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mercoledì, ottobre 11, 2006

L'Alitalia precipita



Effettivamente l'Alitalia si trova in una situazione molto difficile e rischia il fallimento.

Ma cosa hanno fatto finora i nostri cari politici per salvare la campagna aerea nazionale ?

Se non sbaglio lo stato ha già speso un sacco di soldi, i politici hanno attuato piani di ristrutturazione, hanno cambiato dirigenza, ed adesso la classe politica dice che "ha perso il controllo della situazione!!".

Ma perchè prima era sotto controllo?
Come mai?
Perchè?
Di chi è la colpa ?



Alitalia: Prodi, fuori controllo
(ANSA) - ROMA, 10 ott - 'L'Alitalia vive il momento piu' difficile della sua storia. La situazione e' fuori controllo e non vedo paracadute', dice Prodi.'Abbiamo tempo fino a gennaio per una soluzione concordata per evitare il fallimento -ha detto al tavolo con i sindacati- non ha senso parlare di ristrutturazione o ricapitalizzazione senza strategia nazionale e internazionale'.

Per il ministro dei Trasporti Bianchi l'obiettivo e' far diventare Alitalia 'un forte vettore nazionale e darle una forte alleanza'.

ansa


Barrot: "Non è la strada giusta per salvare l'azienda"
"Riteniamo che la ristrutturazione sia stata ben attuata"

Alitalia, la commissione Ue
"Lo Stato non garantisca aiuti"
Titolo debole in Borsa, scambiato lo 0,83% del capitale

ROMA - Monito della commissione Ue all'Italia nel caso il governo decidesse di aiutare finanziariamente l'Alitalia per risollevarla dalla crisi.

E' senza appello il giudizio del portavoce del commissario Ue per i Trasporti Jacques Barrot: "La strada per risolvere i problemi dell'Alitalia non passa per gli aiuti di Stato. Si tratta di problemi di natura industriale".

"Come Commissione - ha spiegato Barrot - abbiamo dato già due volte il via libera alla ricapitalizzazione della compagnia. E non abbiamo ragione di credere che il piano di ristrutturazione non sia stato attuato nella giusta maniera. Però - ha concluso - è difficile commentare le notizie che arrivano sulla crisi di Alitalia, anche perchè non rientra nel ruolo della Commissione".

E' di ieri l'incontro tra il governo e i sindacati per discutere della ristrutturazione di un'azienda che rischia il fallimento tanto da far dire a Romano prodi che "la situazione è fuori controlo".

larepubblica

martedì, ottobre 10, 2006

La privacy vale solo per i politici?


Il risultato del servizio delle 'Iene' (previsto stasera) è diventato un incidente diplomatico ed il Garante per la Privacy ha deciso di bloccare il servizio televisivo della trasmissione di Italia1.

Come noto, dal test antidroga effettuato "a sorpresa" su 50 deputati, sembrerebbe che un deputato su tre fa uso di sostanze stupefacenti, per la maggior parte cannabis, ma anche cocaina.

Mentre si discute sulla validità del test, e se ci siano o meno gli estremi per imputare agli inviati la violazione della privacy, a Montecitorio domina la confusione e la strumentalizzazione politica.

Alcuni sono contenti di avere partecipato al programma e si augurano che "sia l'occasione di un dibattito contro l'ipocrisia del proibizionismo", altri querelano la trasmissione "pur non avendo niente da nascondere", altri ancora invitano le Iene a trasmettere in onda il servizio.

Forse il metodo usato dalle iene è stato poco ortodosso ma mi chiedo : perche' poi bloccare la messa in onda del filmato di una notizia gia nota?
Al limite si poteva stoppare la diffusione della notizia.

Anche se non sono convinto, rispetto la decisione del garante per la Privacy, ma a questo punto mi chiedo perchè si difendono gli onorevoli mentre in altre occcasioni non si è fatto altrettanto?.

La privacy vale solo per i politici?

Ricordo il caso del principe Vittorio Emanuele di Savoia, dove ci sono state palesi violazioni della legge sulla privacy, come le intercettazioni telefoniche pubblicate nei giornali e televisioni.

Il Garante della Privacy non ha mai notato che in questa repubblica molte persone sono state sottoposte a linciaggi morali ?

Cosa ha fatto finora il Garante della privacy per tutelare i cittadini italiani ?



Il servizio : «Un onorevole su 3 fa uso di sostanze stupefacenti»
Droga alla Camera, stop a servizio delle Iene
Il garante per la privacy vieta di mandare in onda il test condotto su 50 onorevoli: «È stata violata la privacy»

ROMA - Il garante per la Privacy ha deciso di bloccare il servizio delle «Iene» sul test antidroga effettuato su 50 deputati. Il servizio, che dimostrerebbe l'uso di sostanze stupefacenti da parte di un onorevole su tre, doveva andare in onda stasera. Ma aveva scatenato una serie di polemiche.

LE REAZIONI - Il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, aveva parlato di «pessima trovata pubblicitaria. L'attendibilità di questa specie di esperimento scientifico è equivalente allo zero». Parere opposto dal segretario dei Radicali Italiani, Daniele Capezzone: «Ancora complimenti a 'Le iene' - aveva detto -. Niente complimenti, invece, ai finti stupiti, ai finti indignati, ai 'caduti dalle nuvole', ai 'Cappucetto Rosso' che fingono di non sapere e non vedere. Adesso, c'è una cosa seria che la politica può fare, ed è depenalizzare il consumo».

PRIVACY - Daniela Santanché, di Alleanza Nazionale, aveva dichiarato che «o quella delle Iene è una burla, o altrimenti deve intervenire il presidente della Camera, Bertinotti, rimasto finora in un silenzio assordante. Trovo che questa cosa sia inaccettabile; stiamo diventando Il Grande Fratello. Io sono anche una madre e l'idea che possa essere sospettata di fare uso di droga è un'idea che mi dà profondamente fastidio. In questo caso non si è rispettata quella che è la tutela della propria privacy». Per il capogruppo della Lega Nord, Roberto Castelli, si tratta di «una ennesima dimostrazione di questi tempi barbari e decadenti: è barbaro e decadente chi consuma droga, ma lo è anche chi ha avuto l’idea di questa indagine con i tamponi». Usa l'ironia il capogruppo vicario della Dc alla Camera dei deputati, Giampiero Catone, che giudica «interessante il drug wipe usato nel servizio della trasmissione televisiva. Non escludo - prosegue - l'ipotesi di una proposta di legge antidoping per essere applicata semmai dopo aver discusso e votato provvedimenti importanti come la legge finanziaria. Bisognerebbe far eseguire questo test, assieme a quello dell'etilometro, come avviene in altri Paesi europei e anche in alcuni comuni d'Italia.

ilcorrieredellasera

lunedì, ottobre 09, 2006

Molti politici sono drogati


Mi ero sempre chiesto come mai molti politici sono antiproibizionisti o perlomeno favorevole alla depenalizzazione dello spaccio od uso di droga.

Rimanevo interdetto ogni volta che si presentavano leggi discutibili come aumentare il quantitativo massimo di cannabis detenibile oppure evitare che il possesso di qualche spinello facesse rischiare di incorrere nella presunzione di spaccio...

Adesso il Test delle Iene su 50 parlamentari fa capire perchè molti politici propongono leggi del genere.

Tra i consumatori di stupefacenti ci sono anche molti parlamentari, e quindi la depenalizzazione e liberalizzazione dell'uso di "spinelli" e droghe cosidette leggere è un modo per evitare di andare in carcere!!!

Un altro record della repubblica italiana :
un onorevole su tre fa uso di droga !

Vergogna!!




Diversi deputati e senatori sono stati sottoposti, a loro insaputa, al "drug wipe"
una prova quasi infallibile. Quattro positivi alla cocaina, 12 alla cannabis
"Un onorevole su tre fa uso di droghe"
Test delle Iene su 50 parlamentari
I risultati saranno presentati nella trasmissione in onda domani sera alle 21

"Un onorevole su tre fa uso di droghe"
Test delle Iene su 50 parlamentari

ROMA - Un onorevole su tre fa uso di stupefacenti, prevalentemente cannabis ma anche cocaina: è il risultato di un test eseguito, a loro insaputa, su 50 deputati dalle Iene, che ne proporranno i risultati nella prima puntata della nuova serie del programma, domani alle 21 su Italia 1. Questo il dato: il 32% degli 'intervistati' è risultato positivo: di questo il 24% (12 persone) alla cannabis, e l'8% (4 persone) alla cocaina.

Il test eseguito con uno stratagemma è il drug wipe, un tampone frontale che, spiega Davide Parenti, capo autore delle Iene, "ha una percentuale di infallibilità del 100%". I deputati sono stati avvicinati con la scusa di un'intervista. poi, una finta truccatrice, si accorgeva che la fronte dell' intervistato era "troppo lucida" e tamponava. In realtà l'ignaro si era sottoposto, senza saperlo, al test che svela se si è fatto uso di stupefacenti nelle ultime 36 ore.

"Il test - spiega Parenti - è infallibile al 100% se si sono assunte sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore. Il che vuole dire che basta averne fatto uso più di due giorni prima per risultare negativi. L'errore, piuttosto, può essere fatto per difetto: può succedere che il test non rilevi chi ha fatto uso di cannabis coca o altro ma non che risulti positivo se qualcuno è pulito".

Nel servizio-inchiesta non si riconosceranno i deputati sottoposti al test: "Noi stessi non sappiamo chi, dei 50 testati, sono i 'positivi'. Per noi la parte interessante non è la violazione, ma il dato percentuale".

larepubblica

giovedì, ottobre 05, 2006

Gli istriani denunciano la repubblica italiana




Gli esuli istriani hanno un sacrosanto diritto a chiedere un risarcimento giusto ed equo dei beni abbandonati.

Come è scritto nell'articolo :
La repubblica italiana (con il primo governo Prodi, ndr) ha portato la Slovenia come una sposa all'altare dell'Europa ed ora sembra non voler usare il diritto di veto all'ingresso nella Ue della Croazia per ottenere la restituzione dei beni abbandonati.
Allora l'unica strada da percorrere è quella legale



Gli istriani denunciano la repubblica italiana.

Vergognati repubblica!!


