Articoli in evidenza:

domenica, marzo 04, 2007

Anniversario dello Statuto Albertino



Anniversario dello Statuto Albertino
promulgato il 4 marzo 1848 da Re Carlo Alberto

lunedì, febbraio 26, 2007

governo repubblicano

Un modo per prevedere se il nuovo governo sarà più coeso di quello precedente è capire cosa differenzia il governo prodi dal governo prodi-bis.
Infatti il tentativo della maggioranza di rilanciare il governo prodi è credibile solo se esistono delle differenze di sostanza tra il programma politico del governo prodi e prodibis che rendono appunto la maggioranza più unita e forte.

Ebbene, quello che lascia assolutamente esterrefatti è che non c'è nulla di nuovo nei 12 dodici punti del nuovo programma, c'è solo la conferma delle contraddizioni e gli intenti della maggioranza, insomma l'incapacità della maggioranza di governare.
D'altronde se finora non sono riusciti a mettersi d’accordo su nessuna delle 281 pagine di programma, come è possibile che in poche ore possano aver risolto i loro problemi senza cambiare nulla ?
Inoltre se questo idillio fosse vero, perchè allora non scrivere subito solo 12 punti invece di un romanzo di 281 pagine ?
A questo punto è evidente che il libro giallo del programma prodi era solo carta straccia e che si è perso tempo.

In realtà il rilancio del governo bis serve solo per mantenere le poltrone e per evitare di essere mandati a casa.
D'altronde questo non è una novità, in questa repubblica delle banane i politici italiani sono dei maestri nel mantenere il potere (soprattutto la sinistra), gli interessi degli italiani sono sempre secondari alle convenienze personali...

Purtroppo nella questione non c'è solo una comicità estrema perchè rimane l'aspetto più inquietante del governo prodibis, ed in genere della classe politica, e cioè un evidente segnale di spregio della democrazia, c'è il disprezzo dei voti degli italiani ed il tradimento del mandato ricevuto dagli elettori. Tra un paio di giorni assisteremo alla solita incapacità a governare e naturalmente crescerà la lontananza dei cittadini verso la politica.


Il governo prodibis non è solo il fallimento dell'unione, ma di tutta la classe politica.
Il pantano in cui si trova oggi il nostro paese è colpa innanzitutto di una classe politica senza visione strategica, accecata da odio ideologico e da fame di potere ed incapace di una minima prospettiva a medio-lungo termine.

A questo si aggiunge che abbiamo un capo di stato di parte, al Quirinale siede un alto esponente politico del PCI-PDS che non poteva fare altro che aiutare la sinistra ....
Pur seguendo la logica costituzionale, il presidente della repubblica è sempre un politico e quindi il politico-comunista napolitano rimandando alle camere prodi ha preso una decisione politica e quindi è criticabile sotto il profilo politico.

alla prossima puntata repubblicana ....

giovedì, febbraio 08, 2007

Sofri vulnus repubblicano




Olga D’Antona, deputata DS e vedova del giuslavorista assassinato dalle Brigate Rosse, ha dato una lezione di civiltà al suo partito ed a tutto il sistema repubblicano.

Un ex terrorista (sofri) condannato con sentenza passata in giudicato per l’omicidio di un servitore dello Stato, che non ha finito di scontare la sua pena, è interlocutore privilegiato del partito principale di governo.

Solo in un paese delle banane possono succedere cose del genere.
Credo che si debbano fare i conti con la storia e che il modo peggiore sia comportarsi come se non fosse successo niente.


«Perché era presente al dibattito dei Ds?»

Sofri è un interlocutore privilegiato dei Ds?
A porre la domanda è Olga D’Antona, vedova del giuslavorista assassinato dalla «nuove» Br e deputata della Quercia.
«In occasione della presentazione della mozione di maggioranza dei Ds, tra gli interlocutori chiamati a discutere con Piero Fassino, Massimo D'Alema e Walter Veltroni, c'era anche Adriano Sofri», ha reso noto la donna.
«Premetto che a volte ho avuto modo di apprezzare le cose che Sofri ha scritto e che, in considerazione del suo stato di salute, non ho mai manifestato contrarietà alla concessione della grazia nei suoi confronti per motivi umanitari», spiega D’Antona, aggiungendo che non ha mai «mostrato un particolare accanimento né spirito di vendetta verso chi, pur essendo stato autore di gravi atti di terrorismo, ha scontato la propria pena e ha mostrato segni di ravvedimento».

Questo caso, però, è diverso. Infatti, «Sofri è stato condannato con una sentenza passata in giudicato per l'omicidio di un servitore dello Stato e non ha ancora finito di scontare la sua pena». Quindi la riflessione sull’imbarazzante scelta del partito di Fassino: «Mi chiedo - continua la donna - perché il gruppo dirigente del mio partito, che è partito di governo, lo sceglie come interlocutore privilegiato, in un passaggio che indubbiamente è un passaggio epocale nel nostro partito e nella storia della politica italiana. Qual è il messaggio simbolico di questa scelta? Se si ritiene che Sofri sia vittima di un errore giudiziario, in base ad elementi concreti, perché non chiedere la revisione del processo per scagionarlo e cercare i veri colpevoli? Ma se invece è colpevole, come la magistratura ha ritenuto - conclude la deputata dei Ds - chiedo ai dirigenti del mio partito, che hanno ricoperto e ricoprono importanti incarichi di governo, se in un Paese democratico questo non rappresenti un vulnus nei rapporti con una delle più importanti istituzioni dello Stato, cioè nei confronti della magistratura, che ha emesso una sentenza definitiva, infliggendo una pena non ancora completamente scontata».

Naturalmente, sull’episodio non sono mancate polemiche: «La presenza di Sofri, condannato per omicidio del Commissario Calabresi, come interlocutore privilegiato alla presentazione della mozione di maggioranza dei DS, getta una luce inquietante sulla nascita del Partito Democratico», ha dichiarato Publio Fiori, segretario di Rifondazione DC e già vittima di un grave attentato delle BR nel quale fu colpito da sei colpi alle gambe e tre al torace.
«La scelta dei Ds ha avuto il solo effetto di rinnovare una ferita mai sanata a tutte quelle famiglie di servitori dello Stato che hanno dato la vita nell'adempimento del proprio dovere», fa notare il capogruppo di Idv alla Camera Massimo Donadi. Una scelta, tuttavia, difesa dalla segreteria della Quercia.
«Sofri è una personalità della cultura italiana, espressione anche di una visione globale dei problemi del mondo e di una tensione innovativa della politica e della sinistra - sostiene il coordinatore della segreteria Maurizio Migliavacca - Per questi motivi siamo ben felici che abbia portato il suo contributo, peraltro apprezzato, alla presentazione della mozione e siamo fiduciosi che come altre personalità della cultura sarà interessato alla costruzione del Partito Democratico». Gli fa eco Andrea Ranieri, sempre della segreteria Ds: «Sofri è una testimonianza di capacità di cambiamento, per questo sono stato felice di vederlo al tavolo per la presentazione della mozione Fassino».

iltempo