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lunedì, luglio 06, 2020

Dalai Lama compie 85 anni

Dalai Lama festeggia il suo 85° compleanno.

6 luglio 2020

Il Dalai Lama è nato il 6 luglio del 1935 con il nome di Lhamo Dondrub nel villaggio di Taktser, nel Tibet nordorientale. Figlio di una famiglia di contadini, a due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del 13° Dalai Lama, Thubten Gyatso.

Nel 1950 l'esercito della repubblica cinese rioccupata il Kham occidentale, territorio tibetano, ed i reggenti di Lhasa si affrettarono a proclamare ufficialmente Tenzin Gyatso, il 14° leader spirituale nella storia tibetana.

Dopo la fallita insurrezione contro i cinesi nel 1959 il Dalia Lama fugge dal Tibet e da allora è ospite del governo indiano che lo protegge e contribuisce al suo mantenimento.

Nel 1989 gli è stato assegnato il Nobel per la Pace e nel marzo 2011 si è dimesso dalla la carica di capo del Governo tibetano in esilio del Tibet.
Dalai Lama,  leader spirituale tibetano, vive in esilio nella città indiana di Dharamsala.

In un video messaggio il Dalai Lama ha invitato i suoi seguaci a non organizzare festeggiamenti, a causa della pandemia di coronavirus ma per festeggiarlo si terranno preghiere ed eventi online in tutto il mondo.

In occasione del suo compleanno è stato pubblicato il primo disco del Dalai Lama "Inner World" che combina musica e insegnamenti buddisti, formato dalle meditazioni lette dal Dalai Lama con sottofondo di musica meditativa.


domenica, luglio 07, 2019

Dalai Lama compie 84 anni

Dalai Lama festeggia il suo 84° compleanno.

6 luglio 2019

Il Dalai Lama è nato il 6 luglio del 1935 con il nome di Lhamo Dondrub nel villaggio di Taktser, nel Tibet nordorientale.
Figlio di una famiglia di contadini, a due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del 13° Dalai Lama, Thubten Gyatso.


Nel 1950 l'esercito della repubblica cinese rioccupata il Kham occidentale, territorio tibetano, ed i reggenti di Lhasa si affrettarono a proclamare ufficialmente Tenzin Gyatso, il 14° leader spirituale nella storia tibetana.

Dopo la fallita insurrezione contro i cinesi nel 1959 il Dalia Lama fugge dal Tibet e da allora è ospite del governo indiano che lo protegge e contribuisce al suo mantenimento.

Nel 1989 gli è stato assegnato il Nobel per la Pace e nel marzo 2011 si è dimesso da capo politico dei tibetani in esilio.

I tibetani di tutto il mondo hanno festeggiato l'84° compleanno del Dalai Lama,  il leader spirituale tibetano, che vive nell'esilio in India e migliaia di persone si sono unite nella città indiana di Dharamsala per incontrare Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama del Tibet.


giovedì, luglio 06, 2017

Dalai Lama compie 82 anni

Dalai Lama festeggia il suo 82° compleanno.

6 luglio 2017

Per festeggiare l'82° compleanno del Dalai Lama, migliaia di tibetani si sono riuniti a Leh, capoluogo della divisione del Ladakh nello Stato indiano di Jammu & Kashmir,

All'evento era presente il Dalai Lama, che è venerato come un 'Dio vivente', a cui ha partecipato anche il premier tibetano in esilio Lobsang Sangay, ed ha benedetto i fedeli.

Il Dalai Lama è nato il 6 luglio del 1935 con il nome di Lhamo Dondrub nel villaggio di Taktser, nel Tibet nordorientale. Figlio di una famiglia di contadini, a due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del 13° Dalai Lama, Thubten Gyatso. Nel 1939 fu intronizzato come Tenzin Gyatso, il 14° leader spirituale nella storia tibetana.

