E`da diversi anni che in Italia c’è la tendenza a riscrivere il periodo storico del Risorgimento. Ma perché il Risorgimento è sotto attacco, e perché adesso?
La forza antirisorgimentale, sempre esistita in Italia ma residuale, nel periodo repubblicano si è rafforzata sempre di più, fino a diventare forza trainante dopo la profonda crisi della repubblica. L’attacco al Risorgimento quindi è stato generato dal fallimento della repubblica che, indebolendo la identità nazionale, ha dato slancio e vigore ad un federalismo che rischia di travolgere il nostro Paese.
Oltre a questo fattore interno si deve considerare la globalizzazione.
Uno stato può resistere al cambiamento portato dalla globalizzazione se possiede una forte identità nazionale e perciò l’attacco al Risorgimento - che è il periodo storico durante il quale si realizzò l’Unità Nazionale - è assurdo e controproducente in quanto mina i valori essenziali dell’Unità Nazionale e della Identità e si consegna l’Italia alla definitiva disfatta.
E' necessario inquadrare la situazione in un contesto ampio e complesso.
Mentre nel novecento le forze principali che guidavano lo scenario politico erano il comunismo e capitalismo, adesso sono il globalismo e il localismo.
La fine del comunismo è stato un cambiamento epocale positivo, ma in questo “nuovo mondo”, finalmente libero dalle ideologie, il capitalismo ha potuto agire senza vincoli e controlli, anzi ha addirittura sostituito il ruolo della Politica nel guidare il mondo verso il futuro.
D'ora in poi la società sarà plasmata dalla tensione tra queste due forze: il localismo che difende le identità e gli interessi locali; il globalismo che vuole omologare il mondo.
Purtroppo il localismo italiano prospettato dal federalismo, che normalmente si oppone al globalismo, si muove in direzione opposta e fa da apripista al globalismo.
In Italia si è fatta strada la convinzione che il centralismo dello Stato sia la causa principale della corruzione e della inefficienza della repubblica, e il federalismo è considerato la risoluzione dei danni creati dallo stato centrale.
Questa convinzione è un abbaglio, la corruzione non è conseguenza di uno stato centralizzato, in Italia la corruzione è radicata in tutto il paese, da Nord a Sud e non solo a Roma.
I veri problemi sono altri, a partire dalle istituzioni repubblicane che si fondano sulla lottizzazione, partitocrazia, corruzione.
La Lega ha compiuto l’errore di individuare come nemico da combattere il centralismo, in realtà il centralismo non è la causa dei mali, piuttosto esso è stato generato dalla repubblica che è una oligarchia formata dai partiti. Lo slogan “Basta Roma Padrona” (il centralismo) dovrebbe essere “Basta Repubblica Padrona!”.
Dal teorema che il centralismo sia la causa principale dei mali del nostro Paese, spunta il corollario che discredita l’Unità Nazionale che si è fondata su uno Stato centralizzato per unire un paese diviso da secoli. Inoltre visto che fu la Monarchia a realizzare l'Unità, anch'essa è messa sotto accusa.
In sintesi, si accetta l’idea che il fallimento della repubblica è stato causato dal centralismo dello stato, da questa assunzione si critica l’Unità Nazionale, con la conseguenza di attaccare le forze che la realizzarono, cioè il Risorgimento e la Monarchia.
In senso figurato il capro espiatorio è sempre stato strumento della propaganda. Questa volta il Risorgimento e la Monarchia sono i capri espiatori ai quali attribuire tutta la responsabilità di malefatte e errori della repubblica.
Se i mali del nostro Paese sono causati dal centralismo allora la colpa è della Monarchia.
Cosa c’è di più comodo che scaricare le colpe al nemico di sempre?
Ecco allora che, nonostante siano passati più di 60 anni, assistiamo alla propaganda repubblicana che la mafia, l'arretratezza del mezzogiorno, i mal funzionamenti dello stato sono tutti riconducibili alla Monarchia....che vergogna, che miseria!
La repubblica, che ha ereditato (o rubato?) i valori fondanti del nostro Paese (Unità Nazionale, Patria, Stato), senza chiedere nemmeno scusa, addebita le sue colpe alla Monarchia.
E’ una scorciatoia per evitare le proprie responsabilità e mantenere il Potere, tecnica gia ampiamente usata dopo la seconda guerra mondiale.
Sta di fatto che giungiamo alla sfida del federalismo, completamente impreparati, e nello scempio prodotto dalla repubblica il federalismo leghista e il globalismo alimentano le spinte disgregative del nostro Paese.
Inoltre in questo caos repubblicano, le oligarchie, preoccupate solo ai loro interessi, usano le suddivisioni prodotte dal federalismo per aumentare la lottizzazione e ampliare la oligarchia. Facendo leva su fattori economici, il federalismo divide lo stato (nord-ricco contro il sud-povero), il globalismo vuole un unico Stato Mondiale nelle mani di grandi Gruppi Finanziari.
L’Italia sta diventando il laboratorio dove sperimentare il disegno di cancellare le nazioni per poi assemblare gli “Stati Uniti d’Europa”. Infatti l’Italia è il primo stato europeo che subisce il disegno voluto dal “Materialismo Finanziario” che vuole distruggere le Nazioni e trasformare i popoli in consumatori.
Una cosa è certa : la repubblica ci sta distruggendo.
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