Gli esuli istriani fanno causa al governo «Giusto indennizzo per i beni perduti» - di Fausto Biloslavo -

da Trieste

Questa volta l'avvocato americano fa sul serio ed oggi saranno presentate al tribunale di Trieste le prime quaranta cause degli esuli istriani e fiumani, contro lo Stato italiano, per un equo indennizzo dei beni depredati dalla Jugoslavia di Tito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ci voleva Giovanni De Pierro, 44 anni, figlio di emigrati negli Stati Uniti, originari della provincia di Benevento, per dare il via ad una probabile valanga di cause civili contro lo Stato per aver elargito, fino ad oggi, solo elemosina a chi ha perso tutto perché italiano. In 350mila fuggirono davanti alle violenze dei partigiani comunisti dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, lasciando alle spalle attività, case, terreni, nazionalizzati dal nuovo regime jugoslavo. «Si tratta della prima azione legale seria degli ultimi 60 anni. Domani (oggi per chi legge, ndr) presentiamo le prime quaranta cause a Trieste e nelle prossime settimana contiamo di arrivare, nel resto dell'Italia, a circa duecento richieste di giusto ed attuale risarcimento danni per i beni perduti», spiega al Giornale De Pierro, che ha presentato l'iniziativa nel capoluogo giuliano.
Una bella grana per il governo Prodi, tenendo conto che vengono chiamati in causa il ministero dell'Economia e la presidenza del Consiglio. «Se vinciamo, altro che finanziaria pesante ­ sostiene con una battuta De Pierro ­. Sarà una sconfitta pesante per le casse del tesoro italiano e gli esuli che faranno causa, o i loro eredi, diventeranno migliaia». L'ufficiale giudiziario notificherà all'avvocatura dello stato di Trieste le prime quaranta cause degli esuli che si sono visti sequestrare case o grandi appezzamenti terrieri a Pisino,

Fiume, Pirano e altre località che oggi si trovano in Slovenia o Croazia.
«L'obiettivo delle cause è far riconoscere il diritto ad un risarcimento giusto ed equo dei beni abbandonati dagli esuli appellandoci alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo», spiega l'avvocato triestino Gian Paolo Sardos Albertini, che fa parte del pool legale creato da De Pierro.
Lo Stato italiano sta risarcendo da anni gli esuli, ma a causa delle lungaggini burocratiche e della cronica mancanza di fondi i parametri di rivalutazione, rispetto al valore del bene del 1938, vengono considerati miserevoli. «I coefficienti attuali sono fra il 200 ed il 350 per cento, ma le stesse leggi che giacciono in Parlamento, presentate sia da Fassino che da Fini, chiedono indennizzi più alti con coefficienti che variano dal 4000 al 5000 per cento», sottolinea De Pierro. L'iniziativa era partita lo scorso anno, ma poi l'avvocato d'oltreoceano aveva deciso di rimandare perché sembrava che con la vicina Croazia si potesse aprire uno spiraglio sulla restituzione dei beni. «L'Italia ha portato la Slovenia come una sposa all'altare dell'Europa (con il primo governo Prodi, ndr) ed ora sembra non voler usare il diritto di veto all'ingresso nella Ue della Croazia per ottenere la restituzione dei beni abbandonati. Allora l'unica strada da percorrere è quella legale», osserva l'avvocato, esperto di diritto internazionale, che ha uno studio nel New Jersey. De Pierro ha appreso la tragica vicenda degli esuli dai racconti del padre, operaio a New York. Il giovane avvocato si occupa da qualche anno delle vicende dell'esodo e Oltreoceano aveva fondato l'Alleanza Italiana Istriano-Fiumano-Dalmata andando a protestare sotto i consolati sloveno e croato a New York per le ingiustizie subite alla fine della seconda guerra mondiale.

Nessuno, fino ad ora, aveva mai pensato ad un'azione collettiva per chiedere il risarcimento di beni perduti 60 anni fa, che rispetti il valore del mercato attuale. «Chiederemo al giudice che venga eseguita una perizia sui beni abbandonati ­ spiega Albertini ­: l'Italia ha tradito i suoi cittadini risarcendoli in maniera iniqua ed ora deve pagare». Il valore dei primi risarcimenti richiesti potrebbe ammontare a 20 milioni di euro, ma il pool degli avvocati di cui fanno parte tre giuristi esperti di diritto internazionale, per il momento preferisce non parlare di cifre, ma solo del riconoscimento legale di un equo e giusto indennizzo agli esuli. «I rappresentanti della Farnesina si battono per far riconoscere alla Croazia il diritto degli italiani di acquistare oltre confine. Ma gli esuli cosa dovrebbero fare, ricomprarsi le case rubate?», sbotta De Pierro. Dopo Trieste, capitale morale dell'esodo, le cause partiranno a Roma, Lucca, Torino, Genova e Milano con l'obiettivo di creare un effetto valanga che ottenga giustizia dopo oltre mezzo secolo di promesse mancate.


ilgiornale

lunedì, ottobre 02, 2006

Rap repubblicano



Un pò di Satira non guasta ....

mi limito a riproporre un filmato mandato in onda dalla RAI durante il telegiornale TG2 di venerdì scorso, e già pubblicato in internet.

Cronologia :
1) Prodi riferisce alla Camera sul caso Telecom
2) l’opposizione gli impedisce di parlare.
3) il presidente della Camera Fausto Bertinotti sospende la seduta.
4) Prodi ripete per ben 9 volte la frase: "Per me in particolare sarebbe come sconfessare parte della mia storia professionale, visto che da presidente dell'Iri in quegli anni ho avviato uno dei più consistenti processi di privatizzazione intrapresi in Europa".

Questa epica frase (ripetuta) si trasforma in un rap che già spopola nel web.


Rap di Prodi al Tg2, l'Unione:
"Verificare vilipendio alle istituzioni"
La Cdl accusa: reazione bigotta, in Italia c'è libertà di stampa

Rap di Prodi al Tg2, l'Unione:
"Verificare vilipendio alle istituzioni"


ROMA - "Vilipendio alle istituzioni". Questo il reato che, secondo alcuni parlamentari dell'Unione, si configurerebbe dopo che il Tg2 ha deciso di mandare in onda, nell' edizione delle 13 di venerdì scorso, il video montato come un brano rap del discorso del premier Romano Prodi alla Camera su Telecom.

La richiesta, avanzata in una lettera al cda della Rai, è firmata dai parlamentari Giorgio Merlo della Margherita vicepresidente della Commissione di Vigilanza, Gennaro Migliore capogruppo di Rifondazione comunista alla Camera, Loredana De Petris dei Verdi segretario della Presidenza del Senato ed Esterino Montino componente dei Ds in Commissione di Vigilanza.

Scrivono i parlamentari dell'Unione: "E gravissimo che un telegiornale del servizio pubblico, in una delle edizioni di punta della sua programmazione, abbia dato spazio ad un video del genere". Secondo i firmatari infatti "non è accettabile che di alcune delle maggiori cariche della Repubblica, dal premier al vicepremier, al presidente della Camera, come anche dell' Aula parlamentare, sia stata data un' immagine comica che nulla aveva a che vedere con un momento come quello del dibattito parlamentare su Telecom, dall alto valore politico e istituzionale ".

Quindi i parlamentari chiedono che la cassetta dell' edizione in questione del Tg2 venga posta all' attenzione del consiglio di amministrazione per valutare eventuali provvedimenti da prendere .

Immediata la replica del centrodestra - per bocca di Marco Taradash e Isabella Bertolini - che accusa l'Unione di una reazione "bigotta" e ricorda alla maggioranza l'esistenza "in Italia della libertà di stampa". Rincara Francesco Storace, An, membro della commissione di vigilanza della Rai: "Se Prodi è comico, se la prendono con Mazza... E dimenticano, a proposito di vilipendio, le 'benignate' contro Berlusconi, oltre ai blob quotidiani. Povera Rai...".
sito
larepubblica

sabato, settembre 30, 2006

repubblica contro gli italiani




Mentre le famiglie italiane tirano la cinghia per arrivare a fine mese, a Montecitorio i deputati litigano per accaparrarsi gli euro che distribuirà la Finanziaria.

Come al solito i deputati di maggioranza e opposizione sono concordi nell'aumentarsi non solo lo stipendio ma anche i benefits.
Ormai non ci sono più limiti, chiedono di tutto e di più e senza peli sulla lingua: dai libri gratis al barbiere, da uffici più spaziosi a sconti per alberghi e cene. Eppure i nostri parlamentari vantano già un un lungo elenco agevolazioni.

In questa repubblica c'è sempre una costante : aumentare le tasse per i cittadini e dare più soldi ai deputati.

Gli italiani fanno sacrifici per mantenere un sistema repubblicano costoso, inefficente e che spreca denaro pubblico.

PS: Ecco la pagina del sito della Camera da cui si possono reperire informazioni sul Trattamento economico dei deputati.
Camera




Deputati, presto più soldi in busta
Nonostante una Finanziaria dura

Eccola, la solita stridente contraddizione. Mentre tutto fa pensare che il governo varerà una manovra di lacrime e sangue per molti, gli onorevoli deputati si aumentano lo stipendio.

Nel 2006 l'indennità parlamentare era stata di 92 milioni di euro, quasi 4 in meno rispetto al 2005, ma nel 2007 si arriverà a 96 milioni per balzare ben oltre i 99 nel 2008. Un bel "premio" che i parlamentari si autoconcedono grazie al solito meccansimo che vede le loro buste-paga agganciate con quelle dei giudici della Cassazione.

Lo denuncia un articolo del "Giornale" dove si precisa che, proprio mentre gli stipendi stanno per salire, i parlamentari mettono invece in luce i tagli alle spese che stanno (lodevolmente) realizzando nella loro gestione della Camera. Si legge nell'articolo: "A far l'elogio dei sacrifici e delle virtù sfoderate dalla camera dei deputati è proprio il collegio dei questori - i custodi dell'autodichìa materiale - per voce di Gabriele Albonetti, diessino emiliano, che snocciola tagli esemplari: 'ulteriori riduzioni' della dotazione finanziaria - le risorse dei contribuenti che il Tesoro fornisce al palazzo - 7 milioni d'euro in meno di qua, 8,8 di là, e udite udito persino un taglio alle onorevoli buste paga".

Peccato, si fa notare nell'articolo, che Albonetti si dimentichi di dire che, seppur quest'anno lo stipendio i deputati se lo sono ridotto (ma solo del 4%), nel 2007 e nel 2008 questi tagli li recupereranno in busta paga con gli interessi. E nel 2008 l'aumento sarà dell'8,2%, più del doppio rispetto all'inflazione programmata

tgcom

venerdì, settembre 29, 2006

russia più libera e democratica dell'italia!



Innanzitutto una preghiera per l'imperatrice della russia, e quindi un commento.