Nel 1959 è fuggito dal Tibet dopo la fallita insurrezione contro i cinesi e da allora è ospite del governo indiano che lo protegge e contribuisce al suo mantenimento.

Nel 1989 gli è stato assegnato il Nobel per la Pace e nel marzo 2011 si è dimesso da capo politico dei tibetani in esilio.

mercoledì, luglio 06, 2016

Dalai Lama compie 81 anni

Dalai Lama festeggia il suo 81° compleanno.

6 luglio 2016

Per onorare l'  81° compleanno del Dalai Lama i capi religiosi locali si sono radunati al monastero di Drepung in India .

Il Dalai Lama è nato il 6 luglio del 1935 con il nome di Lhamo Dondrub nel villaggio di Taktser, nel Tibet nordorientale.
Figlio di una famiglia di contadini, a due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del 13° Dalai Lama, Thubten Gyatso.
Nel 1939 fu intronizzato come Tenzin Gyatso, il 14° leader spirituale nella storia tibetana.

Nel 1959 è fuggito dal Tibet dopo la fallita insurrezione contro i cinesi e da allora è ospite del governo indiano che lo protegge e contribuisce al suo mantenimento.

Nel 1989 gli è stato assegnato il Nobel per la Pace e nel marzo 2011 si è dimesso da capo politico dei tibetani in esilio.

lunedì, luglio 06, 2015

Dalai Lama compie 80 anni

Dalai Lama festeggia il suo 80° compleanno.

6 luglio 2015

Il Dalai Lama è nato il 6 luglio del 1935 con il nome di Lhamo Dondrub nel villaggio di Taktser, nel Tibet nordorientale. Figlio di una famiglia di contadini, a due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del 13° Dalai Lama, Thubten Gyatso.
Nel 1939 fu intronizzato come Tenzin Gyatso, il 14° leader spirituale nella storia tibetana.

Nel 1959 è fuggito dal Tibet dopo la fallita insurrezione contro i cinesi e da allora è ospite del governo indiano che lo protegge e contribuisce al suo mantenimento.

Costretto all’esilio il Dalai Lama ha sceglie la strada della non violenza, diventando negli anni il punto di riferimento per molti buddisti in tutto il mondo.
Nel 1989 gli è stato assegnato il Nobel per la Pace e nel marzo 2011

Il Dalai Lama ha festeggiato ufficialmente il suo compleanno al «Global Compassion Summit», in California dove, insieme ad artisti, premi Nobel ed esperti, ha affrontato «la compassione globale» e altri temi cari al leader spirituale tibetano.


lunedì, luglio 07, 2014

Dalai Lama compie 79 anni

Dalai Lama festeggia il suo 79° compleanno.

6 luglio 2014

Il Dalai Lama è nato il 6 luglio del 1935 con il nome di Lhamo Dondrub nel villaggio di Taktser, nel Tibet nordorientale. Figlio di una famiglia di contadini, a due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del 13° Dalai Lama, Thubten Gyatso. Nel 1939 fu intronizzato come Tenzin Gyatso, il 14° leader spirituale nella storia tibetana.

Nel 1959 è fuggito dal Tibet dopo la fallita insurrezione contro i cinesi e da allora è ospite del governo indiano che lo protegge e contribuisce al suo mantenimento.

Nel 1989 gli è stato assegnato il Nobel per la Pace e nel marzo 2011 si è “dimesso” da capo politico dei tibetani in esilio, lasciando il potere a un leader eletto democraticamente.

La cerimonia del 79° compleanno del Dalai Lama si è svolta in un monastero di Leh, in India
Alla folla Sua Santità ha rivolto un appello ai paesi a maggioranza buddista, come Burma, Sri Lanka e Thailandia, perché cessino le violenze contro le minoranze religiose. Dalai Lama ha detto :
"Esorto i buddisti di questi paesi ad immaginare il Buddha prima che commettano un crimine". "Buddha predica amore e compassione. Se il Buddha è lì, proteggerà i musulmani che i buddisti stanno attaccando."

