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venerdì, marzo 29, 2024

Serbia e Romania : Legami Reali

Le famiglie reali del principe Filippo di Serbia e di Nicola di Romania

27 marzo 2024

Il principe Filippo di Serbia, nipote del re Pietro II di Jugoslavia, ha invitato suo cugino, Nicola di Romania, nipote del re Michele I di Romania, a trascorrere alcuni giorni con la sua famiglia in Serbia. 

Questo evento è stato è un omaggio agli antenati comuni, un momento significativo per rafforzare l'amicizia e legami tra le  famiglie reali dei due Paesi. 

Le Familiare reali di Serbia e Romanai

Filippo di Serbia, insieme a sua moglie Danica, hanno accolto calorosamente Nicola di Romania e la sua famiglia in Serbia.

Questo incontro è stato caratterizzato da momenti di profondo rispetto e omaggio agli antenati comuni delle due famiglie reali, dove Nicola ed Alina Maria di Romania hanno acceso candele sulle tombe del Re Alessandro I e della Regina Maria di Jugoslavia, rendendo omaggio ai Sovrani. 

Dopo aver visitato la Chiesa di San Giorgio e l'ambientazione permanente della casa di re Pietro I, le  due famiglie si sono diretti alla Royal Winery dove abbiamo avuto modo di degustare i migliori vini Sumadija. In seguito per far contento i figli, le due coppie reali si sono recati nel parco Re Pietro I Endowment.

Chiesa di San Giorgio

La chiesa di San Giorgio, nella località di Oplenac della città di Topola, è il mausoleo della famiglia reale serba, i Karađorđević.

La Regina Maria

Maria di Romania è stata regina consorte dei Serbi, Croati e Sloveni dal 1922 al 1929 e regina consorte di Jugoslavia dal 1929 al 1934, come moglie di Alessandro I. La regina Maria ha lasciato un'impronta indelebile nel cuore del popolo serbo e rumeno, che per la sua dedizione alla cultura, all'arte e all'umanità ha contribuito ad instaurare legami di amore e amicizia tra Serbia e Romania. 

Conclusione

Questo incontro rappresenta non solo un importante evento familiare ma anche un significativo momento storico ricordando gli antenati in comuni tra le due Dinastie.

239 anni fa nasceva Luigi XVII

239 anniversario della nascita di Luigi XVII, vittima innocente della follia dei repubblicani 

27 marzo 1785

238 anni fa la nascita di Luigi XVII, vittima innocente della follia dei rivoluzionari della repubblica francese, che morì all'età di 10 anni a causa dei maltrattamenti durante quasi 3 anni di prigionia disumana durante la rivoluzione francese.

Luigi Carlo di Borbone è nato a Versailles, il 27 marzo 1785 ed è morto a Parigi, 8 giugno 1795, 3°  figlio, secondo maschio, di Luigi XVI di Francia e della Regina Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena. Alla nascita fu insignito del titolo di duca di Normandia, ma dopo la morte del fratello maggiore, il delfino Luigi Giuseppe, avvenuta nel 1789, divenne il nuovo delfino di Francia. 

Dopo la morte del padre il Re Luigi XVI, ghigliottinato il 21 gennaio 1793, fu considerato re di Francia e di Navarra col nome di Luigi XVII anche se era imprigionato dai repubblicani. 

Il bambino fu separato dalla madre per essere affidato alle cure di Antonio Simon, un ciabattino analfabeta, con lo scopo di educarlo da repubblicano.  Il piccolo Re sarebbe stato addirittura stuprato da delle prostitute con l'intento di infettarlo con malattie veneree e gettare ulteriore discredito sulla regina Maria Antonietta.  Luigi Carlo fu costretto a firmare una falsa dichiarazione in cui accusava la madre e la zia, Madame Elisabetta, di averlo iniziato a pratiche incestuose. Al processo la regina Maria Antonietta si difese con dignità, lasciando intendere che suo figlio era stato evidentemente costretto a rendere quelle dichiarazioni.