I paesi europei dell'est, che hanno subito il comunismo, senza polemiche e riserve hanno accolto con rispetto e commozione le spoglie dei loro Re e Regine.

Ad esempio in russia l'arrivo delle spoglie chiude una volta per tutte la sanguinosa vicenda legata alla famiglia imperiale di Nicola II, trucidata mentre si trovava in esilio sugli Urali da un commando del soviet subito dopo la rivoluzione d'ottobre.

Invece la repubblica italiana ha permesso (solo in seguito alla denuncia dei Savoia all'Unione Europea) il rientro in patria dei Principi viventi (attaccandoli però in modo subdolo con intercettazioni i cui testi estrapolati sono resi pubblici fuori da ogni contesto) ma continua a vietare il rientro in italia (Pantheon) delle spoglie dei Re e Regine d'Italia.

repubblica : Vergognati !!


Le spoglie dell'imperatrice Maria Fiodorovna sono tornate in terra di Russia

Le spoglie dell'imperatrice Maria Fiodorovna, madre di Nikolaj II , ultimo zar di Russia, sono giunte ieri mattina in Russia a bordo di una nave da guerra danese, la Esbern Snare, alle 9:00 ora locale (7:00 ora italiana) nel porto di Kronstadt, nei pressi di San Pietroburgo, salutate da 31 colpi di cannone sparati in aria.


La nave danese e' stata accolta da alte autorita' cittadine, prima fra tutte il sindaco di San Pietroburgo Valentina Matveenko, nonche' da una rappresentanza della famiglia dei Romanov . Esattamente un'ora dopo l'arrivo nel porto di San Pietroburgo, il feretro e' stato caricato su una nave della marina russa e trasferito nella residenza estiva della famiglia Romanov a Peterhof, cittadina situata sulle coste del golfo di Finlandia, a 32 chilometri a sud-ovest di San Pietroburgo.

Il sarcofago contenente i resti dell'imperatrice verra' esposto all'interno della Cappella Gotica della cattedrale Alexandr Nevskij di Peterhof e nell'arco dei due susseguenti giorni l'accesso al pubblico sara' libero. Successivamente il feretro verra' trasferito nel Palazzo di Caterina, a Zarkoye Selo, sempre nei pressi di San Pietroburgo, dove si celebrera' una cerimonia religiosa, dopo di che, giovedi' mattina, il sarcofago verra' nuovamente trasferito nella cattedrale di Sant'Isacco a San Pietroburgo per una funzione solenne tenuta dal partiarca della Chiesa ortodossa russa Aleksej II.

Dalla cattedrale di Sant'Isacco, che si trova nel pieno centro di San Pietroburgo, prendera' poi il via una processione lungo le strade del centro cittadino che accompagnera' il feretro sino alla fortezza di Pietro e Paolo, sulla rive del fiume Neva, all'interno della quale le spoglie dell'imperatrice Maria Fiodorovna verranno seppellite accanto alla tomba del marito, lo zar Alessandro III, nella tomba di famiglia dei Romanov.

sito
italia.pravda

mercoledì, settembre 27, 2006

In Russia aumentano i monarchici


In Russia aumenta il numero dei monarchici : quasi 30 milioni di russi a favore dello Zar.


Negli ultimi anni in Russia il numero dei monarchici si e' moltiplicato di ben 4 volte, e secondo un recente sondaggio popolare oggi ci sono 30 milioni di russi che vedrebbero di buon'occhio il ritorno dello Zar al potere.

Viva lo Zar!!


Secondo un recente sondaggio popolare, effettuato a settembre dal Centro nazionale studi di opinioni sociali (VIZOM), oggigiorno in Russia sono 30 i milioni di cittadini che vedrebbero di buon'occhio il ritorno dello Zar al potere. Tutto cio' sta a significare che negli ultimi tempi in Russia il numero di coloro che parteggiano per la monarchia si e' moltiplicato di ben 4 volte.


Dai risultati del sondaggio, emerge che il 3% dei cittadini russi e' profondamente convinto della bonta' della monarchia come forma di potere in Russia sino al punto da sapere esattamente a chi dovrebbe appartenere il trono, mentre un altro 19% in linea di massima non avrebbe nulla in contrario nei confronti del ritorno dello Zar al potere, con la differenza che questo 19% non ha espresso una particolare candidatura. Ma siccome la matematica non e' un'opinione, quello che conta e' il risultato finale: quasi 30 milioni di russi a favore dello Zar.

Potra' anche sembrare curioso, ma in Russia un sondaggio del genere venne gia' effettuato nella meta' degli anni 90', quando il movimento monarchico era in chiara fase ascendente: all'epoca tutti si misero alla ricerca delle proprie origini nobili e molti furono gli imbroglioni che asserivano di discendere direttamente dalla famiglia Romanov se non addirittura da quella Riurik. Nonostante cio', il totale dei cittadini russi favorevoli ad un ritorno della monarchia all'epoca fu solamente del 5-6%.

Ripristinare la monarchia in Russia e' teoricamente possibile, sebbene in Russia c'e' un proverbio che dice: "la carne macinata, indietro al tritacarne non la passi piu'". Ma se anche fosse, chi dovrebbe essere il monarca? A questo proposito va detto che gli stessi discendenti dei Romanov, tutti residenti all'estero, non e' che abbiano poi cosi' tanta fretta di diventare i nuovi Zar della Russia, altrimenti gia' da tempo vi sarebbero tornati cercando giornalmente in tutti i modi di conquistarsi il riconoscimento e le simpatie popolari.

Inoltre i risultati del sondaggio possono essere spiegati in ben altro modo: per la maggior parte dei russi la monarchia e' infatti sinonimo di potere forte, il cosiddetto "pugno di ferro", per il quale sono in molti ad avere una nostalgia tremenda sin dai tempi dell'Unione Sovietica.

italia.pravda

repubblica : la zona grigia

Sperando di non dimenticare nulla, ecco una breve cronologia del caso telecom :

1) Prima ci dicono che Telecom è una società in profonda crisi, costretta a scorporare Tim per pianare i debiti accumulati nel passato
2) Rovati, il consigliere economico di Prodi, senza dire nulla al governo, stabilisce in accordo con la telecom un piano di rilancio
3) Prodi dice di non sapere nulla del piano di Rovati
4) Secondo dei documenti invece si scopre che Prodi conosceva le intenzioni di Tronchetti ed il caso Rovati
5) Quindi le dimissioni di Rovati e sostituito da Guido Rossi che lancia segnali di allarme rosso per la grave situazione di Telecom
6) Il bubbone delle intercettazioni telefoniche illegali
7) Rossi alla Consob annuncia che il quadro finanziario del gruppo Telecom non è poi così disastroso e che non c'è più neppure bisogno di vendere Tim
8)Tronchetti Provera scende in difesa della Telecom affermando che "Noi siamo parte lesa e non abbiamo mai svolto intercettazioni" e che "la telecom è una società solida".
9) Sempre secondo Tronchetti, nel Paese c'è una «zona grigia» che sfrutta la debolezza della politica e dell'etica, ma che, prima o poi, dovrà venire a galla.

A questo punto dovrebbe esserci qualcuno, al di sopra dei sospetti e degli schieramenti politici ed economici, che ci spiegasse come stanno veramente le cose.
Purtroppo è solo illusione sperare di sapere cosa succede in questo paese, infatti in questa storia repubblicana quasi tutti gli scandali, stragi (di stato?), attacchi terroristici e corruzioni sono rimasti casi misteriosi ed irrisolti.

La realtà insegna che la repubblica italiana è un sistema contorto che alimenta la degradazione.
Insomma, come avere fiducia in uno stato inefficiente e corrotto?

La repubblica è la vera zona grigia!!

La vera zona grigia

Qualcosa finalmente si muove dentro l'occhio del ciclone che ha investito Telecom
....
Ieri è sceso in campo Marco Tronchetti Provera, azionista di riferimento Telecom, e presidente all'epoca dello scandalo-spie: e il tono è sembrato diverso.
Tronchetti ha ribadito com'è comprensibile la solidità di Pirelli ed Olimpia (dove sta il controllo Telecom), e ha difeso se stesso e i suoi più stretti collaboratori per la vicenda del conto svizzero, ricordando in proposito di essere stato vittima di un tentativo di estorsione, denunciato alla magistratura.
Quanto alle dimissioni dalla presidenza, la causa non è nella doppia crisi Telecom, aziendale e giudiziaria, ma nella politica, perché dopo la polemica con Prodi "si rischiava un conflitto istituzionale".

In compenso, Tronchetti Provera denuncia una "zona grigia" nel Paese, che sfrutta la debolezza della politica e dell'etica, ma che prima o poi - avverte - dovrà venire a galla. È interesse di tutti che ciò avvenga, per eliminare ogni opacità nella vita pubblica. Ma intanto, il primo imprenditore italiano può cominciare dalla "zona grigia" di casa sua, così estesa da pesare direttamente non solo sulla politica e sull'etica, ma anche - secondo i magistrati - "sui principi costituzionali fondanti di questo Paese".


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larepubblica

martedì, settembre 26, 2006

napolitano in ungheria


Ricordo che nel maggio 2006 gli ungheresi protestarono con il governo di Budapest per l'invito ufficiale rivolto al presidente della repubblica italiana, napolitano.

Molti ungheresi, vittime della ideologia comunista, non hanno dimenticato chi era napolitano, e lo considerano un ospite non desiderato perchè "diede sostegno internazionale agli assassini sovietici che hanno schiacciato nel sangue l'aspirazione dell'Ungheria alla liberta".

Neanche noi italiani dobbiamo dimenticare chi era napolitano


Napolitano sulla tomba di Nagy L'omaggio del presidente ai martiri della rivoluzione antisovietica del 1956

BUDAPEST - Una corona di fiori al Memoriale dei martiri della rivoluzione del '56 e un mazzo di rose bianche e rosse, strette da una fascia tricolore, sulla tomba di Imre Nagy, primo ministro all'epoca della rivolta e simbolo della repressione sovietica.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha iniziato la sua visita di un giorno in Ungheria, al nuovo cimitero di Budapest, con questo omaggio alle vittime della rivoluzione ungherese del 1956.


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corrieredellasera

giovedì, settembre 21, 2006

Telecom: il grande fratello repubblicano



In questi giorni per i giornali e telegiornali italiani forse l'argomento più gettonato è il caso Telecom.
Inizialmente sembrava che l'aspetto economico, migliaia d'euro persi per la caduta delle sue azioni in borsa, ed i posti di lavoro a rischio, fossero i più importanti, ma le ultime notizie fanno capire che non è così.

