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martedì, settembre 09, 2008

8 settembre

Come ogni anno l’interpretazione dell’8 settembre imposta dal regime repubblicano continua ad essere occasione di polemiche e di divisione tra gli italiani.

Basta leggere le dichiarazioni dei vari politici per rendersi conto che ognuno continua ad interpretare la storia in una maniera diversa dagli altri, ognuno utilizza la Storia seguendo la propria convenienza politica.
Sul palco d’onore La Russa, Ministro della Difesa, Napolitano, presidente della repubblica, ed Alemanno (sindaco di roma) hanno difeso i personali orientamenti politici di riferimento.

Anche se ormai il fascismo e comunismo sono finalmente superate, i politici giornalisti ed intellettuali continuano a vedere attraverso queste ideologie, si ha la sciocchezza di usare occhiali non adatti ai propri occhi che deformano la realtà.

Quello che sugli occhi ci ha messi queste lenti deformanti è la repubblica, il quale padrone delle istituzioni, scuole, TV e giornali ha insegnato la storia secondo quello che gli conveniva.

A parte il fatto che in Italia ci sono sempre troppi post fascisti e post comunisti che si comportano come reduci di una guerra persa, bisogna registrare e capire un fattore devastante che impedisce una vera pacificazione e Storia comune.

Con questo intendo dire la modalità con la quale la repubblica ha preso e mantiene il potere, cioè quei gravissimi errori, violenti e di parte, che ha compiuti e continua a compiere.

Ricordo subito, ma solo per chiudere subito questo argomento, i brogli del referendum istituzionale del ‘46 tanto che non si proclamò la vittoria (?) della repubblica.

Andando oltre, un altro fattore che impedisce di sentirsi tutti uniti è la chiara volontà politica di intendere la repubblica come una istituzione rivoluzionaria, di rottura con il passato, non solo con il regime fascismo ma anche con la monarchia.

L’errore più grave è stato quello di considerare la monarchia e fascismo come la stessa cosa, con la chiara intenzione di cancellarli ambedue, dimenticando però che si falsifica la realtà e poi, così facendo, si indebolisce anche quei valori essenziali come il risorgimento, la tradizione, l’unità, la Patria.

Si sbagliano alcuni intellettuali appartenenti al regime repubblicano (come Galli Della Loggia) che considerano l’8 settembre la morte della Patria, secondo me invece quello che ha ucciso la Patria è stata la repubblica, intesa come istituzione rivoluzionaria che ha diviso gli italiani in due e che ha appunto colpito anche l’altra istituzione (monarchia) che invece fu essenziale per l’Italia.

Insomma il passaggio dalla monarchia alla repubblica è avvenuta in un momento sbagliato, dopo una guerra persa è troppo pericoloso modificare la istituzione, ha diviso gli italiani, ha falsificato i risultati del referendum.

Inoltre visto che la II guerra mondiale aveva sconfitto solo una delle due ideologie, la seconda (comunismo) potè continuare ad agire tanto che in Italia il passaggio verso la repubblica fu dominata dai comunisti.

Un pò per stanchezza e per paura di proseguire la guerra, a Yalta i vincitori decisero di dividere il mondo in due (USA URSS) ed in questo contesto nacque la costituzione repubblicana.
Non si deve dimenticare che la costituzione repubblicana è figlia della guerra e delle ideologie, è stata anche un esperimento internazionale (le pressioni degli USA e URSS), ed in questo contesto era inevitabile che fosse un fallimento, è una carta costituzionale non amata e rispettata dagli italiani.

Nel suo intervento Napolitano ha affermato che l’8 settembre è stato essenziale per la rinascita del nostro paese, ha reso possibile la resistenza, ed in particolare ha voluto ricordare i militari che rifiutarono la RSI .

Peccato però che napolitano ha dimenticato che la rinascita fu resa possibile da Re Vittorio Emanuele III che, sempre fedele allo Statuto Albertino, potè sostituire mussolini con un altro governo.
Peccato però che napolitano ha dimenticato che tutti questi militari difesero l’Italia rimanendo fedeli al Re.

Che tristezza e squallore vedere un capo di stato che ricorda solo quello che gli conviene e dimentica altro.
Che tristezza e squallore vedere un capo di stato che divide gli italiani.

Purtroppo dobbiamo ancora subire le lezioni della propaganda repubblicana, la lezioncina del Re in fuga,i Generali in balia dei tedeschi senza ordini, delle sofferenze provocate per questo alla popolazione ed alla morte dello Stato e dell’Italia.

Solo abbandonando questa repubblica da operetta, in Italia sarà possibile abbandonare questa propaganda per riscrivere la Storia con la “S” maiuscola.

Quando?