Anche il famoso attore Richard Gere si è recato in India per prendere parte alle celebrazioni per il 79° compleanno del leader spirituale tibetano e per ricevere l'iniziazione del Kalachakra, il più grande rituale buddista regolarmente conferito dal Dalai Lama.
"Sono uno studente di Sua Santità dal 1974", ha detto Gere.

LINK
Dalai Lama
VIDEO

sabato, luglio 06, 2013

Dalai Lama compie 78 anni

Dalai Lama festeggia il suo 78° compleanno.

6 luglio 2013

Il leader spirituale si è recato a Bylakuppe, nello stato meridionale del Karnataka, che ospita una larga comunità di tibetani, dove sono stati organizzati solenne cerimonie religiose e manifestazioni per festeggiare  il 78° compleanno del Dalai Lama, trasmessi anche in diretta televisiva.


Per festeggiare i 78 anni del Dalai Lama, il leader spirituale dei tibetani, la più grande cerimonia si è svolta al monastero di Sera, a Bylakuppe, nello stato del Karnataka, con la presenza dello stesso Dalai Lama.

Il Dalai Lama - il 14° della storia - è nato il 6 luglio del 1935 con il nome di Lhamo Dondrub nel villaggio di Taktser, nel Tibet nordorientale. Figlio di una famiglia di contadini, a due anni fu riconosciuto come la reincarnazione del 13° Dalai Lama, Thubten Gyatso.
Nel 1939 fu intronizzato come Tenzin Gyatso, il 14° leader spirituale nella storia tibetana.

Nel 1959 è fuggito dal Tibet dopo la fallita insurrezione contro i cinesi e da allora è ospite del governo indiano che lo protegge e contribuisce al suo mantenimento.

Nel 1989 gli è stato assegnato il Nobel per la Pace e nel marzo 2011 si è “dimesso” da capo politico dei tibetani in esilio, lasciando il potere a un leader eletto democraticamente.


sabato, giugno 23, 2012

Principe Carlo e il Dalai Lama

Il Principe Carlo ha incontrato Sua Santità il Dalai Lama a Clarence House.

21 giugno 2012

Il Principe Carlo d'Inghilterra e la Duchessa di Cornovaglia hanno salutato calorosamente il Dalai Lama, mettendo le mani in segno di preghiera prima di abbracciarlo.

Nel corso dell'incontro informale il leader spirituale del Dalai Lama ha elogiato il principe Carlo, considerandolo il suo "migliore amico".
"Fin dal primo incontro avevo capito che lui (Carlo) era un uomo meraviglioso e molto sensibile."

Inoltre il Dalai Lama ha detto al principe Carlo di continuare a portare avanti il suo lavoro.

Durante l'incontro di un'ora, la coppia reale ha fatto vedere al Dalai Lama l'albero di magnolia che aveva piantato nel giardino durante una visita del 2008.

Il principe Carlo è noto per aver preso sul serio la questione del Tibet, fino a snobbare i leader cinesi per difendere il rispetto dei diritti umani dei Tibetani.

 VIDEO

 

 LINK
Dalai Lama visits ‘close friend’ Prince Charles

venerdì, ottobre 08, 2010

Nepal contro i tibetani

La polizia nepalese blocca le elezioni del governo tibetano in esilio, nonostante l’autorizzazione delle autorità locali.

3 ottobre 2010

A Kathmandu, la polizia ha confiscato migliaia di schede elettorali utilizzate dalla comunità tibetana per eleggere Primo ministro e membri del parlamento del governo tibetano che è in esilio in India.



Gli attivisti tibetani hanno protestato ed accusano il governo repubblicano di attuare una vera e propria repressione nei loro confronti, coordinati con la Cina.