Infatti leggendo le ultime notizie (in realtà non nuove leggete blog monarchico ) si capisce che il vero motivo che ha scatenato questo terremoto è che all'interno di Telecom c'è un grande orecchio , che per anni ha spiato tutti, dall'operaio al vip della finanza, dal politico alla soubrette dello spettacolo.

Inoltre le intercettazioni telefoniche sono proprio le armi più importanti a disposizione della magistratura ed ecco che i politici, per difendere gli amici o per distruggere i nemici, hanno tutto gli interessi di controllare questo potere.

In Italia la magistratura ha trasformato la politica, molti magistrati sono diventati politici, e la guerra tra la Politica e la Giustizia è talmente aspra che ci chiediamo se in Italia esiste ancora una Giustizia indipendente e sana.

In ogni caso la nuova tecnologia applicata alla telefonia ha un potere enorme che mette a rischio la democrazia e la libertà degli italiani.

Purtroppo in questa repubblica i fondamentali principi come la democrazia, la privacy e la libertà sono secondari agli interessi del Potere repubblicano.


I verbali dei magistrati di Milano: da Geronzi a Benetton migliaia di ascolti illegali
Patto di ferro con i Servizi segreti: in 344 pagine spaccato di un Paese sotto controllo

Operai, politici e banchieri nella rete del grande spione

MILANO - Un grande orecchio, segreto, illegale potentissimo per anni ha spiato tutti, dall'operaio al vip della finanza, dal politico alla soubrette dello spettacolo.
Un ristretto gruppo di potere, una organizzazione piramidale al cui vertice ci sono l'ex responsabile della Security Telecom, Giuliano Tavaroli, il titolare dell'agenzia d'investigazioni Polis d'Istinto, Emanuele Cipriani, e l'attuale manager Pirelli Pierguido Iezzi.

.....


Il grande orecchio nato all'interno di Telecom e Pirelli poteva contare su "un piccolo esercito - scrive il gip- di investigatori, pubblici dipendenti infedeli, che per denaro vendevano informazioni" . Ma soprattutto sia Tavaroli che Cipriani avrebbero potuto contare su un canale privilegiato con i servizi segreti. Nell'allegato 17 all'ordinanza, ci sono (in fotocopia) organigrammi riservati all'Autorità nazionale per la sicurezza, del ministero della Difesa, dell'Interno, dell'Economia, della presidenza del Consiglio dei Ministri, della camera, Dei Ros, del Cesis, del Sismi, del Sisde, dei Carabinieri".


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domenica, settembre 17, 2006

Il Papa ed il silenzio dell'europa e dell'italia


L'Islam "lincia" il Papa, e l'UE ed il governo italiano stanno zitti.
Io sto con Benedetto XVI.

La cosa che sorprende ed indigna è il silenzio dell'Europa e dell'Italia in merito alle parole del Papa.
Evidentemente rinunciare a spendere una parola in difesa del Santo Padre è un segnale di debolezza ed a questo punto c'è da chiederci se all'interno della nostra civiltà ci sono settori molto influenti del fondamentalismo islamico.

La questione non è di chiederci se accettiamo o no le tesi del Papa, perchè a questo punto c'è qualcuno che vuole mettere in discussione il diritto di pensare, il diritto di dissentire e di esistere.

Cara Italia e cara europa, non bastano gli inviti al dialogo interreligioso, ed il rispetto per le culture diverse, per dialogare si deve anche e soprattutto difendere la nostra civiltà, religione, storia e tradizioni.

Messico: crisi repubblicana

Messico: una repubblica, due presidenti, ed un paese diviso in due

crisi politica e quindi della repubblica

I presunti brogli e il riconteggio parziale non sono serviti a cambiare le sorti delle elezioni presidenziali, e la sentenza del Tribunale elettorale messicano aveva stabilito che Calderon vinse per solo lo 0,56% dei voti.

Adesso Obrador, lo sconfitto alle presidenziali del 2 luglio, si e' autoproclamato "presidente".

Il caso messicano dimostra per l'ennesima volta i rischi del sistema repubblicano, e cioè che il presidente non è mai di tutti ma solo di chi lo vota.
Quando poi la differenza dei voti dei contendenti è minimo, il paese è veramente diviso in due e si rischia la guerra civile.

E' sconvolgente il disinteressamento dei media e dei governi mondiali alla vicenda, ma d'altronde la nomenKlatura vuole nascondere i limiti e le contraddizioni della repubblica.

Il Messico è spaccato in due, la lotta tra i partiti per raggiungere il potere dilania il paese, in una repubblica non esiste un capo di stato superpartes e di tutti.

A questo punto : cosa servono le elezioni presidenziali se i risultati possono essere falsati, se non si capisce chi ha vinto e perso, e se lo sconfitto si autoproclama presidente?
Le elezioni presidenziali, invece di unire, spaccano il paese in due e si rischia una guerra civile!

Messico: Obrador si autoproclama presidente

CITTA' DEL MESSICO - Come era nelle attese, il leader della sinistra messicana uscito sconfitto alle presidenziali del 2 luglio con appena lo 0,56% si e' autoproclamato "presidente legittimo".

Manuel Lopez Obrador ha portato nella piazza dello Zocalo, a citta' del Messico, centinaia di migliaia di sostenitori, che hanno dichiarato "illegittimo" il governo del conservatore Felipe Calderon. Il Paese e' spaccato a meta', dopo la recente vittoria sul filo del rasoio ottenuta dalla destra. (Agr)

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sabato, settembre 16, 2006

Telecom? Un'eredità del sistema repubblicano



Il caso Telecom? Un’eredità del sistema repubblicano, dove i governanti o sono incapaci o pensano solo ai loro interessi e dove non esiste un vero capitalismo.

Non sono un economista, ma da semplice cittadino penso che le privatizzazioni hanno senso solo se ci sono dei vantaggi, e cioè se :
1) lo Stato incassa denaro fresco per evitare di aumentare le tasse
2) le aziende privatizzate entrano a far parte di un regime di mercato


Purtroppo in Italia i vantaggi delle privatizzazioni sono pura teoria, perchè ho l'impressione che lo Stato non ha venduto ma svenduto le sue aziende, specialmente nel campo delle telecomunicazioni, per poi spendere di più per acquistare altre aziende che valevano la metà per non dire un quarto.
Come se non bastasse, i nostri governanti non hanno trovato di meglio che colpirci con altre tasse.

In realtà le privatizzazioni sono servite più agli imprenditori per non correre i rischi della competizione internazionale e per coprire i loro buchi finanziari.
Purtroppo in Italia, le aziende privatizzate continuano a essere condizionate dalla classe politica, che non è quasi mai stata all'altezza dei suoi compiti.

In questa repubblica nulla di nuovo : come prima e peggio di prima.


Telecom: si dimette Tronchetti Provera
Svolta dopo l'annuncio dello scorporo di Tim (confermato) e le polemiche politiche: «Lascio per salvaguardare azienda»

MILANO - Clamorosa svolta al consiglio di amministrazione straordinario di Telecom convocato nella serata di venerdì a Milano. Il presidente Marco Tronchetti Provera si è dimesso. Al suo posto il Cda ha nominato alla presidenza Guido Rossi, attualmente commissario straordinario della Federazione calcio.

corriere della sera


Dopo le clamorose dimissioni del numero uno di Telecom opposizione
all'attacco. Chiti: "Il suo abbandono è una decisione autonoma del cda"
Le reazioni all'addio di Tronchetti
La Cdl: "Vicenda oscura, Prodi riferisca"
Ma oggi il premier aveva già escluso un suo passaggio alla Camere
commentando questa eventualità con un deciso "Ma siamo matti?"

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Tronchetti: con voi e Rossi l'azienda sarà più libera, basta persecuzioni
Nessuno dei consiglieri Telecom era informato delle sue intenzioni
Tronchetti al Cda: "Vado via,
vogliono tagliarci le unghie"

Tronchetti al Cda: "Vado via,
vogliono tagliarci le unghie"

Marco Tronchetti Provera

Le ultime parole prima dell'addio: "Qualcuno deve
dimostrare che questo andazzo non può essere tollerato"

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giovedì, settembre 14, 2006

Sprechi politici repubblicani

Il sistema repubblicano ha sempre aumentato i costi statali e soprattutto quelli della politica.
Anche il federalismo è stato accettato dal "potere" perchè facilita ancora di più la dilatazione dei costi della politica. (+poltrone...)

Napolitano, alto esponente politico del partito comunista/DS ed ora capo di stato votato solo dai partiti della maggioranza, con questa affermazione critica se stesso e il sistema repubblicano.
Napolitano, repubblicano pentito?

Invece di fare discorsi generici e che spesso cadono nel nulla, perchè non dare l'esempio, diminuendo il suo stipendio presidenziale e dare trasparenza ai costi della gestione del quirinale, ancora top-secret ?


«Combattere fenomeni di spreco da congestione istituzionale e in special modo di dilatazione del costo della politica è parte importante del discorso sull'efficienza del governo e amministrativa in particolare nel Mezzogiorno».

Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo giovedì mattina alla Fiera di Bari, spiegando che bisogna razionalizzare e semplificare, rivedere «duplicazioni e confusioni» e incarichi elettivi e non elettivi retribuiti in modo ingiustificato.


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martedì, settembre 12, 2006

nuovo record del debito repubblicano

Il sistema repubblicano fa acqua da tutte le parti, il debito delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto il massimo pochi mesi fa, e gli italiani sono sempre più tassati .....


Debito, nuovo record a giugno

A 1,594 milioni e continua boom fisco: in 7 mesi +23 mld (ANSA) -

ROMA, 12 set - Nuovo record per il debito delle amministrazioni pubbliche, che a giugno ha raggiunto il livello di 1,594 milioni di euro. La Banca d'Italia rende anche noto che continua anche a luglio il boom delle entrate fiscali. Il gettito tributario di cassa dei primi sette mesi dell' anno tocca quota 206,8 miliardi di euro, con un incremento del 12,6%. In soldoni, l'aumento segnato dalle imposte e' pari a 23,2 miliardi di euro.

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lunedì, settembre 04, 2006

Declino repubblicano

La repubblica italiana è in declino ......

A quando un nuovo risorgimento ?



Osservatorio Lisbona,declino Italia

'Troppi lacci e troppa Pubblica amministrazione'
(ANSA) - ROMA, 4 set -

L'Italia e' 'in declino' e questa situazione 'dipende da una serie di ritardi strutturali' fa sapere l'Osservatorio di Lisbona. I difetti che pesano di piu' vanno dal nanismo delle imprese alla scarsa produttivita' delle risorse umane, dal peso sull'economia del settore pubblico alle difficolta' relative a energia e trasporti.

