero il capo di stato di tutti gli italiani?
Ma allora non è meglio la Monarchia che tra l'altro ci evita, ogni 7 anni, di litigare per scegliere per forza un politico, che poi crea problemi e divide gli italiani?


Invece di affidarsi a 10 pseudo saggi, una cosa saggia sarebbe quella di scegliere un capo dello Stato che non provenga davvero dalle casta dei partiti che non sia corresponsabile dello scempio creato da questa repubblica:  un RE che difendi la Patria e non gli organismi sovranazionali!