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sabato, dicembre 20, 2008

Tangentopoli della repubblica

Destano sconcerto gli avvenimenti politici - giudiziari in Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Toscana, dalle quali si evince che Tangentopoli non è finita.

Io però non mi meraviglio che questi fatti accadano, anzi mi stupisce chi lo si scopra solo adesso, la novità è che finalmente anche la sinistra è coinvolta, la quale finora era riuscita arrogantemente a considerarsi la parte politica migliore.

La politica a tutti i livelli è malata, come la pubblica amministrazione, la magistratura, l’imprenditoria, i sindacati .... tutte le istituzioni.

D’altronde si vive sulla propria pelle la corruzione, il clientelismo, l’inefficienza di uno stato completamente da abbandonare e da rifare.
Ad esempio te ne accorgi quando vedi i lavori pubblici realizzati, fatti male e già disastrati appena finiti, te ne accorgi come vengono sprecati i soldi pubblici. Tangentopoli è anche il dover fare i conti con una burocrazia che soffoca i cittadini, Tangentopoli è l’ignoranza e l’incapacità degli amministratori e dei politici oppure quando capisci che le forze dell’ordine fanno finta di non vedere ciò che invece tutti vedono.

La corruzione è talmente radicata che regola il funzionamento della repubblica, ed in questa situazione tutti devono pagare il pizzo allo stato per ottenere i propri giusti diritti od interessi.

La bufera giudiziaria che ruota attorno alla figura di Alfredo Romeo non si ferma a Napoli e travolge molti politici. Infatti Romeo, si è avvalso di amicizie politiche bipartisan. Arrestato all’epoca di Mani Pulite, uscì dal carcere dopo pochi giorni accusando i politici dell’epoca di avergli estorto del denaro, venne condannato in appello con l’accusa di corruzione a 2 anni e sei mesi. La sentenza però non è mai stata definitiva e nel 2000 è stata prescritta in Cassazione.

La Romeo Immobiliare era diventato snodo fondamentale degli appalti non solo a Napoli ma in molte città come Milano, Venezia, Roma.
Come hanno accertato gli inquirenti, il gruppo Romeo ha una rete di relazioni molto capillare, arrivando anche alla manutenzione del Quirinale, del Senato e del ministero dell’Economia.
lastampa

Ora se addirittura la manutenzione del Quirinale – tra l'altro i costi della gestione del palazzo presidenziale sono top secret - è affidata ad imprenditori accusati di corruzione, mi fa pensare ad una battuta sgradevole ma che rappresenta l'oligarchia di questa repubblica : il più pulito ha la rogna.

Fino a quando gli italiani sopporteranno tutto questo?