Secondo l'ultimo rapporto di Reporter senza Frontiere - l'organizzazione internazionale che ogni anno stila una classifica della libertà di stampa - l’Italia si colloca al 61° posto nel mondo, ben al di sotto di tutti i principali Stati europei.
Inoltre la situazione è ulteriormente peggiorata rispetto al passato, visto che era al 49° posto.
E' da notare che il 2011 è stato un anno grigio per la libertà di stampa anche nelle cosiddette "grandi democrazie", come negli Stati Uniti, che dal 20° posto della classifica 2010 precipitano al 47° nel 2011.
L'Italia è 61°, la Francia è al 38° posto.
Per dirne una, il Ghana sta meglio di noi guardandoci dall’alto della sua 41° posizione.
Nei primi 10, dopo Finlandia e Norvegia, risultano in ordine: l'Estonia e l'Olanda, L'Austria, l'Islanda e il Lussemburgo, la Svizzera, per la prima volta il Capo Verde, il Canada.
Diciamo subito che parlare sempre di Berlusconi è un alibi per nascondere i veri problemi del sistema dell’informazione italiano.
I motivi del basso posizionamento sono :
- il tentativo di introdurre una legge bavaglio,
- uno di introdurre filtri a Internet senza consultare la giustizia, "entrambi bocciati però per un soffio”,
- i tagli alla piccola editoria,
- la concentrazione delle risorse editoriali in poche mani,
- i tentativi di censura della rete,
- la continua lottizzazione dei partiti alla RAI,
- i giornalisti che vivono sotto scorta a causa delle minacce ricevute
dalla criminalità organizzata.
L'anomalia più grande che ci fa retrocedere al 61° posto per lo stato di salute dell'informazione non è certo Berlusconi, ma è la lottizzazione dei partiti non solo della RAI ma di tutto il giornalismo.
Inoltre si deve ricordare la
scarsa qualità del giornalismo.
La stampa non usa la libertà di cui dispone e nemmeno l'enorme quantità di notizie che adesso la nuova tecnologia mette a disposizione.
Diciamo poi che in italia non si conosce la vera libertà di stampa, visto che l’informazione italiana non ha mai fornito ai lettori una Verità agnostica e pulita da interessi di parte.
In questa repubblica italiana la stampa non informa ma fa propaganda.
Purtroppo non si comprende che il vero nemico della libertà d’informazione è il
conformismo al potere o l'appartenenza politica, una delle più grave malattie croniche
che ci ha regalato la repubblica italiana.
Esistono ancora giornalisti liberi che non appartengono a partiti e che non temono il Potere?
Come uscire da questa empasse?
Secondo me in Italia ci potrebbe essere più democrazia e libertà solo se ci fosse una
nuova classe politica ed un nuovo stato.
Infatti la repubblica - nata dal CLN e dominata da ideologie ormai abbandonate – si è e presto degenerata in partitocrazia, generando poi incapacità, corruzione e lottizzazione, che evidentemente ha anche ucciso la libertà di informazione.
La strada è lunga e in salita, per migliorare la situazione bisogna partire da avamposti intellettuali, morali e politici, sfruttando al massimo internet.
Intanto rifiutiamo l’oligarchia, pretendiamo trasparenza e usciamo dalle logiche partitocratiche.
Ricordo una frase di Re Umberto II:
Con la libertà tutto è possibile. Senza la libertà tutto è perduto.
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rapporto di Reporter senza Frontiere