Il giudizio e' del Rapporto dell'Osservatorio sull'attuazione della strategia di Lisbona, secondo cui Prodi deve continuare sulla linea delle riforme.

ansa

domenica, settembre 03, 2006

napolitano vuole il compromesso storico

Finite le ferie per molti italiani, ritorna in primo piano lo scontro tra il presidente della repubblica ed i politici ed il parlamento.

Napolitano, importante esponente del partito comunista e dei ds, partecipando ed intervenendo all'incontro di cernobbio ha fatto un discorso politico.

Ovviamente il sistema repubblicano cerca sempre di nascondere lo scontro tra il presidente della repubblica ed i politici, ed afferma che le parole rivolte da napolitano non si prestano ad alcun equivoco o strumentalizzazione, ma la realtà è un'altra....

Non è questione di equivoci o strumentalizzazioni, si sente sempre di più la mancanza di una capo di stato imparziale e di tutti gli italiani, e dobbiamo subire l'ingerenza del presidente della repubblica nel dibattito politico.

W la Monarchia!



Il capo dello Stato richiama le forze politiche.
L'ex ministro del Tesoro "Vuole il compromesso storico".
La replica: "Non strumentalizzi"
Napolitano: "Poli uniti sui conti pubblici" ed è scontro con Tremonti

la repubblica

lunedì, luglio 24, 2006

Alla faccia del superpartes





Alla faccia del presidente della repubblica superpartes, che non fa politica, capo di tutti gli italiani !!


Napolitano suggerisce al governo prodi la linea politica da seguire !

W il Re !!!

Napolitano, evitiamo la fiducia

Bondi (Fi), sarebbe una contraddizione e chiusura a dialogo

(ANSA)-ROMA,24 LUG- Su questioni di particolare delicatezza e rilevanza nazionale, sarebbero "auspicabili ampie convergenze e soluzioni condivise", dice Napolitano. Cosi' il Capo dello Stato su un'eventuale fiducia sul ddl per le missioni all'estero. Positiva la reazione nella Cdl: "sarebbe in contraddizione con l'obiettivo di ricostruire un filo di dialogo", dice il coordinatore di Fi Bondi; "La situazione e' ormai disperata, il governo Prodi non puo' andare avanti a colpi di fiducia", fa eco Isabella Bertolini (Fi).

ansa

giovedì, luglio 20, 2006

Schizzofrenia repubblicana

Finalmente Vittorio Emanuele di Savoia torna libero

Il tribunale del Riesame di Potenza ha revocato gli arresti domiciliari al Principe Vittorio Emanuele di Savoia, confermando però il "Divieto di espatrio".


Al di là di colpe e innocenze, è incredibile e singolare l'atteggiamento della repubblica nei confronti della Dinastia Reale Italiana.

1) Prima la repubblica ha condannato all'esilio i maschi di Casa Savoia.
(e quindi calpestando la volontà della metà degli italiani che preferirono la monarchia)

2) La repubblica non inviò nessun rappresentante al funerale di Re Umberto II (Capo di Stato)

3) Dopo più di 50 anni, solo il ricorso al parlamento europeo da parte dei Savoia "obbligò" la repubblica a concedere il rientro in Italia

4) Finora la repubblica ha permesso il rientro in Italia dei principi viventi ma continua a vietare il rientro delle salme dei Re e Regine d'Italia sepolti all'estero.

5)La XIII DIsposizione transitoria della costiuzione non è ancora risolta e superata perchè rimane il problema dei beni di Casa Savoia, che ad esempio impedisce ai principi di acquistare casa.

6) Adesso, dopo aver arrestato il principe Vittorio Emanuele, gli vieta di uscire dall'Italia.

Non era mai successo nella storia.
Solo una repubblica delle banane poteva realizzare tanto.

Da parte del potere repubblicano c'è una vera e propria schizofrenia nei confronti dei Savoia.


W la Monarchia!
W il Re!



ansa

mercoledì, luglio 19, 2006

concertazione repubblicana



Il nuovo governo aveva detto che la concertazione era il suo motto, cioè prima di promuovere Leggi o Riforme avrebbe sentito la società, associazioni, sindacati.....

Come spesso succede, la Politica continua a prendere in giro gli italiani, una volta incassato i voti il Potere dimentica quello che aveva promesso ed infatti il governo prodi, senza chiedere incontri con i farmacisti, impone il decreto Bersani.

La Federfarma (Federazione nazionale associazioni giovani farmacisti) afferma che allo sciopero di oggi, il primo dei farmacisti da 37 anni a questa parte, hanno aderito quasi la totalita' delle farmacie, ed ha avviato una raccolta di firme tra i cittadini che in cinque giorni ha gia' raggiunto la quota di 150.000 firme.

La concertazione è un lusso riservato solo ad alcune categorie, cioè agli amici od a chi ha votato chi è al potere.

Insomma abbiamo la concertazione repubblicana


ansa

domenica, luglio 16, 2006

napolitano aiuta il governo prodi

Giorgio Napolitano, intervistato a berlino dal Frankfurter, ha cercato di ricompattare il centrosinistra in attesa del voto parlamentare per la questione dell'Afghanistan e sulle missioni all'estero.

Di fatto ci troviamo davanti ad una grave ingerenza da parte di napolitano nel dibattito politico italiano perchè non spetta a lui "ordinare od aiutare" le forze politiche, il suo ruolo è solo quello di difendere i principi costituzionali.

Naturalmente bertinotti e marini, presidente della Camera e del Senato, fanno proprie le parole pronunciate da napolitano nell'intervista al Frankfurter, ed entrambi esortano alla compattezza la maggioranza di governo.

Oltre ad i problemi che assillano gli italiani, in italia c'è anche il grave problema della mancanza di una capo di stato imparziale e di tutti gli italiani, e dobbiamo subire l'ingerenza del presidente della repubblica nel dibattito politico.

W la Monarchia!

Napolitano chiede a Unione coerenza politica estera' (ANSA) - ROMA, 16 lug - L'Unione deve compiere 'un grande sforzo di unita'' sulla questione dell'Afghanistan e del decreto sulle missioni all'estero, dice Marini. 'Napolitano - ha detto il presidente del Senato - ha richiamato la maggioranza ad uno sforzo di coerenza sulla politica estera con quello che si e' affermato in campagna elettorale. E' un settore della politica strategico, di grande rilevanza. Credo anch'io che l'Unione debba fare un grande sforzo di unita' e di capacita' di rispondere assieme'.

ansa

giovedì, luglio 13, 2006

Gli italiani si sentono sempre più poveri

Secondo l'Istituto di Studi e Analisi Economica (ISAE), che svolge indagini statistiche macroeconomiche, le famiglie italiane si sentono piu' povere.

Inoltre nel rapporto si legge :
Le famiglie hanno avvertito dunque un forte aumento del costo della vita, presumibilmente legato anche all’introduzione dell’euro, ed hanno incorporato tale percezione nella loro valutazione sul reddito ritenuto necessario, in particolare negli ultimi due anni.



Ma la classe politica, in particolare ciampi e prodi, non avevano detto che con l'euro saremmo diventati tutti più ricchi ?


Le famiglie si sentono piu' povere

La soglia drammatica e' 1.850 per nuclei di 2 persone

(ANSA) ROMA, 13 lug - Le famiglie italiane si percepiscono sempre piu' povere. L'andamento della linea di poverta' soggettiva e' costantemente in crescita dal 2000.Lo afferma l'Isae, mettendo in evidenza che l'incidenza della poverta' soggettiva, cioe' la percentuale di coloro che non ritengono adeguato il proprio livello di reddito, 'e' molto elevata, anche se negli ultimi dodici mesi e' cresciuta meno rapidamente degli anni precedenti'.La soglia di poverta' e' indicata in 1.850 euro dalle famiglie di due persone.

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ansa

martedì, luglio 11, 2006

cossiga denuncia la procura di milano

Cossiga denuncia la procura di milano

Per cossiga, presidente emerito della repubblica, il capo della procura di Milano ed i due procuratori aggiunti titolari dell'inchiesta sul "caso Abu Omar", hanno violato le leggi sulla tutela del segreto di Stato ed altri reati contro la personalità interna e internazionale dello Stato e quindi li denuncerà a Milano, presso il reparto operativo del comando provinciale dell'Arma dei carabinieri.
La denuncia dell'ex picconatore farà scattare le indagini da parte della procura di Brescia, competente per legge a giudicare su fatti che riguardano i colleghi di Milano.

Inoltre cossiga darà battaglia anche in Parlamento e sembra che si appresta a presentare un disegno di legge in cui chiede di estendere il segreto di Stato a tutte le comunicazioni elettroniche e ambientali delle sedi e degli agenti dei Servizi di informazione e di sicurezza.

Capo di stato repubblicano contro la magistratura, potere repubblicano contro potere repubblicano, in un caos repubblicano.

Povera Italia!


Cossiga denuncia i pm anti-Sismi

il giornale

venerdì, luglio 07, 2006

concertazione repubblicana



Il nuovo governo aveva spesso criticato il governo berlusconi perchè le decisioni erano prese unilateralmente, senza interpellare la società civile, sindacati ecc.

Insomma la concertazione era il "leit motiv" del governo prodi, ma il modo con il quale il governo prodi ha trattato i taxi è esattamente l'opposto, nessuna trattativa e decisione improvvisa ed unilaterale.

Si può dire che abbiamo la concertazione repubblicana, cioè il Potere continua a prendere in giro gli italiani e colpisce chi può dare fastidio o chi non fa parte degli amici.

Tariffe e Privilegi repubblicani

La repubblica italiana ha un altro primato negativo, e noi italiani ne paghiamo duramente le conseguenze.
In poche parole c'è un enorme divario fra le tariffe energetiche italiane e quelle delle altre nazioni dell’Unione europea, ed infatti noi italiani paghiamo quasi la metà in più di ciò che costa ad un individuo che abita a Londra, a Madrid, a Bruxelles.

Perchè?

La colpa non è solo delle posizioni realmente dominanti (Eni o Enel) che la repubblica ha permesso, e questo sconsolante scenario non si risolve solo privatizzando.
Il problema è che in questa repubblica non c'è mai stata una politica energetica degna di questo nome.

Basta a queste tariffe e privilegi repubblicani!


