Continuano le grandi manovre in vista della presentazione della Finanziaria per il 2008 per far quadrare i conti.
Il ministro dell'Economia ha presentato il Libro verde sulla spesa pubblica per riqualificare le spese pubbliche, la parola d'ordine è spendere meglio, eliminando gli sprechi, correggendo i fenomeni di cattivo costume, riducendo i costi della politica.
Breve inciso polemico.
La Commissione tecnica per la finanza pubblica, che ha messo a punto il Libro Verde, costa un milione e 200mila euro all’anno. Lo stabiliscono il comma 474 e seguenti della legge finanziaria di quest’anno
Inoltre il Libro Verde non dà alcuna indicazione sui possibili risparmi di spesa che faranno parte della prossima finanziaria, ma mette in luce come esistano spazi oggettivi per una riqualificazione della spesa pubblica.
Quello che si legge nel libro non è una novità.
Si sa già che la spesa previdenziale italiana sia la più alta dell’area euro: il 14,7% del Pil a fronte di una media del 12,7%. Eppure, questo governo ha eliminato una riforma previdenziale che consentiva la riduzione del costo previdenziale.
E non c’era bisogno di una Commissione tecnica per rendersi conto delle performance del settore pubblico. Quelle italiane sono le più basse d’Europa.
E' noto che gli stipendi degli statali sono cresciuti del 30% in cinque anni: Il 10% in più rispetto ai lavoratori dell’industria, il doppio rispetto all’inflazione....eccetera ...
Andiamo oltre.
Conoscendo l'alta inefficienza, la corruzione, l'enorme burocrazia del sistema repubblicano (stato, regioni, province, comuni ...) evidentemente la riqualificazione della spesa pubblica è un imperativo urgente e ineludibile.
Questa è una strada a senso unico, che deve essere percorsa il più presto possibile perchè solo così è possibile spingere la crescita, elevare il benessere e dare un futuro ai giovani.
Basta leggere il recente libro di Stella e Rizzo La Casta, per capire che spendiamo molto per tenere in piedi una macchina che non produce benefici.
Secondo me questa tendenza virtuosa è possibile solo se si riforma completamente lo stato italiano, è necessario una specie di rivoluzione liberale per riscrivere una nuova costituzione e per instaurare una nuova classe politica .
La verita' e' che il dna della repubblica ( dominata dalla sinistra ) non accetta ideologicamente la possibilita' di diminuire le tasse, perche' interpreta la politica fiscale come metodo punitivo nei confronti di chi osa guadagnare piu' di altri, e la vulgata vuole che sia possibile ridurre le spese indipendentemente dalla pressione fiscale.
Inoltre non si deve dimenticare che i partiti non vogliono ridurre le spese pubbliche perchè sanno che in questo caso perderebbero milioni di voti.
Infatti i politici, per assicurarsi il consenso, hanno comprato milioni di voti, il clientelismo è una tipica abitudine repubblicana.
Lo Stato repubblicano non e' in grado di porsi autonomamente un freno quando si tratta di spendere soldi, e temo che continueranno a dominare l'impotenza di decidere sul serio e dall'altro il solito marketing politico-elettorale a buon mercato.
Se si volesse veramente prendere sul serio il doveroso obiettivo di ridurre la spesa pubblica, bisognerebbe contemporaneamente (1) tagliare spese inutili, (2) diminuire le tasse, (3) impedire un innalzamento dell'indebitamento.
Il problema è che strangolare le spese e snellire il sistema hanno l'inevitabile conseguenza di tagliare una della gambe sulle quali si fonda il sistema repubblicano (l'altra è la propaganda media), e quindi è quasi impossibile che il regime repubblicano possa autocorreggersi o limitare il suo potere.
Tempi sempre più duri ci aspettano ...
Spesa pubblica: Padoa-Schioppa, "Per ridurla spendere meglio"
ROMA - Il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ritiene che per aumentare il contributo del bilancio alla crescita, per ridurre la pressione fiscale, per alleggerire il peso del debito pubblico c'e' solo una strada da seguire: spendere meglio.
"Cio' che lascia a desiderare non e' tanto l'elevato livello della spesa pubblica quanto la qualita' insufficiente rispetto ai bisogni del Paese", scrive Padoa-Schioppa nel "Libro verde sulla spesa pubblica". Secondo il ministro "alcuni risultati possono essere ottenuti con l'eliminazione dello spreco, la correzione di fenomeni di cattivo costume portati alla luce anche di recente, la riduzione dei costi della politica". (Agr)
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