Il responsabile per l’India di Students for a Free Tibet ha detto: “Ci sono circa 20mila tibetani che vivono oggi in Nepal. La maggior parte di loro abita nella valle di Kathmandu e nel distretto di Pokhara. Essi lamentano continue aggressioni e intimidazioni da parte della polizia”.

Da quando il Nepal è diventata una repubblica, ai tibetani non è permesso riunirsi per celebrare le feste tradizionali, pregare insieme e la polizia sorveglia le attività dei movimenti pro-Tibet.
In luglio non hanno nemmeno permesso di festeggiare il compleanno del Dalai Lama.

Dopo l’invasione di Lhasa del 1950 da parte della repubblica cinese e l’esilio del Dalai Lama in India (1959), il Nepal aveva ospitato migliaia di rifugiati in fuga dal Tibet, consentendo ad essi il sostegno del governo in esilio.
Con la caduta della monarchia nepalese nel 2006 e la salita al potere dei partiti maoista (Unified Communist Party of Nepal) e leninista-marxista (Unified Marxist–Leninist) il Nepal ha iniziato a stringere accordi economici con Pechino, vietando agli esuli ogni tipo di manifestazione anti-cinese.

Evidentemente la repubblica del nepal viola i diritti umani ed impedisce agli esuli tibetani di poter votare.

Purtroppo da quando il Nepal è diventata una repubblica, i massmedia non si occupano più di quello che succede in Nepal.

Dopo più di 2 anni, la nuova costituzione repubblicana non è stata ancora redatta, nonché è finito il mandato della Costituente
Inoltre non c'è stato alcun referendum istituzionale.
In Nepal la repubblica si è imposta con la forza senza chiedere nulla ai poveri nepalesi, ma questo non interessa a nessuno....

Sono davvero molto deluso di vedere i massmedia dimenticare il povero Nepal, la repubblica nepalese è un regime che viola i diritti umani.

Link
Nepal blocks Tibet voting

mercoledì, luglio 07, 2010

Compleanno del Dalai Lama

Il Dalai Lama ha festeggiato il suo 75° compleanno a Dharamsala, la città nel nord dell’India in cui vive in esilio dal 1959.

6 luglio 2010

Migliaia di persone gli hanno manifestato la propria vicinanza con canti, balli tradizionali e fiori.

Durante una delle cerimonie per commemorare il suo compleanno il Dalai Lama ha parlato con il Primo Ministro del governo tibetano in esilio, Samdhong Rinpoche.
In questa occasione ha fatto un bilancio nella lotta per l’autonomia della provincia cinese, con il rammarico di non poter festeggiare con il suo popolo, ma anche la consapevolezza che qualche avanzamento c’è stato, almeno sul piano sul sostegno internazionale alla causa.
«Quando vedo le foto e i progressi compiuti so che la mia vita non è stata sprecata».

Tenzin Gyatso, nato Lhamo Dondrub (Qinghai, 6 luglio 1935), è il XIV Dalai Lama, premio Nobel per la pace nel 1989 ed esponente della dottrina della non-violenza.

Vive dal 1959 in esilio in India, a Dharamsala (Himachal Pradesh), con un seguito di 120.000 tibetani in seno ai quali ha costituito il governo tibetano in esilio.

mercoledì, marzo 11, 2009

Tibet contro la repubblica cinese


Nel 50° anniversario della prima rivolta contro il regime comunista, il Dalai Lama ha protestato contro la repubblica popolare cinese che l'accusa di aver portato l’inferno sulla terra nel Tibet.
In internet, il Dalai Lama ha chiesto un’autonomia legittima e significativa per il Tibet, non una piena indipendenza, ma certamente un’ampia sfera di libertà.
Quindi ha accusato la repubblica cinese di per aver provocato la morte di centinaia di migliaia di tibetani.

La repubblica cinese ha risposto immediatamente alle accuse, affermando di non voler commentare le menzogne del Dalai Lama.