A proposito di consumo energetico

Tariffe abnormi Privilegi di sistema

Non bastasse il velo che il pacchetto Bersani sta sollevando sul ritardo competitivo italiano e sullo scandaloso protrarsi dei piccoli privilegi corporativi, ecco che la relazione annuale dell’Authority per l’energia scoperchia un altro vaso di Pandora, quello dei grandi privilegi sistemici. Stiamo parlando del divario fra le tariffe energetiche italiane e quelle delle altre nazioni dell’Unione europea. Verrebbe quasi voglia di non riportare queste cifre, ma ve le sottoponiamo lo stesso: posto che dal 1999 a oggi abbiamo già avuto aumenti complessivi dell’ordine del 22,3% (41,1% in valori nominali), le famiglie con consumi elettrici mediamente elevati – 3.500 chilovattora annui, praticamente la maggioranza, che dispone di elettrodomestici, televisioni, computer e altro – pagano la loro bolletta il 42,5% in più della media europea. Avete letto bene, stiamo dicendo – anzi: così attesta l’Authority – che noi cittadini di utenza medio-alta paghiamo quasi la metà in più di ciò che costa a un parigino, a un berlinese, a un individuo che abita a Londra, a Madrid, a Bruxelles.

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avvenire

giovedì, luglio 06, 2006

Caso Abu Omar

Solo in una repubblica delle banane (come quella italiana) può succedere che un gip assolve dei terroristi legittimando l'azione criminale come atto di autodeterminazione e di resistenza e poi si arrestano uomini che hanno agito per uffici delicatissimi e nell'interesse della sicurezza.

Il "caso Abu Omar" ha dell'incredibile, infatti è stato arrestato anche Marco Mancini, dirigente del Sismi e direttore della prima divisione del controspionaggio militare, accusato di aver partecipato al rapimento a milano dell'imam Abu Omar.

Oltre che che sentirsi veramente sconcertati, dobbiamo chiederci come possano succedere queste cose.

Al contrario di quello che afferma la propaganda repubblicana, la repubblica italiana è un vero e proprio sistema oligarchico dove le varie parti che lo compongono lottano duramente tra loro, e la democrazia è spesso solo di facciata.
Politici contro Politici, Politica contro Magistratura, Magistratura contro l'Esercito e Sisde, Imprenditori contro Massmedia, ecc....
Come se non bastasse, anche i presidenti della repubblica spesso hanno opinioni completamente diverse su fatti e cose importanti (se non litigare tra loro).

Inoltre l’ultima dichiarazione del presidente emerito della repubblica cossiga, che critica duramente la magistratura milanese, rende ancor più incredibile e drammatica la situazione.

Non so come si possa continuare ad andare avanti così, perchè la situazione italiana continua ad aggravarsi.

L’unica nota positiva è che la repubblica si sta auto distruggendo da sola, è come un cane che si mangia la coda, cosa succederà dopo ....?




LA PROTESTA DI COSSIGA - «Con l'arresto avvenuto all'alba da parte di unitá della polizia giudiziaria della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri su mandato della magistratura milanese del capo e di alcuni elementi operativi del Controspionaggio del Sismi cui si devono alcune delle più brillanti operazioni all'interno ed all'estero del nostro servizio, tra le quali le liberazioni dei nostri ostaggi in Irak, il sostituto Spataro e l'intera Procura della Repubblica di Milano hanno dato un fondamentale contributo alla lotta internazionale contro il terrorismo», lo afferma, in una nota, il senatore a vita Francesco Cossiga. «Contributo che toccherá l'apice con il richiesto arresto di una squadra antiterrorismo della Cia. Per alcuni invece, si attende oggi un messaggio di Osama Bin Laden di vive congratulazioni e di ringraziamento per il prezioso aiuto alla Jidah islamica da parte di Osama Bin Laden», conclude ironicamente Cossiga.

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corriere della sera

sabato, luglio 01, 2006

giovedì, giugno 29, 2006

Quanto costa la repubblica?

Come ogni anno nel Regno Unito i costi della monarchia inglese sono pubblicati, e si vede che quest'anno la Corona ha costato ai contribuenti meno di un caffè al giorno.

Invece in Italia fin dal 1946, i costi della repubblica, cioè della gestione dei palazzi presidenziali (Quirinale, Castelporziano, Villa Rosebery), dei viaggi del presidente della repubblica ecc., sono top secret.
Il segretario generale della presidenza della repubblica ha sempre detto che il bilancio del quirinale per “consuetudine costituzionale” ha “natura di atto interno non pubblico”.
Mi chiedo, perchè ? Quanto ci costa la repubblica?

Come mai i massmedia italiani non hanno mai segnalato questa grave mancanza di trasparenza ?
Al contrario i giornali, radio e tv non esitano a pubblicare le intercettazione telefoniche di persone indagate, non solo rinviate a giudizio ma neanche imputate, che spesso poi la Giustiza li dichiara innocenti.

Perchè i massmedia non hanno mai svolto un'indagine su perchè la repubblica non ha mai pubblicato questi costi ?

Forse la repubblica si vergogna di pubblicarli!
W la monarchia !



GB:REGINA COSTA A CONTRIBUENTI MENO DI UN CAFFE' A GIORNO
Mantenere la regina Elisabetta II e tutta la famiglia reale costa ai contribuenti britannici 62 pence al giorno, pari a 89 centesimi di euro. In nome della trasparenza Buckingham Palace, residenza della sovrana, ha deciso di rendere pubblico il bilancio di casa Windsor. A presentare i dati e' stato Alan Reid, il tesoriere dei reali, che non ha mancato di sottolineare quanto poco costi ai sudditi mantenere Elisabetta, a dispetto delle proteste dei repubblicani.
"Nell'anno dei Mondiali, con 62 pence si comprerebbe un biglietto per assistere a 1 minuto della partita Inghilterra-Portogallo di sabato", ha sottolineato Reid. La stessa cifra serve per un litro di latte biologico o mezzo caffe' espresso da Starbuck.
Nel complesso, la monarchia e' costata nell'anno fiscale terminato il 21 marzo 37,4 milioni di sterline (54 milioni di euro), il 4,2 per cento in piu' rispetto all'anno precedente.
In parte, ha spiegato il tesoriere, l'aumento delle spese e' dovuto alle nuove misure di sicurezza varate dopo che due giornalisti in incognito hanno cercato di farsi assumere nei palazzi reali. Hanno pesato pero' anche l'aumento dell'inflazione, piu' 2,2 per cento in maggio, e il maggior numero di visite all'estero compiute dai membri della famiglia Windsor.

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mercoledì, giugno 21, 2006

La repubblica del Grande Fratello





In internet ho letto due articoli (e linkati qui sotto) sulle intercettazioni telefoniche, e sono rimasto stupito e sconvolto.
A Campobasso c'è un apparecchio elettronico (di nome Enigma) più avanzato d'Europa che intercetta tutto, telefonate, sms, mms, email e siti web, tutto digitalizzato e caricato su un computer.
In effetti questa tecnologia è un utile strumento per scoprire e incastrare delinquenti, ma non c’è solo l'aspetto positivo perchè l’Italia non è un paese normale.
Insomma la questione è inquietante.

Inoltre mi chiedo : Perchè in Italia c'è l'enorme uso delle intercettazioni telefoniche ?

La risposta più semplice e banale è l'enorme business che c'è attorno a questa tecnologia, ma questa non spiegherebbe l'abnorme uso rispetto ad altri stati.

Una spiegazione più convincente è che la società italiana è marcia e che lo stato non funziona, per tanti motivi viviamo in un periodo di profonda decadenza, ed anche a livello internazionale la repubblica italiana è sinonimo di corruzione, mafia, terrorismo e quant'altro.
E' un dato di fatto che molti italiani pensano solo ai loro interessi, c'è troppa delinquenza e corruzione, i politici sono impresentabili, e quindi ci meritiamo, piaccia o meno, di essere spiati ed intercettati.
A questo punto non voglio aprire una guerra tra Polemici e Apologetici, tra chi auspica l'intervento giudiziario e chi lo teme, ma purtroppo la situazione è ancora più complicata.
In Italia la magistratura ha svolto un ruolo politico importantissimo, ha trasformato la politica, molti magistrati sono diventati politici, c’è un guerra tra la Politica e la Giustizia e spesso ci chiediamo se in Italia esiste ancora la Giustizia.

Secondo me, questa imbarazzante e negativa situazione non è un caso, ma è il frutto del sistema repubblicano.

La repubblica ha insegnato a fregare il prossimo, gli italiani sono tutti corrotti, e quindi non possiamo permetterci la privacy.

Grazie repubblica del Grande Fratello!




Registrate le conversazioni di 400 mila italiani. E i magistrati chiedono notizie ai gestori telefonici su due milioni di persone

La repubblica ci ascolta siamo noi italiani i più spiati d'Europa

E le procure fanno controlli per un utente su dieci
La repubblica


Ogni anno vengono registrate le conversazioni di quattrocentomila italiani. E per due milioni di loro la magistratura chiede notizie alle compagnie telefoniche . È un business da trecento milioni di euro…
articolo21

Caso savoia : politica e propaganda repubblicana

Non mi occupo di Giustizia ed inoltre non ho la presunzione di sapere se il principe Vittorio Emanuele sia innocente o colpevole, ma visto che ho un profondo rispetto per Casa Savoia non nascondo che spero e penso che il principe Vittorio Emanuele sia innocente.
Purtroppo però il giustizionalismo piace a molti italiani, e già molti giornalisti, politici ed italiani hanno già emesso la loro condanna.
Dov'è in Italia lo stato di diritto ?

Lasciando da parte l'aspetto penale, sposto l'attenzione su un altro aspetto, forse ancora più importante, e cioè cosa si nasconde dietro il “caso Savoia”.
La dietrologia è un termine che non piace molto neanche a me, ma è impossibile non chiedersi perchè adesso e come mai è nata questa vicenda.
Evidentemente i motivi che hanno creato questa indagine sono molteplici, e ritengo che quelli scatenanti non sono certo quelli penali o morali.

Innanzitutto il clima di veleni scaturiti dall'inchiesta sta pesantemente contaminando il dibattito politico.
Tra gli indagati ci sono anche politici come il portavoce di fini, nelle intercettazioni compare anche la moglie di fini e, se non sbaglio, ci sono collegamenti alla vicenda delle firme false del partito di mussolini.
Inoltre colpisce anche la vicinanza temporale con il referendum costituzionale indetto per il 25-26 giugno, anche perchè probabilmente questo caso influenzerà i risultati del referendum. Infatti lo scandalo sta invadendo l'attenzione pubblica e sta occupando lo spazio che altrimenti sarebbe riservato al referendum costituzionale, tanto che molti dicono che questa vicenda favorisce chi si oppone alla nuova costituzione.

