Articoli in evidenza:

venerdì, gennaio 20, 2006

Ciampi con il rinvio si vuole ricandidare al quirinale

Il presidente Ciampi ha rinviato alle Camere la legge Pecorella.

La reazione dei partiti alla notizia segue il solito copione, una parte, in questo caso la sinistra, è soddisfatta mentre l'altra incassa il colpo.
Sia ben chiaro, nulla di strano, è ovvio che le decisioni del capo di stato hanno delle conseguenza politiche e che i vari partiti abbiano delle opinioni diverse.

Perchè prima ciampi ha firmato molte leggi sulla giustizia (alcune discutibili) mentre questa legge è rinviata alle Camere ?
Inoltre questa legislatura non ha più tempo per riproporre la legge in altro modo e che se nelle prossime elezioni vincerà la sinistra, questa legge sarà molto probabilmente cancellata dall'Unione.
Il veto di ciampi è una anticipazione del futuro governo di sinistra?
Naturalmente per giudicare il rinvio della legge si devono conoscere nei dettagli le motivazioni.

Ma il problema è un altro.
Un punto certo è che ciampi è un politico-banchiere e quindi tutti le sue attività e dichiarazioni sono atti politici.


Ora se le decisioni del capo di stato hanno delle valenza politiche (e sfido qualcuno a dire il contrario), il conflitto tra le due massime cariche di stato (capo di stato e governo) può essere ridotto al minimo, solo se al capo di stato c'è una persona che non appartiene al mondo politico.
Il vantaggio è che in questo caso finalmente le decisioni del capo di stato sono svuotate di interpretazioni politiche e quindi i politici non possono che accettare serenamente le decisioni del colle.

Visto che i presidenti della repubblica sono dei politici (ministri, capo di governo, leader di partiti, banchieri), la monarchia è l'unica istituzione che risolve il problema di ridurre al minimo l'interferenza tra il capo di stato e la politica.

Ultima considerazione.
Visto che i sondaggi danno per vincente l'Unione, non è che ciampi, rifiutando la firma, vuole ricandidarsi per il quirinale ?