Intanto ieri più di cento monaci del monastero tibetano di An Tuo, nella provincia cinese di Qinghai, sono stati arrestati dopo una manifestazione tenuta in occasione del capodanno tibetano, celebrato il 25 febbraio , mentre il presidente cinese Hu Jintao ha esortato i funzionari tibetani a erigere una nuova Grande muraglia contro il separatismo.

Dopo le aperture al mercato in Cina si fondono il peggio del comunismo e del capitalismo, in una cultura di sopraffazione e violenza la repubblica cinese continua ad essere una dittatura in violazione dei più elementari diritti umani.

lunedì, marzo 24, 2008

Olimpiade di Pechino, contestata la fiaccola



Ad Olimpia, tra antichi riti ellenici e proteste, è iniziato il lungo viaggio della fiamma olimpica verso Pechino.

Per timore di un gesto mediatico dei tibetani la polizia greca aveva blindato il sito archeologico ma alcuni attivisti di Reporters sans Frontières, l’associazione che si batte per i diritti della libera stampa, sono riusciti a contestare la cerimonia di accensione della fiaccola olimpica proprio durante parlava Liu Qi, presidente del comitato organizzatore di Pechino 2008.
Un attivista ha sventolato una bandiera con i cinque cerchi olimpici a forma di manette e la scritta boicottate i Paesi che disprezzano i diritti umani, l’altro ha cercato di impadronirsi del microfono.
Sono stati subito bloccati dal servizio di sicurezza. Una dozzina di manifestanti ha poi inscenato una protesta nelle strade di Olimpia.

Per nascondere la contestazione la televisione cinese per alcuni secondi ha sospeso la trasmissione in diretta della cerimonia.

Nel frattempo il governo tibetano in esilio a Dharamsala (India) ha portato a 130 il numero dei morti accertati durante le manifestazioni in Tibet. Il governo cinese ne ha ammessi finora 19.

martedì, marzo 18, 2008

Tibet, Cina, Olimpiadi



I mass media danno ampio spazio alle drammatiche notizie che giungono dal Tetto del Mondo, molti politici dichiarano di sentirsi vicini ai tibetani ma solo a parole in quanto i governi - ed a maggior ragione l’ONU dove la Cina può imporre il suo veto - fanno ben poco di concreto per il tibet.

E' davvero molto triste, ma i tibetani devono combattere da soli contro la Cina e tutti i potenti del mondo.
L’ipocrisia degli uomini non ha fine.

La violenza è la caratteristica principale delle dittature e delle ideologie e quello che stiamo vivendo in queste ore è Deja-vu.

Nel 1959 la Repubblica Popolare Cinese con la forza dell’esercito e con campagne di vandalismo distrusse la quasi totalità dei monasteri (oltre 6.000), innumerevoli arrestati, spesso torturati, e circa 1.200.000 tibetani uccisi.
Il governo tibetano fu costretto all’esilio.

Oggi i tibetani hanno ancora la forza di reagire, a Lhasa, capitale del Tibet, le autorità indigene parlano di centinaia di morti, e la rivolta si è estesa anche al di fuori della Regione Autonoma del Tibet.
Pechino tace adottando la linea dura con tutti i mezzi a disposizione.

Il leader politico e spirituale dei buddisti tibetani denuncia un genocidio culturale ma con grande senso di responsabilità e civiltà, dichiara contemporaneamente di essere contrario al boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino.
Inoltre è da anni che il Dalai Lama non chiede più l’indipendenza del Tibet ma esclusivamente un'autonomia in modo che il suo paese non scompaia sotto il comunismo cinese.

In Cina i cambiamenti e le aperture non hanno cambiato la sostanza perché la repubblica cinese continua ad essere una dittatura.
Al tempo di Mao il comunismo combatteva il capitalismo adesso la Cina è un enorme laboratorio dove il peggio del comunismo ed il peggio del capitalismo si fondono, in una cultura di sopraffazione e violenza, è diventato l’avanguardia del peggior sviluppo industriale e finanziario, specializzandosi in distruzione ambientale e violazione dei più elementari diritti umani.
Invece di difendere i Diritti Umani l'USA e l'Europa hanno deciso di entrare nell'enorme mercato cinese per moltiplicare i profitti.