Inoltre il polverone mediatico-giudiziario sul “caso Savoia” è una pacchia per un governo che annaspa tra le proprie contraddizioni e che finora ha fatto nulla.
Insomma parlare dei Savoia serve per nascondere le incapacità del governo prodi e dimenticare i gravi ed irrisolti problemi degli italiani.

Sempre sul fronte politico, le ipotetiche ambizioni di Emanuele Filiberto di entrare in politica (Valori e Futuro) hanno preoccupato molti politici, al contrario di quanto possa sembrare il mondo politico è instabile, sicuramente ci saranno profondi cambiamenti, e quindi è logico pensare che molti hanno l’interesse a bloccare tale iniziativa sul nascere.

Un altro evidente motivo è quello dei beni di Casa Savoia confiscati nel 46, non si deve dimenticare che l'esilio non è stato ancora completamente superato e risolto, ci sono i gioielli di Casa Savoia, ancora nascosti nella banca d'Italia, palazzi, castelli ecc....non si sa ancora chi ha il diritto di appropriarsi di molti beni.

Altrettanto vero è che il sistema repubblicano ha sempre cercato di screditare la Monarchia, e quindi i Savoia, i giacobini repubblicani hanno sempre seminato odio verso i Savoia, la propaganda repubblicana ha imposto la storia dal “suo punto di vista”, ed è difficile trovare libri e giornali liberi dalla propaganda repubblicana.

Se non c’è un vero e proprio complotto anti-monarchico (e comunque rimangono i dubbi), di sicuro c'è una fortissima propaganda repubblicana e quindi sono convinto che questa indagine è stata benedetta e favorita dal “Potere repubblicano”.

Infine i motivi da me esposti fanno ipotizzare un’idea, non certo banale e fantasiosa :
“Non è che la repubblica ha ancora paura ed invidia dei Savoia ?”

PS.
In ogni caso comunque io continuo a preferire la monarchia alla repubblica.

lunedì, giugno 19, 2006

In difesa di Casa Savoia






CONTINUA IL MASSACRO PER CASA SAVOIA E PER VITTORIO EMANUELE

Le notizie sconvolgenti relative all’arresto di Sua Altezza Reale il Principe Vittorio Emanuele di Savoia infangano ulteriormente il nome di una Famiglia che ha realizzato l’unità d’Italia, per la quale milioni e milioni d’Italiani sono vissuti con senso di lealtà e di devozione in ottantacinqueanni di storia nazionale quasi sempre luminosa, per la quale centinaia di migliaia di italiani hanno consapevolmente donato la propria vita in guerra.

Al Principe vengono oggi attribuiti reati infamanti e miserabili. Senza poter anticipare gli esiti di un giudizio che si auspica possa essere emanato in tempi brevissimi, le Guardie d’Onore al Pantheon affermano la propria certezza dell’assoluta estraneità ai fatti di un Uomo esiliato all’età di nove anni solo per il nome che porta, per tutta la vita ingiustamente perseguitato da gran parte degli organi d’informazione e a cui sono stati attribuiti fatti che la magistratura francese ha giudicato insussistenti.

Chi lo conosce sa che si tratta di Persona buona e generosa, cui oggi va la piena solidarietà di tutti gli italiani che amano la propria Patria e di tutti coloro che sono devoti a Casa Savoia.Oggi più che mai è il momento di trovare compattezza e unità contro chi vuole inquinare e deturpare il nome di Casa Savoia, contro soggetti di malaffare e contro chi non ha coscienza dell’idea di Nazione.

Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon

domenica, giugno 18, 2006

Esiste lo stato di diritto in Italia ?



La repubblica fondata sulle intercettazioni

Il degrado repubblicano continua irreversibile, e purtroppo ci sono persone indagate, non solo rinviate a giudizio ma neanche imputate, che sono sottoposte a un giudizio popolare mediatico molto pesante.

Mi pare evidente che il Principe Vittorio Emanuele di Savoia è stato esposto al pubblico ludibrio ed a una condanna preventiva.

Dov'è lo stato di diritto nel nostro paese ?


Savoia: figlio, violazione intima

Emanuele Filiberto, pezzi frasi fuori da ogni contesto
(ANSA) - ROMA, 18 GIU -'Non pensavo potesse esserci una violazione cosi' intima e sconvolgente'.
Cosi' Emanuele Filiberto sulla pubblicazione delle intercettazioni. Sono apparse su diversi organi di stampa le intercettazioni telefoniche che coinvolgono il padre Vittorio Emanuele, in carcere da ieri a Potenza.
'Mi da' molta amarezza - scrive Emanuele Filiberto in una nota - leggere brandelli di conversazioni telefoniche private della nostra famiglia sui giornali. Pezzi di frasi fuori da ogni contesto'.

ansa

martedì, giugno 13, 2006

Re Umberto II lascia l'italia






Il Re lascia il Quirinale e parte da Roma per un definitivo esilio.
I Granatieri di Sardegna e Reali Corazzieri rendono per l'ultima volta gli onori al Sovrano.

A distanza di 60 anni la grandezza della figura di Umberto II giganteggia.
I trentaquattro giorni che lo hanno visto Re onorano l'Italia più dei 60 anni successivi.

W il Re !

domenica, giugno 04, 2006

Dopo 60 anni. Viva la monarchia!



Il 2 giugno del 1946 quasi (o di più?!) la metà degli italiani votarono per la monarchia.

Oggi, ancor più di ieri, voterei per la monarchia !!

giovedì, giugno 01, 2006

napolitano libera i terroristi rossi



L'ex ministro e guardasigilli castelli critica duramente il presidente della repubblica napolitano, che con la firma della grazia a bompressi (e poi sofri) dimostra che «non è presidente di tutti gli italiani, ma della metà», perché sceglie come primo atto di pronunciarsi così «su una questione che ha diviso profondamente l'opinione pubblica».

Stupisce e preoccupa che napolitano, come primo atto, pensa di graziare i terroristi rossi, probabilmente per la sinistra la riconciliazione consiste nella liberazione dei terroristi rossi.

A questo punto si può davvero dire che, non solo per il suo passato, napolitano è proprio un presidente comunista.

Inoltre da un presidente del cui stile non si è mai dubitato (!?) era legittimo attendersi un po' più di stile e sensibilità.

giovedì, maggio 25, 2006

Gli ungheresi non vogliono napolitano


Gli ungheresi che nel 1956 si opposero all'invasione sovietica protestano con il governo di Budapest per l'invito ufficiale rivolto al presidente della repubblica italiana, napolitano.

Molti ungheresi, vittime della ideologia comunista, non hanno dimenticato chi era napolitano, e lo considerano un ospite non desiderato perchè "diede sostegno internazionale agli assassini sovietici che hanno schiacciato nel sangue l'aspirazione dell'Ungheria alla liberta".

In italia il potere repubblicano invece vuol far dimenticare la storia di napolitano, comunista storico, un alto esponente del PCI che si interessava soprattutto dei rapporti internazionali e quindi con l'URSS.



UNGHERIA '56: EX INSORTI CRITICANO INVITO A NAPOLITANO

Un gruppo di ex insorti contro l'invasione sovietica dell'Ungheria hanno protestato con il governo di Budapest per l'invito ufficiale rivolto al presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, a partecipare alle celebrazioni del 50esimo anniversario dell'insurrezione del 1956. In una lettera inviata al presidente ungherese, Laszlo Solyom, la parlamentare conservatrice Maria Wittner, insieme con due famosi ex insorti, Sandor Racz e Laszlo Balas Piri, "protesta fermamente per l'invito a un politico, anche se egli e' presidente della repubblica italiana, che diede sostegno internazionale agli assassini sovietici che hanno schiacciato nel sangue l'aspirazione dell'Ungheria alla liberta'".La protesta non indurra' la presidenza ungherese a ritirare l'invito. E' quanto ha riferito il portavoce, Ferenc Weber, secondo il quale il punto di vista espresso da Napolitano al momento dell'ingresso dei carri armati sovietici in Ungheria si e' modificato nel corso del tempo. (AGI)


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sabato, maggio 20, 2006

cossiga scalfaro ciampi : politici di mestiere

Era prevedibile che il governo Prodi raggiungesse la fiducia del senato, ma che tutti i senatori a vita appoggiassero senza riserve il nuovo esecutivo non ce lo saremmo mai aspettati.
Infatti cossiga spesso si era dichiarato nemico di Prodi, andreotti era il presidente del senato proposto dal centrodestra, ciampi era ben visto da quasi tutti i partiti ed era considerato (a torto) l'unica persona superpartes.

Berlusconi ha subito detto che, votando la fiducia al governo prodi, i senatori a vita hanno fatto qualcosa di immorale, ma è altrettanto vero che la costituzione stabilisce a loro questo diritto.

La questione però è più delicata e controversa perchè tra i senatori a vita ci sono anche gli ex presidenti della repubblica, i cosiddetti superpartes repubblicani, cioè cossiga scalfaro ciampi.

Visto che loro sono considerati dal sistema repubblicano i presidenti di tutti gli italiani, ci si aspetta da loro dei comportamenti più distanti dalla lotta politica e quindi non dovrebbero andare a votare la fiducia ai governi.

Evidentemente il buon senso non è loro appannaggio, e d'altronde cosa c'è di logico e normale in questa repubblica?

Con quale coraggio il regime repubblicano considera i presidenti della repubblica persone superpartes?

Più conosci la repubblica, e più la rifiuti!

lunedì, maggio 15, 2006

Il discorso del presidente della maggioranza

Il primo discorso del presidente della maggioranza è già criticato dalla minoranza.

«NON HA RINGRAZIATO IL GOVERNO»
«DISCORSO DELUDENTE»
«NON HA PARLATO AL CENTRODESTRA»

Il presidente comunista, votato solo della maggioranza, ha fatto un discorso di «sinistra moderata, ma comunque schierato a sinistra e che non fa i conti con la metà del paese che ha votato centrodestra.

Le reazioni al discorso di insediamento di Napolitano
La Cdl si divide: forzisti delusi, plaude l'Udc
Da Fi: «Non ha ringraziato il governo»

Cautamente positivo il commento di Maurizio Gasparri, deputato di An: «Un discorso apprezzabile, ma è mancato un colpo d'ala, uno sguardo in avanti», ha commentato Gasparri.

