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mercoledì, novembre 12, 2008

La repubblica si allontana dalla democrazia

Il parlamento algerino ha approvato una legge di modifica della Costituzione che, elimina il limite di due mandati per il presidente della repubblica. Grazie a questa modifica l’attuale capo dello stato Abdelaziz Bouteflika, in carica dal 1999, pone una sicura ipoteca sulla sua rielezione.

Quello che avviene in Algeria non è un caso isolato, e non è solo un allineamento ad altre repubbliche africane, piuttosto la carica di presidente a vita succede in molte repubbliche in tutto il mondo.
Ecco alcuni esempi:
- In Tunisia dine Zine el Abi Ben Ali è al potere dal 1987
- l’Egitto dal 1981 è guidato da Hosni Mubarak.
- la Libia con Muammar Gheddafi è presidente dal 1969
- nello Yemen Alì Abdallah Saleh presidente dal 1978
- in Siria la famiglia Assad è al potere dal 1971 (prima il padre Hafez e ora il figlio Bashir)
- Korea del Nord (Kim Il Sung 1948-1994, Kim Jong II dal 1994)
- a Cuba Fidel Castro dal 1976 al 2008 (adesso il fratello Raúl Castro)
...
Anche negli Stati Uniti d'America i presidenti passano da padre a figlio (Kennedy, Bush ... dal marito alla moglie con Clinton?)

Visto che in molte repubbliche la carica dei presidenti va ben oltre il periodo del mandato (in genere 5 anni), questa tendenza dovrebbe far riflettere.
Già so l'immediata replica di un repubblicano : sempre meglio un presidente a vita piuttosto che un Re a vita.
Non è la stessa cosa.
In una Monarchia il sovrano regna e non governa e quindi un Re eventualmente non adatto, in ogni caso, non danneggia il resto del sistema.
Al contrario in una repubblica un presidente corrotto o incapace porta dei danni irreversibile a tutto lo stato in quanto il presidente è il punto di riferimento di tutto il mondo politico.

Inoltre le monarchie si adattano ai cambiamenti della società, rimanendo sempre stati democratici, invece gli ordinamenti repubblicani involvono ripiegandosi alla presidenza a vita per poi diventare delle dittature.

Insomma, la Monarchia è sempre preferibile alla repubblica!!!

Così anche la repubblica algerina si allontana dalla democrazia

Per l’Algeria è un grande passo indietro, mentre per il suo presidente, Abdelaziz Bouteflika, è indubbiamente un successo. Ieri il Parlamento di Algeri ha adottato la revisione dell’articolo 74 della Costituzione, che pone il limite di due mandati per l’elezione del capo dello Stato. Bouteflika, dal 1999 alla guida del paese, potrà quindi ripresentarsi per la terza volta il prossimo aprile, quando in Algeria si svolgeranno le presidenziali.

L’emendamento è passato con 500 voti a favore su 529. Otto gli astenuti e ventuno i contrari, tutti membri di partiti d’opposizione.Ma se Bouteflika pone una sicura ipoteca sulla sua rielezione, per l’ordinamento politico algerino è una grave involuzione. L’Algeria si è allineata alle altre repubbliche del nord Africa, dove la carica di presidente è ‘a vita’.
Basta guardare i numeri: in Tunisia Zine el Abidine Ben Ali è al potere dal 1987, mentre l’Egitto dal 1981 è guidato da Hosni Mubarak. E’ la Libia però a detenere il record, con Muammar Gheddafi ‘presidente’ dal 1969.

Nel resto del mondo arabo non va meglio, come nello Yemen di Alì Abdallah Saleh (in carica dal 1978) e in Siria con gli Assad al potere dal 1971, prima il padre Hafez e ora il figlio Bashir.
L’Algeria è l’ultimo esempio di quello che preoccupa gli esperti mediorientali: mentre le monarchie compiono piccoli passi verso la democrazia (si pensi ad alcuni regni del Golfo Persico che hanno introdotto il suffragio universale), gli ordinamenti repubblicani involvono ripiegandosi sulla presidenza a vita.

ilfoglio

lunedì, novembre 10, 2008

ONU repubblica democratica del congo


Nella parte orientale del Congo avviene la più grande catastrofe umanitaria dei tempi moderni: un milione di persone uccise, i superstiti tenuti in ostaggio, una generazione di bambini che non ha mai sorriso.
I bambini soldato, vestiti con la divisa verde del presidente Kabila, il kalashnikov sulle spalle e l’elmetto in testa, imparano presto a uccidere e a essere uccisi.
A Goma tutti si chiedono se conviene Vivere o Morire?
È un conflitto tipicamente africano, lotte tra razze e clan dove tutte le fazioni in campo commettono gravi crimini ai danni della popolazione.

Ma la parte più sconvolgente è che l’Onu, l’Occidente, le potenze, non se ne sono accorti
I poveri africani da tempo hanno capito che l'ONU serve a nulla,
la gente viene letteralmente macellata e la Monuc (la Missione dell’ONU in Congo) non li aiuta, ormai i contingenti Onu sono accusati pesantemente dalla gente.
Mascalzoni non hanno fatto nulla per evitare la guerra - urla una giovane donna, Maoro Frassine -. La mia casa è stata saccheggiata. Ho perso tutto; non ho più niente.
corrieredellasera

D'accordo che il compito dell'Onu è molto difficile, ma mancano gli ordini, i mezzi , la volontà politica .... a già lì non c'è petrolio, gas, denari ...

Adesso le Nazioni Unite lanciano l'allarme sul pericolo che il conflitto possa estendersi
larepubblica
Non potevano svegliarsi prima ?

Cosa serve l'ONU ?

Alla fine mi sia concesso una considerazione un pò polemica e che, forse, stona con la drammaticità della situazione.
Può sembrare una beffa, ma migliaia di persone muoiono in un paese che si definisce repubblica democratica.

A nulla sono valse le elezioni presidenziali e legislative del 2006 e a nulla è servito l'intervento della Nazioni Unite.

Si rafforza sempre più l'idea che la repubblica e democrazia sono più che altro gusci vuoti o vestiti affascinanti utilizzati dai regimi (alle volte dittature) per nascondere la realtà.

sabato, novembre 08, 2008

Muro di Berlino


Il muro di Berlino è esistito dal 13 agosto 1961 fino al 9 novembre 1989, quando finalmente cadde.

La legge prevede, in occasione di questa giornata, di organizzare cerimonie ufficiali ed approfondimenti nelle scuole per illustrare il valore della democrazia e della libertà e per evidenziare gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti.
Legge 15 Aprile 2005 n° 61, ha istituito il Giorno della Libertà, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.

Perché questo silenzio da parte delle istituzioni repubblicane?
Secondo me, la fine dell'oppressione comunista è una ricorrenza molto scomoda per la repubblica italiana.
Infatti la costituzione repubblicana è stata scritta anche dai comunisti e quindi la vulgata repubblicana cancella gli orrori compiuti dai comunisti.

A queso punto mi assilla una domanda.
Non è che si dimentica questa importante anniversario (Giorno della libertà) per togliere dall'imbarazzo la repubbica, ed in particolare napolitano che a questo punto dovrebbe parlare sul comunismo?

link
gli-ungheresi-non-vogliono-napolitano