Intanto si avvicinano i Giochi Olimpici.

E' vero che non si dovrebbe boicottare lo Sport, ma visto che si fa ben poco per difendere i Diritti Umani forse l'unico modo per fare pressione sulla Cina e sul Globalismo sarebbe quello di boicottare le Olimpiadi.

lunedì, novembre 26, 2007

La repubblica non riceve il Dalai Lama


Ai primi di dicembre è previsto in Italia l'arrivo del premio Nobel per la pace Tenzin Gyatzo.
Poco giorni fa la visita del Dalai Lama in alcuni stati, come negli USA, aveva causato incidenti diplomatici con la Cina (con proteste preventive dell'ambasciatore di Pechino).

Cosa succede in Italia?
Il presidente della Camera, bertinotti ha deciso di non concedere l'Aula di Montecitorio per la visita del Dalai Lama a Roma, perchè : Nell’emiciclo si svolgono solo lavori parlamentari, non celebrazioni.
Romano Prodi è orientato a non ricevere la guida spirituale tibetana e così Massimo D’Alema, anche se questo non esclude - spiegano alla Farnesina - che ci siano incontri con ministri.

La spiegazione di bertinotti non ha senso.
Nel passato ci sono state delle eccezione ma soprattutto, il sig. bertinotti si dimentica che Dalai Lama, non è solo premio Nobel per la pace, ma è il rappresentante del Buddismo Tibetano ed anche del Tibet occupato dalla Cina, e quindi non ha senso ciò che afferma.

Perchè la repubblica italiana non riceve ufficialmente il Dalai Lama ? Semplice, perchè la costituzione italiana è stata scritta anche dal Partito Comunista Italiano (partito alleato ed aiutato dallo stesso Stalin) e perchè l'Italia è uno dei pochi paesi al mondo governato da politici che ancor'oggi si dicono orgogliosi di essere comunisti.

Il rifiuto di ricevere ufficialmente il Dalai Lama è una mossa politica del governo per evitare di scontentare la parte radicale della sinistra e nonchè per non mettere in difficoltà anche il presidente della repubblica, un comunista.

Inoltre nel nome delle esigenze commerciali con Pechino, che da ferreo anticapitalista è diventato l’avanguardia del peggior sviluppo industriale e finanziario, specializzandosi in distruzione ambientale e violazione dei più elementari diritti umani, la repubblica italiota si cala le braghe.

Non si può abdicare ai diritti umani in nome degli affari ed ancor di più per difendere una ideologia che ha causato milioni di morti e distrutto l'intera umanità.

Un'altra vergogna della repubblica!


ma i sostenitori insistono
Niente Montecitorio per il Dalai Lama
«Nell'emiciclo non si svolgono celebrazioni». L'unica eccezione per i presidenti dei Parlamenti stranieri

ROMA — Fausto Bertinotti non concederà l'Aula di Montecitorio per la visita del Dalai Lama a Roma. «Nell'emiciclo si svolgono solo lavori parlamentari, non celebrazioni», spiegano i suoi collaboratori e infatti l'unica eccezione che ha fatto il presidente della Camera è stata quella di ospitare i presidenti dei Parlamenti stranieri: «Si potrà organizzare un incontro nella Sala Gialla, con tutti gli onori». Ma non sarebbe la stessa cosa. Romano Prodi è orientato a non ricevere la guida spirituale tibetana. E così Massimo D'Alema: anche se questo non esclude, spiegano alla Farnesina, che ci siano incontri con ministri, come avvenne durante la sua visita l'anno scorso. L'arrivo del premio Nobel per la pace Tenzin Gyatzo, in
Italia ai primi di dicembre, ha già creato un mezzo incidente diplomatico con la Cina (con proteste preventive dell'ambasciatore di Pechino), ma rischia ora di creare un vero e proprio caso politico.

