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mercoledì, marzo 18, 2020

Messaggio del Principe Reza Pahlavi

Messaggio del Principe Reza Pahlavi ed accusa il regime

18 marzo 2020

Con un messaggio il Principe Reza Pahlavi accusa il regime illegittimo dei mullah di essere responsabile di non aver preso alcuna misura per fermare la diffusione del virus Covid-19.

Inoltre il principe Reza Pahlavi ha chiesto agli iraniani di dare prova di solidarietà, ed all'esercito ed alla amministrazione di essere patriotti verso i più colpiti.

Ecco il messaggio :

Cari compatrioti,

Oggi condivido con voi questo messaggio in uno dei momenti più critici della storia della nostra nazione. Le enormi crisi che hanno colpito la nostra gente, nelle ultime settimane, hanno dovuto affrontare una crisi ancora più terrificante: una biologica.

Complicando ulteriormente le attuali crisi politiche, militari, nucleari, economiche, morali, finanziarie e di benessere pubblico, l'attuale crisi biologica sta spingendo la nostra nazione verso un collasso. Il principale ostacolo alla prevenzione e alla riparazione di queste crisi è il regime stesso.

Cari compatrioti,

Uno stato è fallito quando:
Non è in grado di fornire i servizi pubblici più elementari;
Manca di legittimità;
Soffre di crisi economiche senza fine;
Sta affogando nella corruzione pervasiva;
E infine, quando manca la capacità di stabilire relazioni sane e normali con altri paesi.

Cari compatrioti,
La cosiddetta "Repubblica islamica" è, nella sua interezza, uno stato fallito. Ad esempio, i suoi rapporti consolidati con altre nazioni rendono impossibile qualsiasi forma di assistenza utile e tempestiva. A tali impasse, l'inefficienza cronica del sistema e la diffusa corruzione dei suoi funzionari peggiorano la situazione.

Il paese è ai margini dell'abisso. Qualsiasi aspettativa di un cambiamento nel comportamento da parte del parassita che si è attaccato alla vita del paese non è solo futile ma anche pericolosa.
Non abbiamo altro modo che la formazione e l'unificazione del cittadino libererà l'Iran da questo parassita.

Cari compatrioti,
Noi, uniti dalla nostra volontà nazionale, siamo la nostra fonte di sostegno più affidabile.

E' stata la volontà delle persone durante le grandi inondazioni ad aiutare i bisognosi. E' stata la volontà della gente che portò le grida nel mondo durante la rivolta del mese di Aban. La persona ci aiuterà nell'attuale crisi, sotto forma di equipe mediche, personale di supporto e reti di studenti spontanee, e nonostante le bugie e l'accaparramento del regime che diffondono consapevolezza e sostegno, richiedendo assistenza da organismi internazionali e che disinfetta e mette in quarantena. Nell'attuale crisi, proprio come in quelle precedenti e in corso, è la tua volontà che hai che impedirà queste crisi. Ed è la tua volontà che impedirà la finale crisi terribile. È questo, la tua volontà nazionale, che sarà in grado di porre fine all'attuale miseria.

Autorizzandoci a vicenda, dobbiamo tutti riconoscere l'urgenza di formare questa volontà nazionale. A eliminerà l'infezione principale.

Cari compatrioti,
La nostra giornata diventerà nuova quando il parassita che si è attaccato alla vita del nostro popolo e della nostra patria viene sradicato dal nostro suolo. La nostra giornata sarà resa nuova quando la nostra determinazione nazionale verrà riportata al suo giusto posto. Non sarà la prima volta nella nostra storia che la nostra nazione sorgerà proprio da questa terra. Sorgerà dal cuore di coloro che attraversano i livelli dell'esercito e dei servizi amministrativi che sono solidali con il popolo ed hanno preoccupazioni e obiettivi patriottici. Come uno dei soldati della nazione, non ho mai e non trascurerò mai la mia responsabilità di combattere e dare forma a questa nazione.

Cari compatrioti,
Quest'anno non festeggio il nuovo anno. Quest'anno, sia nella mia solitudine che con la mia famiglia, penso a quegli iraniani che hanno perso la vita. Un giorno che non è nuovo e non consente la gioia.

Quest'anno onorerò un momento di silenzio nella memoria di tutti coloro che hanno dato la vita. Un silenzio per le recenti vittime dell'epidemia, per il Sistan colpito dalle inondazioni, per i Kolbar del Kordestan, per le infermiere e i dottori, per quelli uccisi nel movimento del mese di Aban, per i passeggeri degli aerei di linea ucraini. Un silenzio per il dolore che è al contempo nazionale e lo condiviso alla svolta di questo anno nero.

Un silenzio dal profondo dei nostri cuori ed anime per la rinascita del nostro spirito nazionale. 
Un silenzio rivelatore. Un silenzio nazionale.

Lunga vita all'Iran