Dopo la morte dei suoi genitori, il bambino fu imprigionato nella Torre del Tempio a Parigi e la sua salute e le sue condizioni di vita peggiorarono rapidamente a causa della malnutrizione e della malattia e morì il 10 giugno 1795, a soli 10 anni. Il medico legale che accertò le cause della morte del giovane Delfino, riuscì a portare illegalmente fuori dalla prigione il cuore del piccolo principe con l'intento di lucrarvi e poi divenne oggetto di una lunga e tortuosa vicenda che lo portò a passare di mano in mano attraverso diversi Paesi europei, fino a tornare infine in Francia.

Nel 2000 la reliquia del cuore di Luigi XVII, da sempre considerata autentica dai monarchici, fu oggetto di accurate analisi del DNA che hanno confermato l'autenticità.

Il 8 giugno 2004, dopo 209 anni dalla sua morte, il cuore di Luigi XVII, l'ultima parte integra del suo corpo, ha ricevuto una messa funebre solenne e successivamente è stato traslato nella Basilica di Saint-Denis, situata vicino a Parigi, dove sono conservati i corpi e i cuori dei suoi antenati, i re di Francia. La sua autenticità è stata confermata dopo quattro esami del DNA. 

La sua tomba nella Basilica di Saint-Denis, vicino Parigi, dove sono conservati i corpi e i cuori dei suoi antenati re di Francia, è meta di costanti pellegrinaggi da parte dei monarchici e dei francesi che vedono nella figura del giovane Delfino il primo eroico baluardo di fronte alle ideologie violente nate dalla Rivoluzione francese.

Regina Sofia di Spagna a Malaga

La Regina Sofia di Spagna alla Traslazione del Cristo della Buona Morte, a Malaga

28 marzo 2024

La Regina Sofia di Spagna ha partecipato per la prima volta alla storica processione del Cristo della Buona Morte a Málaga, un evento di profonda rilevanza religiosa e culturale. Circondata dai legionari e dalla principessa Irene di Grecia, la regina Sofia ha dimostrato il suo apprezzamento per le tradizioni religiose, partecipando a un evento che unisce fede, storia e comunità.

L'Evento di Giovedì Santo

L'evento ha preso il via con lo sbarco dei legionari dalla nave Contramaestre Casado, seguito dalla processione che ha visto la partecipazione di autorità civili, militari e religiose, tra cui il sindaco di Malaga ed il ministro dell'Economia. La regina Sofia e la principessa Irene hanno seguito con devozione il percorso della statua, circondate dall'entusiasmo e dai canti dei legionari.

Il Giovedì Santo e la Traslazione del Cristo della Buona Morte a Malaga

A Malaga ogni anno, il Giovedì Santo, lo squadrone dei Legionari Guastatori del Terzo, corpo d’élite dell’esercito spagnolo, celebra il cosiddetto la Traslazione del Cristo della Buona Morte, tradizionale e commovente cerimonia che risale al 1883, in cui troviamo i valori della Cavalleria di Cristo, vale a dire Fede incrollabile, Obbedienza cieca, Disciplina.

In processione dalla Chiesa di San Domenico, i Legionari, con la camicia aperta sul petto come segno di sacrificio alla Morte in difesa della propria Patria, alzano e abbassano, al comando del capo squadriglia, il pesante crocifisso ligneo (180 Kg!), cantando il loro inno con il cuore prima ancora che con la gola, chiudendo gli occhi per dedicare quel loro momento alla vita e alla loro missione.

La Regina Sofia

La partecipazione della Regina Sofia a questo evento sottolinea non solo il suo personale apprezzamento per le tradizioni religiose ma anche il suo ruolo nella valorizzazione e perpetuazione delle tradizioni culturali spagnole. 

La sua presenza, insieme a quella di figure significative della comunità, ha arricchito l'evento, creando un ponte tra passato, presente e futuro nel cuore di Málaga.

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