Antonio Martino. «Quello di Giorgio Napolitano è stato «un discorso ineccepibile, tranne che per l'omissione di riferimenti al governo», ha commentato Martino.
Indignata Ombretta Colli: «Non ha ringraziato il governo - ha sottolineato - che oltretutto gli stava davanti e che lo applaudiva. Non si fa così».
Interpellato dai giornalisti, il senatore Renato Schifani ha così risposto: «Ci auguriamo che sia stata un'involontaria svista e vogliamo credere in questo. Perché un discorso ricco di spunti interessanti e condivisibili è incappato in una svista così macroscopica che ci induce a pensare si tratti solo di un incidente. Sta di fatto però che la dimenticanza c'è stata».

«DISCORSO DELUDENTE»- Arrabbiato anche Elio Vito, presidente dei deputati forzisti: «Un discorso deludente, pieno di retorica. Non ha saputo rivolgersi a quella metà degli elettori che ha votato per il centrodestra e che oggi è esclusa da tutte le cariche istituzionali in una situazione senza precedenti. E’ stato evitato qualunque approfondimento sui temi che dividono il centrosinistra, come ad esempio la famiglia. Non è stato riconosciuto il ruolo centrale nel nostro sistema economica dell’impresa e della libera imprenditoriale, Infine, poteva essere rivolto un saluto al Presidente del Consiglio Berlusconi ed all’opera preziosa di governo che è stata assicurata in questi anni difficili dal punto di vista interno ed internazionale».

«NON HA PARLATO AL CENTRODESTRA» - Napolitano ha fatto un discorso di «sinistra moderata, ma comunque schierato a sinistra e che non fa i conti con la metà del paese che ha votato centrodestra». E' il commento del vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto.
«Apprezzabili - aggiunge Cicchitto - sono parsi i passaggi sulla figura del presidente della Repubblica e sui rapporti tra Europa e Usa. Per il resto, è un messaggio che non fa i conti con la divisione del paese. Ora aspettiamo Napolitano alla prova dei fatti, a cominciare dalla nomina dei componenti della Corte Costituzionale e dei senatori a vita».

«CONDIVISIBILE MA UN PO' DATATO» - Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi: «Il Presidente Giorgio Napolitano ha disegnato un affresco interessante, di natura spiccatamente politica, anche se nel senso alto e nobile della parola, dei problemi dell'Italia, in gran parte condivisibile. Resta, tuttavia, complessivamente il sapore di una cultura datata e conservatrice».

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martedì, maggio 09, 2006

vignetta forattini



su "il giornale" di oggi 09/05/06 c'è una vignetta di Forattini nella quale c'è Stalin e Marx nell'inferno.
Marx, confuso dalla somiglianza tra S.M. Umberto II e napolitano, afferma che gli italiani vogliono riportare un Savoia al quirinale, allora stalin dice "imbecille, quello è solo il compagno napolitano.

Grazie Forattini

il primo messaggio agli italiani di Re Umberto II

Primo messaggio agli Italiani dopo l’abdicazione di S.M. il Re Vittorio Emanuele III



Italiani!

Il mio augusto genitore effettuando il proposito manifestato da oltre due anni, ha oggi abdicato al trono nella fiducia che questo suo atto possa contribuire ad una più serena valutazione dei problemi nazionali nella pace imminente.
Nello assumere da Re quegli stessi poteri che già esercitavo da Luogotenente Generale, ho la piena consapevolezza della responsabilità dei doveri che mi attendono.
Fiero e commosso ricordo i caduti della lunga guerra, i morti nei campi di concentramento,, i martiri della liberazione e rivolgo il mio primo pensiero agli italiani della Venezia Giulia e delle terre d’oltremare che invocano di rimanere cittadini della Patria comune. Ai prigionieri di cui aneliamo il ritorno, ai reduci a cui dobbiamo ogni riconoscenza, a tutte le incolpevoli vittime della immane tragedia della Nazione.

La volontà del popolo espressa nei comizi elettorali determinerà la forma e la nuova struttura dello Stato, non solo per garantire la libertà del cittadino
E l’alternarsi delle parti al potere, ma per porre altresì la costituzione al riparo di ogni pericolo e da ogni violenza. Nella rinnovata monarchia costituzionale , gli atti fondamentali della vita nazionale saranno subordinati alla volontà del Parlamento dal quale verranno anche le iniziative e le decisioni per attuare quei propositi di giustizia sociale che , nella ricostruzione della Patria, unanimi perseguiamo.

Io non desidero altro che di essere il primo fra gli italiani nelle ore dolorose, ultimo nelle liete, e nelle une e nelle altre, restare vigile custode delle libertà costituzionali e dei rapporti internazionali che siano fondati su accordi onorevoli e accettabili.

Italiani!

Mentre nel mondo sussistono divergenze e divisioni e affannosamente si ricerca la via della pace, diamo esempio di concordia nella nostra civiltà cristiana.
Stringiamoci tutti intorno alla bandiera, sotto la quale si e’ unificata la patria che quattro generazioni di italiani hanno saputo laboriosamente vivere ed eroicamente morire.
Davanti a Dio giuro alla Nazione di osservare lealmente le leggi fondamentali dello Stato che la volontà popolare dovrà innovare e perfezionare.
Confermo altresì l’impegno di rispettare , come ogni italiano, le libere determinazioni dell’imminente suffragio, che ne sono certo, saranno ispirate al migliore avvenire della Patria.


Roma, 10 Maggio 1946

domenica, maggio 07, 2006

E' meglio il re

Voglio segnalare un post molto interessante e ben scritto.

E' il dubbio di un italiano che si rende conto dei vantaggi della monarchia alla repubblica.

era forse meglio il re

Buona lettura.

giovedì, maggio 04, 2006

baratro repubblicano?

Condivido questa frase pubblicata in un articolo de il corriere della sera di oggi.

La repubblica sta affondando?


Il vuoto che lascia l’addio di Ciampi, è un baratro in cui la Seconda repubblica rischia di essere inghiottita.

il corriere della sera

la repubblica dilania l'italia

L'elezione del nuovo presidente della repubblica dovrebbe far capire agli italiani i limiti e le contraddizioni della repubblica.

L'Italia non è mai stato così divisa, dopo 60 anni il paese è spaccato esattamente a metà, la lotta tra i partiti per raggiungere il potere dilania il paese, mancano punti di riferimento chiari e condivisi, si cerca affannosamente un superpartes che in una repubblica non esiste.

Come invidio i paesi dove c'è la monarchia!

Mai come adesso in italia ci dovrebbe essere un Re!

lunedì, maggio 01, 2006

la repubblica si fonda sull'odio

Proprio il 1 maggio, festa dei lavoratori, a milano e torino ci sono stati episodi di profonde divisione tra i politici e lavoratori.

Purtroppo la repubblica è dominata e divorata dai politici, ed infatti anche la festa dei lavoratori è diventata la festa di alcuni partiti.

Se la manifestazione del 1 maggio, invece di essere festa di tutti, è solo di certa parte politica, allora significa che la repubblica crea solo divisioni e scontri tra gli italiani.

una vera riconciliazione tra gli italiani è impossibile in questa repubblica.

sabato, aprile 29, 2006

repubblica ridicola



Secondo cossiga, ex presidente della repubblica, la repubblica è uccisa dal ridicolo.

A questo punto, se un ex presidente della repubblica si permette di dire queste cose, evidentemente la repubblica è proprio alla frutta.

SENATO: COSSIGA, LE ISTITUZIONI SONO UCCISE DAL RIDICOLO

"L'uomo viene ucciso piu' dal cibo che dalla spada, ma le istituzioni sono uccise piu' che dalle istituzioni dal ridicolo".
Francesco Cossiga mette in guardia intervenendo in Aula i senatori dal ripetere i comportamenti di ieri per l'elezione del presidente di Palazzo Madama. (AGI)

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venerdì, aprile 28, 2006

I presidenti della repubblica sono politici schierati



Ieri a palazzo Madama si è riunita l’Assemblea del Senato per la prima seduta della XV legislatura con il compito di eleggere il nuovo presidente del senato.
Dopo il rifiuto della Montalcini, il senatore più anziano è scalfaro che quindi è diventato il presidente provvisiorio del Senato.

Ricordando i casi precedenti, si è visto che il presidente provvisorio del senato ha la facoltà di votare o no, ma questa volta la situazione è particolare perchè scalfaro non è un semplice senatore a vita ma è anche un ex presidente della repubblica.

Quindi per dimostrare di essere una persona superpartes scalfaro non doveva votare, ed avrebbe fatto più bella figura rifiutando di votare.

Inoltre c'è da segnalare che scalfaro ha palesemente favorito la sinistra in quanto ha letto una scheda indicante il nome di «Francesco Marini» come «Franco Marini».
«E' stato un mio errore materiale» confesserà alla lettura del verbale lo stesso scalfaro. E' credibile la sua dichiarazione?

Inoltre scalfaro, di fronte all'impasse dei voti contestati, ha deciso prima di far ripetere la votazione, e poi ha allungato i tempi per consentire il ritorno in aula di quei senatori allontanatisi da Roma.

Ancora una volta scalfaro ha dimostrato di essere un politico schierato, ma la domanda da chiederci è questa:

I presidenti della repubblica possono essere superpartes?

giovedì, aprile 27, 2006

Liberazione : propaganda repubblicana?

L'altro giorno a Milano, i militanti del sindacato e dell'Unione (non i noti global od autonomi) con spintoni ed insulti hanno impedito alla Moratti ed a suo padre di partecipare al corteo del 25 aprile.
Ricordo che il padre della Moratti, Paolo Brichetto Arnaboldi (85enne) è un ex deportato e partigiano che ha fatto la Resistenza da partigiano «bianco» (monarchici) nella brigata Franchi di Edgardo Sogno, ed i suoi compiti erano delicatissimi visto che era a contatto con i servizi segreti inglesi e americani.

Purtroppo l'intolleranza non è un caso isolato, la maggior parte dei partigiani italiani (cioè quelli politicizzati ed iper-repubblicani) ad esempio hanno sempre attaccato la Real Casa di Savoia e la Monarchia.
In realtà la Liberazione e la repubblica sono due momenti storici diversi, ed è un grave errore presentare i partigiani come repubblicani (il caso Sogno è un esempio)
Il sistema repubblicano (in particolare la sinistra) ha usato la liberazione come mezzo per "repubblicanizzare" la liberazione.

E' stato un gravissimo errore storico e politico trasformare la liberazione in una propaganda della repubblica piuttosto che la fine della guerra e la libertà di tutti gli italiani, e questo spiega come mai, dopo oltre 60 anni, la festa per l'anniversario del 25 aprile non sia condivisa da tutti.