Perché questa volta il partito pro-Tibet non demorde: guidato da Benedetto Della Vedova, ex radicale ora in Forza Italia, è riuscito a raccogliere 165 firme, e punta alle 315, cioè alla metà del Parlamento, per chiedere che il Dalai Lama possa avere accesso «al cuore della democrazia italiana». Si sono iscritti al «partito dei diritti umani» oltre alla vicepresidente della Camera Giorgia Meloni (An), un lungo elenco di deputati di Forza Italia, il casiniano Luca Volontè. Ma anche un buon numero di parlamentari che sostengono il governo Prodi: da Roberto Giachetti e Pietro Marcenaro del Pd a Pietro Folena di Rifondazione e a Grazia Francescato dei Verdi, e praticamente l'intero gruppo della Rosa nel Pugno. Non è contrario alla causa anche il vicepresidente della Camera Carlo Leoni. A loro si aggiungono gli amministratori locali piemontesi, tutti Pd di osservanza veltroniana, e lo stesso sindaco di Roma: ad invitare il Dalai Lama è stato infatti il sindaco di Torino Sergio Chiamparino per conferirgli la cittadinanza onoraria; Mercedes Bresso, presidente della Regione, lo riceverà (senza tutti i dubbi che ha invece Roberto Formigoni) e anche Veltroni potrà stringergli la mano all'incontro annuale a Roma con i premi Nobel.

«Gli amministratori locali hanno una loro autonomia», liquidano l'affare alla Farnesina. Perché se sotto tiro c'è Bertinotti, ma sotto accusa è il governo Prodi: «Non si può abdicare ai diritti umani in nome degli affari — insiste Della Vedova —.
Perché ci sono tre Paesi del G8, Stati Uniti, Canada e Germania, che hanno avuto il coraggio di ricevere il Dalai Lama e invece noi non vogliamo fare dispiacere a Pechino». Il perché è nelle notizie che arrivano dalla Cina sui ricatti e gli affari
perduti dalle aziende tedesche e americane. Il caso diplomatico è dunque chiuso, a meno che i due partiti, quello più realista che non vuole sfidare la Cina e quello che vuol fare della visita del Dalai Lama una vetrina per la battaglia per i diritti umani, non costringeranno a riaprire i giochi.

Gianna Fregonara
ilcorrieredellasera

venerdì, ottobre 13, 2006

Tibet Libero



Il 6 ottobre di mezzo secolo fa, i carri armati cinesi entravano in Tibet e ne iniziavano la dura occupazione comunista.

La cultura, la religione, le tradizioni e i diritti umani di un intero popolo da allora sono sistematicamente violati, calpestati, sottoposti alla censura governativa e all’ingerenza politica di Pechino in ogni aspetto della società tibetana.

Dal 1950 si calcola che sono stati distrutti oltre 6.000 monasteri, di cui molti secolari, ed uccisi circa 1.200.000 tibetani.


TIBET: DALAI LAMA, IN GIOCO DIRITTI UMANI DI 6 MILIONI DI BUDDHISTI

OSTACOLO A SOLUZIONE QUEI DIRIGENTI CINESI CHE NON CONOSCONO NOSTRA STORIA E CULTURA

Roma, 13 ott. - (Adnkronos) - ''La questione del Tibet non e' solo una mera questione che riguarda il Dalai Lama, ma abbraccia il rispetto dei diritti umani di sei milioni di tibetani''.

Lo ha dichiarato durante una conferenza stampa il Dalai Lama Tenzin Gyatso, a Roma per ricevere la Laurea Honoris Causa in Biologia conferitagli dall'Universita' Roma Tre.

adnkronos