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venerdì, luglio 28, 2023

Messaggio principe Reza Pahalvi

Messaggio del principe Reza Pahalvi, in occasione del 43° anniversario della morte dello Scià dell'Iran

27 luglio 1980

In occasione del 43° anniversario di suo padre, Scià dell'Iran, il Principe Pahalavi ha inviato un messaggio a tutti il popolo iraniano, nel quale ha ricordato i due sovrani dell'Iran, Reza Shah il Grande e Mohammad Reza Shah, che riuscirono a creare un paese inclusivo, coinvolgendo tutti, indipendentemente dalla loro origine, religione e opinioni politiche, nella costruzione dell'Iran. 

Il principe ha sottolineato la grave situazione attuale dell'Iran, sotto il regime repubblicano, dove molti iraniani preferiscono scappare dal loro paese, ma continua ad essere orgoglioso dei giovani che prima o poi riusciranno a riprendersi dell'Iran e ricostruirlo.

Ecco il messaggio del Principe Pahalavi :

Durante il loro regno, Reza Shah il Grande e Mohammad Reza Shah cercarono di creare un Iran che appartenesse a tutti gli iraniani. Hanno cercato di utilizzare tutte le élite e gli intellettuali del paese indipendentemente dalla loro origine, religione e opinioni politiche per costruire l'Iran. Era basato sulla  visione e convinzione che molti funzionari del regno Pahlavi fossero tra l'élite del periodo Qajar. Ed è stato in linea con il massimo utilizzo delle capacità umane del paese che mio nonno e mio padre hanno aperto la strada alla presenza delle donne nella società e nella politica ed hanno portato metà della popolazione iraniana fuori dall'isolamento e dall'ostruzionismo. Quello che dovremmo imparare da Reza Shah e Mohammad Reza Shah è di preferire gli interessi dell'Iran a quelli personali e di gruppo.

Nel suo diario di viaggio dopo la liberazione del Khuzestan, Reza Shah desiderava vivere abbastanza a lungo da rendere quella patria "attraente e cara" così prospera che anche coloro che non hanno amore per la patria preferirebbero viverci piuttosto che vivere "all'estero". Sia mio nonno che mio padre, insieme ai loro amici produttori di Iran, hanno cercato con diligenza e compassione di realizzare questo sogno e hanno costruito un Iran che pochi iraniani erano disposti a lasciare prima della tragedia di Khanmansoz nel 1957.

Ora, Reza Shah e Mohammad Reza Shah non sono in grado di vedere cosa ha fatto la Repubblica islamica alla loro "attraente e cara patria" che persino i figli e le persone a carico dei leader di questo regime preferiscono vivere "all'estero" piuttosto che essere in Iran, nonostante avere molti affitti.

Reza Shah e Mohammad Reza Shah, se ci fossero oggi, sarebbero orgogliosi dei giovani coraggiosi e ben informati dell'Iran. Giovani che, imparando dal passato e con determinazione patriottica, vogliono riprendersi l'Iran e ricostruirlo; L'Iran che appartiene di nuovo a tutti gli iraniani e che tutte le élite e le forze capaci del paese, indipendentemente da discendenza, genere, credo e visione politica, dovrebbero essere utilizzate nella sua ricostruzione. Sono sicuro che il domani dell'Iran sarà migliore del suo passato facendo affidamento su questi giovani.

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Lo Shah Mohammad Reza Pahlavi è morto di cancro mentre era in esilio ad Al Cairo (Egitto), 17 mesi dopo aver lasciato il suo Paese in seguito alla rivoluzione islamica. Lo Shah Mohammad Reza Pahlavi, un tempo venerato, era fuggito dall'Iran nel gennaio 1979 di fronte alla rivolta, dopo un regno di 37 anni in cui sognava di rendere il suo paese la 5° potenza mondiale entro il 2000.

Purtroppo il suo esilio aprì la strada al ritorno dalla Francia, il 1° febbraio 1979, dell'Ayatollah Ruhollah Khomeini ed alla creazione della repubblica islamica. Il tribunale islamico condannò a morte in contumacia nel giugno del 1979 sia Pahlavi che l'imperatrice Farah, mentre agli altri esponenti della famiglia fu interdetto l'ingresso.

