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martedì, marzo 11, 2008

Scuola della repubblica


Un’indagine condotta dal Ministero della Pubblica Istruzione rileva che nelle superiori solo 3 studenti su 10 non hanno avuto debiti.

Ciò significa che il 70% degli allievi , pari a circa 2 milioni di studenti, hanno riportato almeno una insufficienza e in media ogni ragazzo e’ andato sotto la sufficienza in quattro materie.

Inoltre la situazione è ancor più drammatica negli istituti professionali dove gli insufficienti sono ben 8 su 10.
Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza culturale, ci sono molti (troppi) ragazzi con gravi lacune con la conseguenza che i corsi rischiano di essere un duplicato della lezione impedendo un completo svolgimento dell'insegnamento.

In questa situazione drammatica non basta una riqualificazione della docenza per migliorare l’Istruzione ma occorre una rivoluzione culturale e sociale.
I dati dimostrano che ci troviamo di fronte ad un forte decadimento del livello educativo nella scuola Italiana.

Il motivo principale di questa debacle è dello stato repubblicano che ha demolito i valori morali e comportamentali sui quali fino ad alcuni decenni fa si basava la società italiana.

La repubblica ha distrutto tante cose valide con altre false, spesso anche senza proporre delle alternative.
L'educazione dei ragazzi era basata su alcuni assi portanti, la famiglia, la scuola e la chiesa.
La famiglia l'abbiamo sacrificata al dio denaro, adesso il padre e la madre lavorano con il risultato che non si ha più il tempo di seguire i figli.
Inoltre abbiamo indebolito la famiglia tradizionale con il divorzio e favorendo altri tipi di famiglia che non fanno certo crescere bene i bambini.
La scuola è nelle mani di insegnanti incapaci e comunque meno educatrice rispetto al passato, e siamo arrivati al punto che se un alunno indisciplinato riceve una nota l'insegnante rischia di essere denunciato dai genitori.
L'insegnamento della Chiesa l'abbiamo relegata ai margini, sostituita da uno stato corrotto ed inefficiente.

Adesso i ragazzi crescono con modelli sbagliati, senza dialogo e senza valori.
E’ conclamato che lo stato repubblicano è inefficiente ed incapace e quindi anche i tentativi di riformare la scuola hanno peggiorato la situazione, ed inoltre i governi che si sono succeduti hanno distrutto le riforme precedenti aumentando confusione.

Secondo me la scuola è peggiorata per la fortissima presenza della propaganda repubblicana che ha politicizzato quasi tutto.
L'insegnamento è filtrato e controllato dal regime repubblicano, la scuola è diventato il mezzo con il quale il regime ha plasmato la cultura e la società.
Senza meritocrazia, appiattimento totale, falsi principi e valori, questi sono i frutti della repubblicana.

Perché meravigliarsi del bullismo, del decadimento del livello educativo in Italia quando la scuola è controllata e gestita da uno stato così corrotto ed inefficiente?


Superiori, risultati del primo quadrimestre: 2 milioni di studenti (il 70% degli iscritti) hanno riportato 8 milioni di insufficienze
Fioroni: uno sforzo straordinario per aiutare a recuperare
l 70,3% dei ragazzi che frequentano le scuole superiori hanno riportato una o più insufficienze al termine del I quadrimestre 2008: in media ogni ragazzo ha riportato insufficienze in quattro materie. Questi sono alcuni dei dati rilevati da un’ apposita indagine campionaria, condotta in questi giorni dall’Ufficio studi del Ministero sul 40% delle scuole.

Il 70,3% degli studenti, in sede di scrutinio, ha riportato almeno una insufficienza tra le diverse discipline. Questo valore corrisponde a circa due milioni di studenti.

Studenti con insufficienze per 100 scrutinati

Liceo Classico 57,6
Liceo Scientifico 61,9
Licei socio-psico-pedagogici 57,6
Liceo Linguistico 67,4
Istituto tecnico 76,4
Istituto professionale 80,0
Istruzione artistica 73,8

TOTALE 70,3

Mediamente sette alunni su dieci registrano almeno un’insufficienza, valore di per sé alquanto negativo, che diventa drammatico negli istituti professionali dove gli “insufficienti” sono ben 8 su 10. E’ come se in una classe (ad es. di 24 alunni) solo 7 di questi riportassero risultati positivi (e solo 5 negli istituti professionali).

L’indagine ha rilevato che dovranno essere superate circa 8 milioni di insufficienze: in media ogni studente dovrà recuperare quattro debiti.

