Il risultato del servizio delle 'Iene' (previsto stasera) è diventato un incidente diplomatico ed il
Garante per la Privacy ha deciso di bloccare il servizio televisivo della trasmissione di Italia1.
Come noto, dal test antidroga effettuato "a sorpresa" su 50 deputati, sembrerebbe che un deputato su tre fa uso di sostanze stupefacenti, per la maggior parte cannabis, ma anche cocaina.
Mentre si discute sulla validità del test, e se ci siano o meno gli estremi per imputare agli inviati la violazione della privacy,
a Montecitorio domina la confusione e la strumentalizzazione politica.Alcuni sono contenti di avere partecipato al programma e si augurano che "sia l'occasione di un dibattito contro l'ipocrisia del proibizionismo", altri querelano la trasmissione "pur non avendo niente da nascondere", altri ancora invitano le Iene a trasmettere in onda il servizio.
Forse il metodo usato dalle iene è stato poco ortodosso ma mi chiedo :
perche' poi bloccare la messa in onda del filmato di una notizia gia nota? Al limite si poteva stoppare la diffusione della notizia.
Anche se non sono convinto,
rispetto la decisione del garante per la Privacy, ma a questo punto mi chiedo
perchè si difendono gli onorevoli mentre in altre occcasioni non si è fatto altrettanto?.La privacy vale solo per i politici?Ricordo il caso del principe
Vittorio Emanuele di Savoia, dove ci sono state
palesi violazioni della legge sulla privacy, come le intercettazioni telefoniche pubblicate nei giornali e televisioni.
Il Garante della Privacy non ha mai notato che in questa repubblica molte persone sono state sottoposte a linciaggi morali ?Cosa ha fatto finora il Garante della privacy per tutelare i cittadini italiani ?Il servizio : «Un onorevole su 3 fa uso di sostanze stupefacenti»
Droga alla Camera, stop a servizio delle Iene
Il garante per la privacy vieta di mandare in onda il test condotto su 50 onorevoli: «È stata violata la privacy»
ROMA - Il garante per la Privacy ha deciso di bloccare il servizio delle «Iene» sul test antidroga effettuato su 50 deputati. Il servizio, che dimostrerebbe l'uso di sostanze stupefacenti da parte di un onorevole su tre, doveva andare in onda stasera. Ma aveva scatenato una serie di polemiche.
LE REAZIONI - Il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, aveva parlato di «pessima trovata pubblicitaria. L'attendibilità di questa specie di esperimento scientifico è equivalente allo zero». Parere opposto dal segretario dei Radicali Italiani, Daniele Capezzone: «Ancora complimenti a 'Le iene' - aveva detto -. Niente complimenti, invece, ai finti stupiti, ai finti indignati, ai 'caduti dalle nuvole', ai 'Cappucetto Rosso' che fingono di non sapere e non vedere. Adesso, c'è una cosa seria che la politica può fare, ed è depenalizzare il consumo».
PRIVACY - Daniela Santanché, di Alleanza Nazionale, aveva dichiarato che «o quella delle Iene è una burla, o altrimenti deve intervenire il presidente della Camera, Bertinotti, rimasto finora in un silenzio assordante. Trovo che questa cosa sia inaccettabile; stiamo diventando Il Grande Fratello. Io sono anche una madre e l'idea che possa essere sospettata di fare uso di droga è un'idea che mi dà profondamente fastidio. In questo caso non si è rispettata quella che è la tutela della propria privacy». Per il capogruppo della Lega Nord, Roberto Castelli, si tratta di «una ennesima dimostrazione di questi tempi barbari e decadenti: è barbaro e decadente chi consuma droga, ma lo è anche chi ha avuto l’idea di questa indagine con i tamponi». Usa l'ironia il capogruppo vicario della Dc alla Camera dei deputati, Giampiero Catone, che giudica «interessante il drug wipe usato nel servizio della trasmissione televisiva. Non escludo - prosegue - l'ipotesi di una proposta di legge antidoping per essere applicata semmai dopo aver discusso e votato provvedimenti importanti come la legge finanziaria. Bisognerebbe far eseguire questo test, assieme a quello dell'etilometro, come avviene in altri Paesi europei e anche in alcuni comuni d'Italia.
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