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Dopo aver soggiornato in diversi paesi nel giro di pochi mesi, - Marocco, Bahamas, Messico, Stati Uniti e Panama - si rifugiò in Egitto, l'unico paese che si dichiarò disposto ad ospitarlo, accolto dal presidente Sādāt. 

Mohammad Reza Pahlavi non sopravvisse molto ed infatti morì l'anno dopo, nel luglio del 1980, per complicazioni di una macroglobulinemia di Waldenström, un tipo di tumore affine al linfoma non Hodgkin, di cui soffriva da anni. 

Il funerale di stato in Egitto si svolse il 29 luglio, durante il quale fu eseguito l'inno dell'Iran imperiale e la bara, drappeggiata con la bandiera iraniana, su una carrozza trainata da sei cavalli, raggiunse la moschea Al-Rifai.  Davanti alla moschea, Sadat e i due figli dello Shah, Reza Ciro e Ali Reza, accompagnarono il corpo nella camera funeraria, con i classici 21 colpi di cannoni sparati dalla piazza.


William contro la resistenza antimicrobica

Il principe del Galles si impegna contro la resistenza antimicrobica

25 luglio 2023

Sua Altezza Reale il principe del Galles ha assunto un nuovo patrocinio sostenendo The Fleming Centre, per affrontare la resistenza antimicrobica.

Con un comunicato stampa Kensington Palace ha annunciato che il principe William è diventato  patrono di "Fleming Centre", un nuovo progetto che opererà presso l'Ospedale Santa Maria di Paddington, a Londra. Il suo obiettivo ambizioso è quello di affrontare la resistenza antimicrobica.

La resistenza antimicrobica è una minaccia crescente per la salute pubblica in tutto il mondo. Si verifica quando i microrganismi, come batteri, virus e funghi, sviluppano una resistenza agli antibiotici ed antimicotici, cioè questi farmaci diventano inefficaci e le infezioni. Questo fenomeno è principalmente attribuito all'uso eccessivo e improprio degli antibiotici, sia nella medicina umana che in quella veterinaria, nonché alla mancanza di nuovi antibiotici in fase di sviluppo.

Fleming Centre, intitolato in onore del famoso scienziato Sir Sanford Fleming, che scoprì la penicillina nel 1928 proprio presso lo St. Mary's Hospital di Paddington. Adesso anche grazie al sostegno del principe William, e con la collaborazione tra l'Imperial College London e l'Imperial College Healthcare NHS Trust, il Fleming Centre è destinato a cambiare il corso della storia e a salvare milioni di vite umane.

In un post sui social media, il principe William ha affermato : "Oltre un milione di persone all'anno muoiono a causa della resistenza antimicrobica. Fleming Center guiderà un movimento globale per affrontarlo. Sono orgoglioso di diventare Patrono dell'appello per creare questo centro vitale, che istruirà, ispirerà e catalizzerà l'azione per risolvere questo problema."


Masako premia le infermiere

L'imperatrice Masako alla cerimonia di premiazione della medaglia Florence Nightingale

27 luglio 2023

Sua Maestà l'imperatrice Masako del Giappone, accompagnata dalla principessa Hanako di Hitachi e dalla principessa Nobuko di Mikasa, ha partecipato alla cerimonia di premiazione della medaglia Florence Nightingale all'Hotel Principe di Tokyo. 

L'Imperatrice Masako ha consegnato le medaglie alle infermiere Miki Takahara, Tomoko Kusama e Setsuko Imamura. 

La medaglia viene assegnata agli infermieri con risultati eccezionali in tutto il mondo. L'imperatrice Masako è la presidente onoraria della Società della Croce Rossa giapponese.

Florence Nightingale, nata a Firenze, 12 maggio 1820 era un'infermiera britannica nota come "la signora con la lanterna". È considerata la fondatrice dell'assistenza infermieristica moderna, in quanto fu la prima ad applicare il metodo scientifico e propose inoltre un'organizzazione degli ospedali da campo.