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martedì, giugno 16, 2009

Il figlio dello Scià parla dell'Iran


Il figlio dell’ultimo Scià di Persia ha detto che osservando la grande folla per le strade contro la contestata rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad, si vedono gli echi della Rivoluzione islamica del 1979 che rovesciò suo padre.

Il principe ereditario Ciro Reza Pahlavi, che vive in esilio a Washington, ha detto alla CNN : Credo che il clima che si vede oggi in Iran non è dissimile dal regime di mesi fa.

Pahlavi ha fatto appello ai leader occidentali, in particolare al Presidente Barack Obama, di "dimostrare solidarietà" con gli iraniani, la situazione del suo paese assomiglia all’europa dell’est dell’era sovietica.

"Credo che qualsiasi segnale diverso da questo sarà uno schiaffo alla nazione", ha detto Pahlavi.

Pahlavi fa appello ad una posizione di forza da parte del Presidente Barack Obama, che ha parlato di riconciliazione con l'Iran, dopo tre decenni di ostilità.

"Voglio cogliere questa occasione per dire al presidente che questo è un momento cruciale - a nome dei miei compatrioti e milioni di persone che girano nel mondo - e dico a questo presidente di non abbandonarci".

Pahlavi, il padre, Mohammad Reza Pahlavi, lasciò l'Iran nel gennaio 1979, dopo più di un anno di proteste che paralizzarono il paese.

Lo Shah morì a Il Cairo, un anno dopo, dopo che era stato uno stretto alleato degli Stati Uniti. Ogni giorno la sua agenda era di migliorare il ruolo delle donne ed indebolire il potere del clero.

Il figlio dello Scià - che ha dichiarato di non insistere alla restaurazione della monarchia - ha affermato di voler aiutare i manifestanti.

Mi piacerebbe aiutare tutti per raggiunge una vera libertà sotto un sistema democratico secolare in cui ci sia una vera separazione della religione dal governo, ha detto.

Le autorità delle elezioni dell'Iran, alcune ore dopo i sondaggi chiusi Venerdì scorso, avevano previsto la vittoria di Ahmadinejad, esasperando i sostenitori del moderato ex premier Mir Hossein Mousavi.

Shah's son sees echoes of 1979 in Iran