martedì, aprile 08, 2008
Incendio al Castello di Moncalieri
Dopo il rogo della Santa Sindone, che si trova nel Duomo di Torino, un altro incendio in una delle torri del Castello di Moncalieri, una delle Residenze Sabaude tutelate anche dall’Unesco.
Tra le stanze più compromesse c'è quella dove fu firmato il Proclama di Moncalieri, nel novembre del 1849: il re Vittorio Emanuele II scioglieva la Camera ed invitava il nuovo Parlamento a ratificare la pace con l'Austria.
Per fortuna il documento storico è salvo, custodito all'Archivio di Stato di Torino.
Le origini del Castello di Moncalieri risalgono al XIII secolo; ampliato nella seconda metà del Quattrocento da Jolanda de Valois e, successivamente, sul finire del Cinquecento da Carlo Emanuele I, il Castello deve l'impianto attuale alle trasformazioni attuate nel corso del XVII secolo da Padre Costaguta ed Amedeo di Castellamonte per volere di Vittorio Amedeo I e Cristina di Francia.
Solo gli ingenui e gli sprovveduti pensano che questi incendi sono stati voluti dal caso o dalla sfortuna.
Guarda caso questi due incendi si sono sviluppati durante una manutenzione, naturalmente voluta e stabilita dalle istituzioni repubblicane.
In teoria tutto in regole, con tanto di permessi e leggi da rispettare.
A questo punto alcune domande.
Come è stato vinta l'appalto?
Chi doveva far rispettate le norme di sicurezza?
Quanto doveva costare?
Come al solito non verranno accertate le cause e le responsabilità, nessuno pagherà nulla, come è anche certo che il Popolo italiano diventerà più povero essendo andati in fumo un pezzo del proprio passato, della storia sabauda e così della nostra Patria.
La Monarchia seppe costruire e lasciò monumenti e palazzi dei quali siamo ancora oggi orgogliosi.
Al contrario la repubblica non ha costruito nulla, se non stadi, lasciati mezzi vuoti.
Lascia sgomenti ed interdetti l'assoluta incapacità, da parte della repubblica, di tutelare e difendere l'enorme patrimonio del passato della nostra Patria.
Si dice chi rompe paga, ma questo non vale per una oligarchia, come appunto lo è la repubblica.
C'è qualcuno che ha mai pagato gli errori compiuti?
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