La disciplina dove sì è registrato il maggior numero di insufficienze è la matematica con il 62,4% dei casi, con valori negativi in tutti i tipi di scuola.

Il numero di insufficienze rimane costante a prescindere dagli anni di corso: solo in quinta si nota una lieve riduzione (65%), ma rimangono significative le carenze in materie come la matematica (60,9%), e l’italiano che nei tecnici ed i professionali è di circa il 40%.

“I dati del primo quadrimestre – ha commentato il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni - dimostrano quale lavoro straordinario la scuola debba mettere in atto perché entro giugno si recuperino il più possibile queste insufficienze. Sono numeri che, oltre a far chiarezza, illustrano anche lo sforzo che alunni e docenti saranno chiamati a fare nei prossimi mesi in quanto, a fine anno, di solito le insufficienze si dimezzano. E’ del tutto evidente comunque che ci troviamo di fronte ad un problema serio ed è questo il motivo per il quale è stata data priorità assoluta, anche in termini di risorse economiche, alle azioni per supportare l’impegno delle scuole”.

pubblica istruzione

martedì, marzo 04, 2008

martedì, febbraio 12, 2008

napolitano burocrate europeo

Un capo di stato dovrebbe essere molto prudente nel parlare, in particolare in tema di politica estera, anche perché non mi risulta che il presidente della repubblica abbia poteri di indirizzo in politica.

Lo scorso 11 febbraio nel corso della Lectio Magistralis svoltasi a Trento, il presidente della repubblica ha detto che È indispensabile che il nuovo Trattato europeo di Lisbona entri in vigore l’anno prossimo, prima delle elezioni per il Parlamento di Strasburgo ed ha sollecitato l’Italia a ratificare il Trattato europeo di Lisbona anche in questa fase elettorale e criticando, con impliciti riferimenti, Paesi come la Gran Bretagna.

Non sono un costituzionalista ma so che un presidente deve evitare di fare politica e quindi napolitano, spingendo i politici a non indugiare nel ratificare la Costituzione europea, e’ andato ben oltre le sue prerogative, ed inoltre non puo’ certo permettersi di criticare le scelte politiche di altri Stati.

Ricordo che il regime repubblicano ha deciso di giungere all'Unione Europea via parlamentare e senza consultare gli italiani, al contrario di quello che hanno fatto altri paesi, come la Francia ed Olanda.
Io penso che il metodo parlamentare è una scorciatoia che avvalora la tesi del deficit di legittimità del sistema istituzionale europeo e nonche’ la mancanza di una effettiva democrazia della repubblica italiana.

Nonostante la classe politica e la grande imprenditoria lodano gli effetti positivi dell'Unione Europea (e mi chiedo se sia proprio vero ..), gli italiani non sono per nulla soddisfatti dell’unione europea, l'euro ha indebolito il loro potere d'acquisto, e l’entusiasmo europeo e' ormai solo un ricordo.
Ritengo che solo un referendum popolare può garantire la democrazia in Europa e quindi il trattato europeo dovrebbe comunque sempre passare al vaglio del corpo elettorale.
Purtroppo in Italia non è stato così ed ora napolitano addirittura ritiene che si debba procedere alla ratifica del Trattato di Lisbona anche se le Camere sono sciolte.

Napolitano (come precedentemente ciampi) spinge i politici ad essere europeisti ad ogni costo, e percio’ svolge un ruolo politico di primo piano che è in contrasto con la costituzione.
Ci risiamo con la solita doppiezza della costituzione repubblicana.
La repubblica considera il capo di stato la persona apolitica e superpartes, mentre in realtà è un politico, per mestiere e passato, imposto dai partiti ( se non addirittura solo dalla maggioranza) al quirinale che continua ad influenzare la classe politica.

L’ultima dichiarazione di napolitano dimostra che il Parlamento è una variabile dipendente invece che l’espressione del popolo sovrano.
Infatti non conta il consenso dei cittadini e napolitano formalizza apertamente la dittatura dei burocrati di Bruxelles e cioe’ che l'Italia e gli Italiani soprattutto, non hanno voce in capitolo nelle decisioni che riguardano il loro futuro.
Napolitano e’ sempre un comunista non solo perche’ non ha mai ripudiato il passato, ma anche perche’ con l’ultima dichiarazione sembra eseguire gli ordini della nomenklatura di bruxelles tanto simile al politburo sovietico.