Vittorio Emanuele III portava alla vittoria l’Italia
.La prima pagina de “La Domenica del Corriere” dopo la Vittoria.
Il 4 novembre 1918, si concludeva vittoriosamente la Prima Guerra Mondiale, che segnava la sconfitta e la conseguente scomparsa degli Imperi Austro-Ungarico e Germanico.
Fu essenziale l’opera silenziosa e tenace di Vittorio Emanuele III, che instancabile percorreva il fronte al fine di rendersi esatto conto della situazione militare e di accertare quali fossero le reali condizioni di vita delle truppe ed il loro morale senza ricorrere ad intermediari.
“Il Re si assunse l’incarico quotidiano di accorrere personalmente ovunque lo credesse necessario” scrisse il Marchese Solaro del Borgo, che gli era stato compagno d’armi e ancora “nessuno con maggiore competenza potè suggerire rinunce e modifiche e deliberazioni di particolare importanza: e nessuno, in conseguenza avrebbe potuto, meglio di quel ch’Egli fece, servire in momenti eccezionalmente delicati gli interessi del Paese, con efficacia della quale la gran massa del Paese stesso ignora e non immagina la portata”.
Le visite del Re sollevavano il morale della truppa, per la quale Egli era diventato il simbolo vivente della Patria.
Ma dove veramente le doti del Sovrano emersero l’8 novembre 1917 al Convegno di Peschiera, allorché seppe esporre la situazione militare con assoluta padronanza e con una assoluta fiducia nel nostro Esercito.
Potè così imporre agli Alleati il proprio punto di vista: la difesa della linea del Piave senza ulteriori arretramenti.
Da quel momento la direzione della guerra ritornò nelle mani del Re e tutti gli Italiani si strinsero attorno a Casa Savoia.
Fermato il nemico, dopo una serie di furiose battaglie il nemico venne ricacciato al di là del Basso Piave nel luglio ’18.
A ottobre l’Italia scatenò l’offensiva finale, poi chiamata battaglia di Vittorio Veneto, che portò all’annientamento dell’esercito austriaco ed alla successiva caduta dell’Impero.
L’Italia grazie alla guida illuminata di Re Vittorio Emanuele III aveva vinto la guerra e conquistato gli ultimi territori ancora sotto la dominazione straniera.
Si compiva così l’Unità d’Italia, realizzata da Casa Savoia attraverso secoli di guerre e di conquiste, unità territoriale, ma soprattutto morale, poiché tutti gli Italiani, senza distinzione di parte o di origine, si erano trovati concordi nell’affrontare i pericoli ed i disagi della guerra.
La repubblica italiana, consapevole dell'importanza della guida di Re Vittorio Emanuele III per la vittoria, ha cercato di snobbare il 4 novembre 1918.
Ecco così la vulgata repubblicana considerare la prima guerra mondiale un massacro, una "vittoria militare" che portò al fascismo, ad altre guerre, ad altri morti ...
Tutto falso, solo propaganda.
In realtà questa festa ci appartiene, fa parte della memoria profonda del Paese.
Attraverso un evento traumatico eppure grandioso - appunto questa Nostra Guerra - gli italiani si sono finalmente sentiti uniti, la vittoria trasformò un paese appena unito in una vera e propria nazione.
Il 4 novembre 1918 ha permesso il compimento del Risorgimento nazionale
In quest’ora solenne ricordiamo i Caduti il cui esempio deve guidare gli italiani.
I Caduti non muoiono sui campi di battaglia e non spariscono nei sacrari, ma soltanto quando sono dimenticati !
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In questo splendido video si ascolta il Bollettino della Vittoria 4 Novembre 1918 dalla voce del Generale Armando Diaz.